Il suo impiego come indagine non-distruttiva per il rilevamento dello stato fisico di strutture è estremamente utile nel campo delle rinnovabili, come ad esempio nella rilevazione della dispersione energetica sotto forma di calore e in altre applicazioni che vengono qui illustrate
La termografia è l’acquisizione di un’immagine ricavata dalla radiazione Infrarossa (IR) emessa da un corpo “caldo”. Analogamente alla fotografia che si ottiene dalla luce visibile riflessa da un oggetto, la termografia si ottiene grazie alla “luce” IR che un corpo emette sulla base del suo stato termico e cioè della temperatura distribuita punto per punto sul corpo stesso. Poiché tale radiazione non è visibile, si conviene associare ad ogni temperatura rilevata su un determinato oggetto un colore scelto da una scala di colori corrispondente alle varie temperature. La termografia offre quindi informazioni non rilevabili con una comune macchina fotografica, perché riprende lo stato termico di un oggetto (e la temperatura punto per punto), cosa totalmente differente dalla ripresa fotografica. E’ facile capire come la tecnologia IR abbia avuto un grosso credito fin dai primi anni di apparizione nei settori più svariati. Essa è apparsa però di non facile approccio perché richiedeva particolari competenze e una solida esperienza relativa alla specifica applicazione, al fine di una corretta interpretazione delle immagini termografiche legate anche ai tipi di materiali con cui l’oggetto in esame era realizzato.
Oggi la tecnologia IR, grazie a termocamere di ultima generazione, ha raggiunto livelli qualitativi impensabili fino a qualche anno fa, offrendo la possibilità di risoluzioni elevatissime con approssimazioni sempre più spinte (<0.1 °C), velocità di acquisizioni di immagini che superano i 10 KHz e ampi range spettrali. Date queste specifiche tecniche i campi applicativi si sono allargati notevolmente al punto che oggi è possibile introdurre la termografia in svariati settori per analizzare stati fisici di oggetti, monitorare mutamenti termici indotti da fattori fisici e/o chimici e studiare l’evoluzione di certi fenomeni al fine di prevedere eventi o preservare determinati oggetti. I campi di applicazione vanno da quello industriale a quello medicale, dai beni culturali alle civili abitazioni, dall’agricoltura alla tutela dell’ambiente, dal settore energetico alla sorveglianza ambientale.
Il rilievo dello stato termico di un semplice oggetto o di un sistema complesso, di una struttura o di un’area più o meno estesa consente, attraverso un’analisi puntuale dei gradienti di temperatura rilevati, di valutare il suo stato (fisico, chimico, biologico, etc) e confrontarlo con quello naturale al fine di individuare alterazioni indotte da cause esterne. Tale analisi non distruttiva dà la possibilità di esaminare oggetti, di monitorare impianti, di studiare processi, di verificare modifiche, cambiamenti o alterazioni determinate da fattori di varia natura. Grazie a queste peculiarità e potenzialità la termografia ad infrarossi si colloca a pieno titolo nei campi più disparati come di seguito riportato in forma sintetica.
Nella tabella riportiamo una parte delle possibili applicazioni in alcuni campi dove la tecnologia IR può dare delle risposte concrete e un valido contributo alla risoluzione di problemi. Va specificato tuttavia, che le potenzialità applicative di questa nuova tecnologia sono ancora tutte da individuare ed esplorare, ma ciò richiede sinergie tra figure professionali di varie estrazioni, lunghe e consolidate esperienze e capacità al confronto multidisciplinare.