Un team internazionale di ricercatori ha capito come togliere i metalli pesanti dall’acqua realizzando un polimero ispirato alla fitochelatina
In un’ora sola l’esperimento ha permesso di togliere i metalli pesanti dall’acqua
L’accesso all’acqua potabile pulita è un’esigenza fondamentale, ma l’inquinamento rende questo diritto umano un privilegio di pochi. Nel tentativo di contribuire a migliorare la situazione, un team internazionale ha studiato come togliere i metalli pesanti dall’acqua con un processo che simula la natura.
Il lavoro è pubblicato su Nature Communications, e il gruppo coinvolge scienziati delle università di Kyoto, Osaka e Heidelberg. Gli scienziati si sono ispirati a una proteina presente nelle piante, la fitochelatina. Essa è nota per la sua capacità di legarsi specificamente agli ioni di metalli pesanti e trasportarli all’interno di compartimenti cellulari sicuri. Questo meccanismo naturale ha guidato i ricercatori nella creazione di un nuovo polimero in grado di purificare l’acqua dai metalli tossici come il cadmio.
Il polimero sintetizzato, contenente gruppi carboxilati e tiolati, è stato applicato su sfere di silice e membrane di cellulosa. Poi, è stato utilizzato in un sistema a flusso continuo, permettendo il passaggio dell’acqua contaminata attraverso di esso. Il risultato è stato notevole: in un’ora, il polimero ha rimosso efficacemente gli ioni di cadmio, portando la qualità dell’acqua a un livello di potabilità.
Il metodo non solo è altamente specifico per gli ioni di metalli pesanti, ma evita anche la rimozione di ioni benefici per la salute. Tra questi, il magnesio e il calcio. Inoltre, il polimero ha mostrato una notevole affinità anche per gli ioni di mercurio, suggerendo una possibile efficacia nella rimozione di altri metalli pesanti.
Secondo Motomu Tanaka, autore senior dello studio, “non è sorprendente che le piante abbiano sviluppato un meccanismo così sofisticato durante l’evoluzione. Tuttavia, siamo entusiasti di vedere che il nostro polimero ispirato alle piante riesce persino a superare ciò che le proteine vegetali possono fare”.
Il risultato raggiunto dai ricercatori rappresenta infatti un passo avanti nella sfida per togliere i metalli pesanti dall’acqua. Offre una soluzione più efficiente e mirata per la rimozione dei contaminanti tossici e apre nuovi spiragli per l’accesso universale all’acqua pulita.