Per assicurare l'approvvigionamento energetico il Regno Unito punta a proteggere le infrastrutture dai danni e dalle conseguenze negative del climate change
(Rinnovabili.it) – Il Defra, ovvero il dipartimento britannico dell’Ambiente, ha appena pubblicato i piani delle compagnie energetiche a protezione dell’approvvigionamento del paese con l’obiettivo di ridurre l’impatto del cambiamento climatico. Minacciate dalle cattive condizioni climatiche che hanno provocato allagamenti delle centraline sotterranee e danni alle centrali elettriche le società vogliono mettere al riparo anche i cavi di alimentazione, spesso danneggiati dai prolungati periodi di siccità che hanno spinto le aziende a rimboccarsi le maniche e stilare dei report contenenti i dati relativi ad ogni realtà in modo da poter studiare un piano d’azione a protezione del paese e delle attività.
I documenti richiesti dal Defra dimostrano infatti che il settore dell’energia sta facendo buoni progressi nella pianificazione di questi rischi, confermati da investimenti per un totale di 112 milioni di sterline approvati a favore del miglioramento, nelle zone a rischio, delle difese delle infrastrutture energetiche contro le alluvioni. Mantenere in sicurezza, e quindi in attività, una centrale elettrica anche quando le condizioni meteo sono difficili significa mantenere in movimento l’economia, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Taylor. “Questi rapporti mostrano che le imprese energetiche stanno intraprendendo azioni positive per ridurre questi rischi, ma non c’è spazio per l’autocompiacimento e bisogna fare di più per assicurare l’energia di cui avremo bisogno nei prossimi decenni per guidare la crescita economica. Cosa le imprese energetiche possono fare ora per proteggere le loro infrastrutture andrà nel lungo termine a determinare quanto il Regno Unito è conforme ad affontare le sfide che il cambiamento climatico porterà” ha concluso il ministro.
Nonostante le modifiche del clima legate all’innalzamento della temperatura siano già in atto ci sono pericoli che le società energetiche si troveranno ad affrontare nel futuro. Tra questi la probabilità che aumenti il numero e l’intensità delle inondazioni e che l’aumento del livello del mare metta a rischio anche la sicurezza delle centrali elettriche. Le inondazioni inoltre potrebbero andare a modificare la qualità delle acque dei fiumi aumentando il livello dei sedimenti depositati con la possibilità di danni alle centrali che pompano e utilizzano quest’acqua per la produzione di energia con la conseguente riduzione delle prestazioni. Le temperature più elevate nella stagione estiva porteranno a sfruttare maggiormente i sistemi di raffreddamento delle centrali, altra tematica di spicco sulla quale si dovrà intervenire tempestivamente, mentre la siccità e gli smottamenti del terreno potrebbero causare danni ai cavi elettrici sotterranei e quindi problemi di trasmissione energetica. Per queste motivazioni preteggendo dai rischi calcolabili le infrastrutture energetiche si andrà a definire un futuro energetico più sicuro per il Regno Unito, nonostante le ormai inevitabili conseguenze del cambiamento climatico.