Rinnovabili • Limiti del Pianeta: come renderli sicuri e più giusti?

Limiti del Pianeta, come rendere il futuro più giusto, oltre che sicuro?

Integrare una dimensione di eguaglianza nello storico concetto dei limiti del Pianeta. È l’obiettivo dello studio pubblicato dalla Earth Commission, composta da 60 tra i più eminenti scienziati al mondo

Limiti del Pianeta: come renderli sicuri e più giusti?
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Da indicatori biofisici a percorsi “sicuri ed equi”

Nel 2009 uno scienziato svedese, Johan Rockström, coniò il concetto di limiti del Pianeta. L’espressione indica uno “spazio sicuro” per la vita dell’uomo sulla Terra e, allo stesso tempo, per gli ecosistemi. Un perimetro dentro il quale è possibile convivere, e prosperare, senza gli eccessi distruttivi e l’impatto che le attività dell’uomo hanno oggi nel mondo. I 9 limiti planetari individuati da Rockström sono dei confini biofisici. Possono anche essere “giusti”?

È la domanda alla base di un rapporto della Earth Commission apparso su The Lancet. L’idea è di riprendere il concetto dei limiti del Pianeta e ricalibrarlo per integrare aspetti biofisici e giustizia, intesa come accesso minimo alle risorse che garantiscono la dignità umana e permettono di uscire dalla povertà.

Trasformazioni “radicali” per rispettare i nuovi limiti del Pianeta

Il lungo studio sui limiti del Pianeta produce delle conclusioni molto nette:

  • per avere dei percorsi (“corridoi”) sicuri e giusti che restano entro i limiti del Pianeta sono necessari “radicali trasformazioni sociali e cambiamenti tecnologici”;
  • in parallelo, è necessaria una globale redistribuzione dell’accesso alle risorse critiche del Pianeta e della condivisione delle responsabilità di non destabilizzare il sistema terrestre;
  • queste trasformazioni sono “urgenti”: senza modifiche drastiche, entro il 2050 il clima e gli equilibri della Terra si deterioreranno a tal punto che non saranno più disponibili “spazi sicuri e giusti” per l’umanità.

Che cosa serve per trasformare in modo così radicale il modo in cui viviamo nel e con il Pianeta? Lo studio indica una serie di raccomandazioni per impostare un percorso di transizione sicuro e giusto. I punti principali sono 3:

  • sforzi internazionali coordinati tra politica, economia, società civile e comunità locali per individuare modi innovativi di affrontare le diseguaglianze e ridurre la pressione su natura e clima;
  • affrontare il tema del consumismo: una parte dell’umanità consuma troppe risorse, sottraendole al resto degli esseri umani. Senza ridurre questa quota è impossibile una distribuzione equa delle risorse;
  • investire in tecnologie sostenibili che ci aiutino a consumare meno risorse e, quindi, ad “allargare” i corridoi sicuri e giusti individuati dal rapporto.

Lo studio è anche l’occasione per fare il punto della situazione sullo stato di salute della Terra. Sette degli otto limiti del Pianeta riformulati dagli autori come “sicuri e giusti” sono già stati superati. Si tratta di:

  • integrità funzionale,
  • area dell’ecosistema naturale,
  • clima,
  • fosforo,
  • azoto,
  • acque superficiali e sotterranee,
  • aerosol.

L’ottavo limite è l’inquinamento atmosferico: è già stato sforato, ma solo a livello locale, in molte parti del mondo.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.