L’INU ha presentato la Legge sui principi di Governo del territorio che si propone di mettere ordine in tema di rigenerazione urbana, eguaglianza territoriale, copartecipazione tra Stato e Enti locali, agendo sull’obiettivo della neutralità climatica e del contenimento del consumo di suolo
Sostenibilità e qualità dei sistemi urbani, pianificazione integrata e coerente con i diversi interessi, rigenerazione urbana, contenimento del consumo di suolo, neutralità climatica, ma anche eguaglianza territoriale e sociale. Sono solo alcuni dei principi cardine che regolano la proposta di Legge sul Governo del territorio presentata dall’INU al Senato pochi giorni fa e che ha ricevuto il sostegno di maggioranza e opposizione.
Il vuoto normativo in termini di urbanistica è un problema che accomuna anche la politica italiana. Dalla legge del 2001 si sono succeduti molteplici interventi di legislazione concorrente, ma non si è mai riusciti ad intervenire con una norma coordinata a livello nazionale che finalmente mettesse ordine nella gestione e nel Governo del territorio. La mancanza di un riferimento statale ha spinto le Regioni ad organizzarsi singolarmente, producendo però un problema di frammentazione.
Dopo due anni di dibattito partecipato però, l’Istituto Nazionale di Urbanistica INU è finalmente pronto a presentare una Legge sul Governo del Territorio.
Gli 11 principi fondamentali della legge
“Ci proponiamo di contribuire al superamento di un vuoto normativo, con la consapevolezza della necessità di trovare rimedi e soluzioni ai guasti che questo vuoto ha prodotto nel corso degli anni” ha dichiarato il Presidente INU Michele Talia, in apertura dei lavori di presentazione della proposta di legge in Senato.
Il testo si sviluppa in 23 articoli riguardanti 11 i principi fondamentali con altrettante finalità.
I principi fondamentali sono:
- pianificazione integrale del territorio e conciliazione degli interessi diversificati negli strumenti di pianificazione procedimenti partecipati e trasparenti;
- tutela dei diritti di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione;
- sostenibilità e qualità dei sistemi urbani e trasmissione alle generazioni future di beni ambientali integri e di risorse territoriali efficienti;
- eguaglianza territoriale e massima inclusività dei sistemi urbani;
- leale collaborazione e concertazione interistituzionale, nel rispetto della allocazione per competenza delle funzioni della pianificazione;
- consensualità, integrabilità e incrementabilità pubblica e privata degli atti di pianificazione;
- apertura alla partecipazione dei procedimenti di pianificazione;
- coerenza e competenza tra gli atti dei diversi livelli di amministrazione e coerenza tra i diversi livelli e componenti della pianificazione;
- adeguato fondamento conoscitivo delle scelte e della loro reciproca coerenza;
- perequazione con equo riparto di vantaggi e oneri nell’attuazione delle previsioni pianificatorie e compensazione degli impatti delle trasformazioni e delle compressioni dei diritti proprietari;
- semplificazione.
Ciascuno dei quali lavorerà per garantire il raggiungimento di molteplici obiettivi quali lo sviluppo del territorio (dal punto di vista ambientale, sociale antropico, funzionale), la neutralità climatica, la rigenerazione delle aree urbane degradate, il contenimento del consumo di suolo, la tutela della biodiversità e dei beni culturali, ma anche il soddisfacimento del diritto all’abitazione, al benessere psicofisico, al recupero a favore dell’interesse pubblico di una quota delle rendite e delle plusvalenze indotte dalle trasformazioni urbanistiche. Insomma un insieme di funzioni fino ad ora scollegate tra loro, ma che con la legge sul Governo del territorio potrebbero trovare finalmente un elemento comune.
Non mancano nel testo della legge riferimenti all necessità di prevedere un Fondo ad hoc per incentivare gli interventi di rigenerazione urbana, favorendo così anche il recupero dell’esistente e limitando il consumo di suolo.
Sostegno bipartisan per il GdT
“Ora l’obiettivo è arrivare a una proposta di legge larghissimamente condivisa” ha dichiarato la Vicepresidente Rossomando (PD). “Su questo tema la legislazione è molto datata e la necessità è una legge di interesse nazionale che tenga conto della modernità con l’ambizione di fornire principi che possano essere di guida e ispirazione a una attività di regolamentazione normativa con un approccio più possibile condiviso, di coesione nazionale e che tenga anche conto delle peculiarità”.
Una visione condivisa anche dal senatore Andrea De Priamo (Fratelli d’Italia), componente della Commissione Ambiente che ha sottolineato la necessità di una legge sulla rigenerazione urbana parte del testo sul Governo del territorio aprendo la porta al dialogo.
Per Roberto Morassut (Pd) il lavoro dell’INU “va sostenuto nelle sedi parlamentari come leva per cambiare le cose esistenti, in una visione di insieme che consenta il diritto alla cittadinanza”. Mentre Antonino Iaria (Movimento Cinque Stelle) e Daniela Ruffino (Azione) hanno sottolineato punti fermi di cui tenere conto come l’azzeramento del consumo di suolo e la flessibilità per rispondere ad esigenze della cittadinanza in continuo mutamento,ponendo attenzione anche al tema delle Unioni comunali.
Scarica il contenuto integrale della proposta di “Legge di principi fondamentali e norme generali per il governo del territorio e la pianificazione”.