La bozza posta ieri in consultazione, mantiene l'impegno del precedente governo di ridurre le emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030
PNIEC Portogallo: gli obiettivi 2030 in consultazione
Un 51% di rinnovabili nel consumo finale lordo di energia. E un 93% sui consumi esclusivamente elettrici. Questi due dei nuovi target contenuti nel Piano Energia e Clima (PNIEC) del Portogallo. Il nuovo governo di centro destra, insediatosi ad aprile 2024, ha inevitabilmente “bucato” il termine per la consegna a Bruxelles, accumulando diverso ritardo anche sulla consultazione pubblica. La bozza del Piano è stata pubblicata, infatti, solo ieri su Participa.pt dove rimarrà per 44 giorni in maniera da raccogliere le opinioni dei portoghesi.
Al pari della versione precedente, il testo prevede 65 linee regionali e 297 misure, che definiscono la direzione della transizione energetica “a favore degli interessi strategici del Paese“.
La bozza rivista mantiene l’impegno di ridurre le emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030, obiettivo fissato dal precedente governo socialista un anno fa, così come il target 2045 per la neutralità carbonica entro il 2045.
Il PNIEC del Portogallo alza la quota delle rinnovabili nei consumi finali di energia al 51%, 4 punti in più rispetto alla versione 2019. Per raggiungere questo obiettivo, il Governo propone di rafforzare l’esplorazione del potenziale delle energie rinnovabili, concentrandosi sulle tecnologie solare ed eolica onshore/offshore, tra il 2025 e il 2030. Puntando ad un aumento del fotovoltaico installato da 8,4 GW a 20,8 GW, dell’eolico onshore da 6,3 GW a 10,4 GW e dell’eolico offshore da 0,03 GW a 2 GW.
Il documento stabilisce inoltre una maggiore priorità per lo stoccaggio energetico, con l’elaborazione di un piano nazionale che aumenti la capacità, entro il 2030, attraverso gli impianti idroelettrici a pompaggio, la produzione di idrogeno rinnovabile e, in una fase successiva, attraverso un contributo delle batterie. Tuttavia, la bozza in consultazione prevede di abbassare l’obiettivo del 2030 per la capacità installata di elettrolizzatori.
“Il Ministero dell’Ambiente e dell’Energia ha assunto fin dall’inizio come priorità il dossier PNEC2030”, afferma il ministro Maria da Graça Carvalho. “Non si tratta solo di un piano: rappresenta un progetto di sviluppo per il Portogallo, sfruttando il potenziale di energia rinnovabile del Paese per stimolare le attività industriali, la crescita economica, creazione di posti di lavoro verdi, innovazione e sviluppo tecnologico. Il PNEC 2030 è strategicamente posizionato per combattere il cambiamento climatico, garantire la sicurezza energetica, attrarre investimenti e generare competitività”.
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