Rinnovabili • Acciaio verde: può tagliare 7 mln t di emissioni auto entro il 2030

L’acciaio verde può aiutare la decarbonizzazione delle auto europee

Uno studio di Transport & Environment calcola che introdurre gradualmente l’obbligo, per le case auto, di impiegare una quota di acciaio prodotto a partire da rinnovabili o idrogeno pulito, potrebbe tagliare 7 milioni di tonnellate di CO2 l’anno entro fine decennio. Con costi aggiuntivi irrisori

Acciaio verde: può tagliare 7 mln t di emissioni auto entro il 2030
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Puntare sull’acciaio verde nelle auto farebbe aumentare il costo unitario di appena 57 euro

La decarbonizzazione del settore auto è uno dei punti nevralgici della transizione, ed è anche uno dei temi più politicizzati negli ultimi anni. Le emissioni delle auto rappresentano il 13% dei gas serra generati ogni anno in Europa. In Italia è proprio la mancata decarbonizzazione di questo comparto ad aver riportato il bilancio emissivo a crescere nel 2022. Solitamente il dibattito si concentra su elettrificazione e politiche incentivanti per gli EV. Ma non è l’unica prospettiva da cui analizzare la questione. Quali soluzioni potrebbero tagliare le emissioni del settore, in un’ottica di filiera produttiva? Una risposta arriva dall’acciaio verde.

L’acciaio prodotto in forni ad arco elettrico alimentati da fonti rinnovabili, o a partire dall’idrogeno verde con processi di riduzione diretta, ha un potenziale importante. Se impiegato nel processo produttivo del settore automotive, potrebbe tagliare quasi 7 milioni di tonnellate di CO2 l’anno nel 2030, l’equivalente di togliere dalla strada 3,5 milioni di auto diesel e benzina. Lo ha calcolato l’ong Transport & Environment in un rapporto pubblicato oggi (leggi il rapporto in inglese).

Acciaio verde, l’altra chiave per decarbonizzare l’automotive

Quella dell’acciaio verde è ancora una nicchia di mercato e sono pochi gli impianti in grado di produrlo su larga scala. Il nodo principale non è la tecnologia – ormai matura – ma la carenza di domanda. Ed è proprio qui che il connubio dell’automotive con l’acciaio verde può portare a una sinergia più che positiva: il settore, infatti, pesa per il 17% sulla domanda europea di acciaio.

L’altro aspetto da considerare è quello dei costi. Il passaggio all’acciaio verde farà aumentare i costi di produzione? È sostenibile in un’ottica industriale? E che impatto avrebbe sui consumatori? T&E calcola che impiegare acciaio a basse emissioni comporterebbe solo aumenti davvero minimi nei prezzi: meno di 60 euro per ogni auto prodotta.

“Con meno di un cambio gomme, l’Europa può costruire un’industria dell’acciaio verde. Il costo aggiuntivo sarà trascurabile e col tempo sarà più economico dell’acciaio convenzionale”, sottolinea Alex Keynes, responsabile delle politiche automobilistiche di T&E. “Ma abbiamo prima bisogno che i legislatori diano il via al passaggio all’acciaio a basso tenore di carbonio nel settore automobilistico”.

Ricalibrare le politiche industriali UE

La sponda politica è essenziale per innescare questa trasformazione. Perché le condizioni di partenza sono già presenti. L’industria europea è in grado di produrre fino a 172 milioni di tonnellate di acciaio verde l’anno entro il 2030, in base a progetti e impianti in funzione o annunciati per i prossimi anni. Più che sufficienti per coprire il fabbisogno del comparto auto, che si attestava a 36 mln t di acciaio nel 2022.

Secondo T&E, serve quindi uno scatto a livello di policy europee in materia. Per accompagnare gradualmente il settore in questa trasformazione, l’ong ipotizza di inserire una serie di requisiti vincolanti. Entro il 2030, l’obbligo per i produttori di impiegare almeno il 40% di acciaio verde, facendo poi salire la percentuale al 75% entro il 2035 e al 100% entro il 2040. Ogni casa automobilistica dovrebbe avere un obiettivo medio, da raggiungere valutando l’insieme dei diversi modelli prodotti.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.