Rinnovabili • Cibo spazzatura e obesità negli adolescenti

Cibo spazzatura, il marketing digitale bombarda gli adolescenti

Il cibo spazzatura è pubblicizzato a ritmo martellante sulle piattaforme di live streaming, sempre accessibili, dove gli adolescenti trascorrono ogni giorno molto tempo. Nel 2023 sono stati visualizzati contenuti per quasi 30 miliardi di ore solo nelle tre piattaforme principali. I danni potenziali alla salute più che un’ipotesi diventano una certezza

Cibo spazzatura e obesità negli adolescenti
Immagine di freepik

Cibo spazzatura, cresce il consumo tra gli adolescenti

Il consumo di cibo spazzatura dilaga tra gli adolescenti, complice anche un marketing martellante sulle piattaforme di live streaming come quelle dei videogiochi (VGLSP, videogame live streaming platforms), che sono le più frequentate dai ragazzi.

L’allarme obesità negli adolescenti

A lanciare l’allarme è l’EASO – European Association for the Study of Obesity. L’EASO è stata fondata nel 1986 e ne fanno parte scienziati, medici, operatori sanitari e nutrizionisti, tutti esperti a vario titolo di obesità.

L’obesità è una vera e propria sfida per i sistemi sanitari, in primo luogo perché l’opinione comune non la considera una malattia, ma solo il frutto di una mancanza di volontà: un equivoco che causa, soprattutto tra bambini e ragazzi, frequenti episodi di bullismo.

Oggi nel mondo 800 milioni di persone convivono con l’obesità e si stima che nel 2035 diventeranno 1,9 miliardi. Quello che fa ancora più impressione è che, secondo queste stime, l’incremento dell’obesità tra i bambini nel periodo 2020-2035 sarà del 100%.

L’obesità, inoltre, ha un forte impatto economico sui sistemi sanitari poiché è una delle cause principali di importanti patologie a carico dell’apparato cardiocircolatorio (ipertensione, ictus, infarto, etc.).

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Mancano norme severe sul marketing digitale del cibo spazzatura

I risultati di una nuova ricerca dell’Università di Liverpool (The food and beverage cues in digital marketing model: special considerations of social media, gaming, and livestreaming environments for food marketing and eating behavior research) presentata all’ultimo Congresso europeo sull’obesità (Venezia, 12-15 maggio) hanno spinto gli scienziati a chiedere l’introduzione di norme più severe sul marketing digitale di alimenti dannosi alla salute dei giovani.

Al momento, infatti, non esiste una seria regolamentazione in materia e anche i controlli sono al minimo.

L’obesità è una patologia complessa che deriva da una serie di concause, tuttavia è chiarissimo che l’alimentazione sbagliata gioca un ruolo importante nell’avviare una spirale negativa.

Le piattaforme di live streaming sono accessibili da PC, tablet, cellulari e console di gioco, ovvero sono a disposizione di tutti, sempre. Se pensiamo che i ragazzi di età 12-18 anni vi trascorrono molto tempo, i danni potenziali alla salute più che un’ipotesi diventano una preoccupante certezza.

I numeri fanno capire meglio la dimensione del problema: l’uso delle piattaforme è in crescita, nel 2023 sono stati visualizzati contenuti per quasi 30 miliardi di ore solo nelle tre piattaforme principali.

Interazione e promozione dei prodotti

Perché l’allarme riguarda proprio il cibo spazzatura? Perché i VGLSP piacciono ai giovani e le aziende che producono cibo spazzatura e bevande gassate e zuccherate non si fanno sfuggire questa ghiotta occasione per attrarre nuovi consumatori.

Gli inserzionisti sanno che i giovani frequentano le piattaforme più della televisione. Sulle piattaforme si crea un’interazione: i giovani possono addirittura collaborare con i marchi e promuovere i loro prodotti, compresi i cibi ad alto contenuto di grassi, sale e zucchero.

I ricercatori dell’Università di Liverpool hanno studiato le piattaforme live streaming e l’impatto sul comportamento alimentare degli adolescenti in termini di ore di esposizione, marketing alimentare degli influencer, risultati connessi al cibo (preferenze, acquisto, consumo) in 490 ragazzi.

I risultati sono allarmanti: in pratica, la piattaforma più frequentata dai ragazzi li espone a 52 minuti di pubblicità alimentare ogni ora, e in alcuni casi si sovrappongono anche più alimenti contemporaneamente.

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Il cibo spazzatura associato a comportamenti positivi

Inoltre, i ricercatori hanno rilevato che il marketing presente nei giochi digitali era associato ad atteggiamenti positivi che li portava a preferire determinati marchi di alimenti e bevande: i giovani si sono mostrati due volte più propensi a preferire questi prodotti.

Certamente, come avvertono i ricercatori, queste prove di causa-effetto non si possono generalizzare per tutti gli adolescenti.

Rimane però il fatto che l’elevata esposizione al marketing digitale di cibo spazzatura influenza il comportamento alimentare dei giovani ed ha una correlazione con l’assunzione di junk food, l’eccessivo consumo di calorie e quindi l’aumento di peso.

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About Author / Isabella Ceccarini

Lavora da più di trent’anni nel campo editoriale e giornalistico. Di formazione umanistica, è curiosa delle novità e affascinata dalla contaminazione tra saperi diversi. Non ama i confini mentali e geografici, è un’europeista sostenitrice dell’Italia, convinta che le sue grandi qualità – bellezza, arte, cultura, creatività – che il mondo ci invidia dovrebbero essere più apprezzate per primi dagli italiani. Promuove e sviluppa iniziative di comunicazione della scienza, di formazione giornalistica professionale e di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità, ricerca, innovazione e formazione, nuove tecnologie, economia circolare. Organizza e modera tavole rotonde per mettere a confronto opinioni diverse.