Apertura ai generatori ibridi e alla produzione di energia termica da biomassa destinata ai processi produttivi, maggiore attenzione al settore alberghiero e alle industrie di lavorazione del legno. Queste alcune delle richieste della Associazione italiana energie agroforestali per il nuovo CT 3.0
Aumentano le proposte sul CT3.0 raccolte dalla consultazione ministeriale
Dopo i contributi di FIRE, Rinnovabili riporta anche le proposte di AIEL (Associazione italiana energie agroforestali) per il Conto Termico 3.0. Il regime di incentivi per l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili è destinato a subire il terzo grande rimaneggiamento della sua storia. Nel percorso verso la definizione delle nuove regole, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha aperto una consultazione pubblica per raccogliere pareri e punto di vista degli stakeholder. E il tema non poteva che essere particolarmente caro ad AIEL, soprattutto per gli effetti che il nuovo Decreto CT 3.0 avrà sui generatori a biomassa legnosa.
I contributi di AIEL al Conto Termico 3.0
Rispetto allo schema pubblicato dal dicastero, l’associazione punta i riflettori su alcuni passaggi da ottimizzare e sul alcune “carenze” da colmare. A partire dagli interventi di incremento dell’efficienza energetica, per i quali chiede di modificare le condizioni di ammissibilità affinché i “generatori ibridi” e i “microcogeneratori” (come definiti nell’Allegato IV del D.Lgs. 199/2021) non vengano discriminati.
AIEL propone anche di “superare alcuni dei limiti imposti alle biomasse, in particolare nel settore terziario e del calore di processo” ampliando in questo senso il Conto Termico alla produzione di energia termica destinata ai processi produttivi e per l’alimentazione di reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento.
Uno dei segmenti su cui l’associazione punta i riflettori è il settore alberghiero. “In particolare [le strutture] localizzate nelle aree montane, sempre più spesso dotate di piscine e aree Wellness. Attualmente molti impianti obsoleti non vengono sostituiti negli alberghi poiché negli interventi 2.B non sono incentivate installazioni per la produzione di energia termica a servizio di processi produttivi, diversamente dagli interventi 2.C solare termico. Questa disparità di incentivazione lede il principio della neutralità tecnologica e non risulta giustificabile sotto il profilo ambientale, considerato che si tratta di riqualificazioni di generatori esistenti”.
Un altro segmento che risulterebbe penalizzato dalle attuali disposizioni per AIEL è il settore industriale e artigianale, in particolare quello legato alla lavorazione del legno. “In moltissimi casi la sostituzione di caldaie giunte a fine vita tecnica non può godere del CT per l’uso promiscuo del calore (climatizzazione e processi produttivi)”.
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