Il 13% della plastica prodotta ogni anno viene dispersa nell’ambiente. Di questa, il 57% viene bruciato. Principalmente perché mancano servizi di raccolta. Di cui non può beneficiare il 15% della popolazione mondiale
L’inventario aggiornato dell’inquinamento globale da plastica
I rifiuti di plastica che vengono dispersi nell’ambiente arrivano a 52 milioni di tonnellate l’anno. All’incirca il 13% di tutto il materiale plastico che viene prodotto ogni anno nel mondo, pari a 400 mln t. Due terzi provengono dai paesi del Sud Globale con l’India che, da sola, ne genera quasi 1/5. E in più della metà dei casi, questa plastica viene bruciata aggravando la qualità dell’aria. Sono i numeri dell’inquinamento globale da plastica riportati in uno studio condotto dall’università di Leeds e pubblicato di recente sulla rivista Nature.
Gli autori hanno realizzato un inventario dell’inquinamento globale da plastica con un livello di dettaglio molto elevato. Lo studio ricostruisce i flussi di materiali plastici che escono dal circuito “controllato” dei rifiuti a partire dai dati provenienti da oltre 50mila località in tutto il mondo.
Un contributo importante ai negoziati per il trattato internazionale sulla plastica, in corso sotto l’egida delle Nazioni Unite. Negoziati a cui lo studio rivolge un messaggio chiave, su uno dei punti più spinosi delle discussioni: per combattere l’inquinamento globale da plastica bisogna anche ridurre i volumi prodotti, non se ne esce soltanto migliorando il riciclo.
Tra le pieghe della ricerca emergono dati che confutano percezioni comuni e vanno contro i risultati di studi precedenti. Ad esempio, il ruolo della Cina. Pechino è “solo” il 4° maggior inquinatore per quanto riguarda la plastica, superato di gran lunga dall’India. Nuova Delhi genera oltre 10 mln t l’anno, il doppio dei due paesi che la seguono in classifica, cioè Nigeria e Indonesia. Dietro il primato dell’India c’è la percentuale di abitanti che non sono serviti da servizi di raccolta rifiuti: più del 18%, oltre 255 mln di persone. La media globale non è comunque molto lontana, al 15%.
“I rifiuti non raccolti rappresentano la principale fonte di inquinamento da plastica: almeno 1,2 miliardi di persone vivono senza servizi di raccolta dei rifiuti e sono costrette ad ‘autogestirli’, spesso scaricandoli sulla terraferma, nei fiumi o bruciandoli su fuochi all’aperto”, spiega Josh Cottom, ricercatore associato presso l’università di Leeds e prima firma dello studio.
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