Forza Italia prende di mira le tariffe dei rifiuti e il ruolo dell’ARERA Il presidente Stefano Besseghini chiede un adeguato dibattito
I parlamentari Lotito e Fazzone hanno presentato emendamenti per ridurre i poteri del regolatore in merito a tariffazione dei rifiuti e non solo
Nella discussione parlamentare sugli emendamenti presentati per la conversione del “Decreto Superbonus” piomba la questione tariffe dei rifiuti. Gli emendamenti esaminati ieri propongono infatti di ridurre i poteri di intervento dell’ARERA. A presentarli, i parlamentari forzisti Claudio Lotito e Claudio Fazzone. Dal 2018, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente ha regolato le tariffe dei rifiuti. Oggi questo ruolo vacilla sotto i colpi del Parlamento e nello specifico della maggioranza. L’Autorità ha espresso preoccupazione e ha invitato a riflettere sui progressi significativi ottenuti grazie alla regolazione fino ad oggi. Se gli emendamenti andranno in porto, il regolatore non avrà più competenze per predisporre e aggiornare il metodo tariffario, valutare i costi delle singole prestazioni e definire contratti di servizio. Non potrà nemmeno emanare direttive per la separazione contabile e amministrativa della gestione.
Il presidente dell’ARERA, Stefano Besseghini, ha affidato i suoi dubbi a un comunicato.
“L’Autorità, nel settore del ciclo dei rifiuti come negli altri settori di competenza, procede da sempre alla piena implementazione del mandato contenuto dalle norme approvate dal Parlamento evidenziando, laddove presenti, eventuali distorsioni. In questo caso, le proposte in oggetto, nel comportare una radicale riduzione delle regole applicabili e dei controlli possibili, rischiano di pregiudicare i progressi fatti e la possibilità di conseguire gli alti obiettivi ambientali e organizzativi che la disciplina comunitaria richiede al nostro paese. Simili scelte dovrebbero essere precedute da una solida riflessione e da un adeguato dibattito, per non consegnare il settore all’incertezza. Il sistema regolatorio sviluppato negli ultimi sei anni è improntato a trasparenza, qualità tecnica e contrattuale e sostenibilità. Senza questo i rischi sono evidenti: costi senza controllo per i cittadini e impossibilità di verificare qualità e quantità dei rifiuti in relazione agli impianti esistenti”.
Dal primo Metodo Tariffario Rifiuti del 2019, l’ARERA rivendica di aver adottato un approccio “graduale”, basato sulle “specificità territoriali”. Questo metodo, secondo l’authority, “ha garantito trasparenza nella misurazione del ciclo dei rifiuti e ha facilitato il passaggio tra i gestori del servizio attraverso l’approvazione del contratto tipo”.