Un gran numero di scarti agricoli e biologici possono fornire materia prima per adsorbenti verdi efficaci nel trattamento delle acque reflue
Specialmente nei paesi in via di sviluppo gli adsorbenti verdi possono essere un’alternativa
Mentre molte regioni del mondo in via di sviluppo sperimentano una rapida crescita economica, la qualità delle loro riserve idriche è messa sempre più a dura prova. Per rispondere alla crescente domanda di acqua pulita, c’è un urgente bisogno di impianti di depurazione in grado di rimuovere gli agenti inquinanti dalle acque reflue. Oggi vengono sviluppati molti materiali sintetici capaci di adsorbire le sostanze inquinanti con grande efficienza. Tuttavia, i loro costi elevati li rendono inaccessibili per molte nazioni in via di sviluppo. Invece, esistono adsorbenti verdi che potrebbero farne le veci e costare molto meno.
In un recente studio pubblicato su Applied Surface Science Advances, un team del Thapar Institute of Engineering and Technology di Patiala, in India, ha discusso in dettaglio come i bioadsorbenti possano rappresentare un’alternativa conveniente per il trattamento delle acque reflue. Il gruppo ha dimostrato che questi materiali ecologici possono essere prodotti dai rifiuti agricoli, rendendoli molto più accessibili.
Capacità di assorbimento, potenziale di rigenerazione, ampia area superficiale, cinetica rapida e proprietà porose sono le caratteristiche ideali di un adsorbente efficace. Diversi tipi di scarti, come segatura, noccioli e bucce di frutta, e gusci di noce e lolla di riso, hanno ottime proprietà adsorbenti. Tuttavia, questi rifiuti grezzi non sono particolarmente efficaci nel trattenere sostanze inquinanti come coloranti, metalli pesanti e prodotti farmaceutici.
Nel loro studio, il team ha fornito un riepilogo dettagliato degli inquinanti comunemente presenti nelle acque reflue ed esplorato i possibili meccanismi di assorbimento utilizzando materiali naturali. Utilizzando queste informazioni, ha poi vagliato una serie di tecniche emergenti per trattare i rifiuti agricoli e migliorarne le prestazioni come bioassorbenti.
Per vari tipi di rifiuti, i ricercatori hanno considerato approcci come l’attivazione chimica e l’alterazione della nanostruttura per aumentare l’area superficiale e la porosità, facilitando anche lo smaltimento dopo l’assorbimento degli inquinanti.
Ora i ricercatori sperano che i risultati positivi ottenuti possano fornire una guida utile per future ricerche. L’idea è aprire la strada a nuovi metodi per il trattamento dei rifiuti agricoli, da utilizzare come adsorbenti verdi per le acque reflue.