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Come riciclare gli imballaggi migliorando lo smistamento

Migliorare le tecnologie di “sorting” dei rifiuti aiuterà solo in parte le imprese che si chiedono come riciclare gli imballaggi con più efficienza

come riciclare gli imballaggi
Foto di Vivianne Lemay su Unsplash

Le tecniche di smistamento avanzate aumentano la circolarità degli imballaggi, ma non di molto

Non sarà la rivoluzione, ma il cosiddetto “sorting avanzato” ha la possibilità di dare una parziale risposta alla domanda che si pongono cittadini e imprese: come riciclare gli imballaggi in modo più efficiente? L’impatto che queste tecnologie di riconoscimento degli oggetti e conseguente preparazione per il riciclaggio è al centro di un nuovo rapporto commissionato da Amcor, TOMRA e altri leader del settore. Condotta da Eunomia Research and Consulting, la ricerca evidenzia che l’ottimizzazione delle tecnologie di smistamento esistenti potrebbe avere un piccolo ruolo nel migliorare la circolarità di alcuni tipi di imballaggi in plastica

Venti soluzioni per le nuove tecnologie di smistamento

Eunomia ha individuato una lista di ventuno nuove tecnologie di selezione basate su sensori e marcatori. Tutte sono state sviluppate e testate e in alcuni casi sono utilizzate in un numero limitato di impianti. Nessuna però è attualmente utilizzata in maniera diffusa. Lo studio copre vari paesi europei e fornisce un quadro su come migliorare la circolarità e la tracciabilità degli imballaggi in plastica. L’industria è infatti sottoposta a una crescente pressione per aumentare la sostenibilità, promuovendo un’economia circolare e incrementando il contenuto di materiali riciclati. Questo trend è particolarmente marcato in Europa, dove le richieste pubbliche e le normative governative spingono i proprietari di marchi verso pratiche più sostenibili. 

Una soluzione che non risolve il problema

La metodologia adottata identifica i polimeri e i formati di imballaggi che non vengono adeguatamente selezionati dalle attuali tecnologie, valutando nuove soluzioni avanzate. Tra queste, il riconoscimento di oggetti, i marcatori chimici e le filigrane digitali (digital watermarks) sono state analizzate in dettaglio per quanto riguarda costi e prestazioni.

Il focus dello studio è sulle soluzioni di smistamento che producono materia prima adatta per il riciclo meccanico, prioritario rispetto al riciclo chimico. I risultati però non sono particolarmente incoraggianti. Ci sono vantaggi sensibili per un piccolo ma significativo sottoinsieme, i contenitori rigidi in PP e HDPE. Si tratta dell’11% del tonnellaggio totale di materiali rigidi immessi sul mercato in Europa. Qui lo smistamento avanzato è necessario per raggiungere gli obiettivi di contenuto riciclato del nuovo regolamento europeo sugli imballaggi (PPWR). Per questi materiali, definiti come “insieme problematico” per cui la tecnologia esistente non è sufficiente, le soluzioni di sorting avanzato possono avere un ruolo.

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