Rinnovabili • Capacità globale carbone: +2% nel 2023, cresce anche senza la Cina

La capacità globale di carbone cresce ancora: +2% nel 2023. E non c’è solo la Cina

Stati Uniti ed Europa hanno rallentato la chiusura delle centrali rispetto agli ultimi anni, portando il bilancio netto in positivo. Anche escludendo la Cina, il resto del mondo ha registrato una crescita per la 1° volta dal 2019. Ma ci sono motivi per essere ancora ottimisti, spiegano gli analisti di Global Energy Monitor

Capacità globale carbone: +2% nel 2023, cresce anche senza la Cina
Foto di Valeriy Kryukov su Unsplash

L’anno scorso aggiunta netta di 48,4 GW di capacità globale carbone

(Rinnovabili.it) – Sul phase out del carbone, parole e fatti viaggiano su binari differenti. L’addio alla fonte fossile più inquinante è ormai da anni una priorità di tutti gli accordi internazionali, ma nel 2023 la capacità globale del carbone è aumentata del 2%. E questa volta c’è un dato più preoccupante del solito: non è solo la Cina a far crescere il numero di centrali. Pechino pesa per i 2/3 della nuova capacità entrata in funzione l’anno scorso, ma per la 1° volta dal 2019 anche il resto del mondo segna un aumento.

I dati di GEM sulla capacità globale carbone nel 2023

I dati forniti da Global Energy Monitor nel consueto rapporto annuale sull’andamento della capacità globale di carbone parlano chiaro. Nel 2023 si è verificato l’aumento netto più consistente dal 2016, l’anno in cui è entrato in vigore l’Accordo di Parigi. A fronte di 69,5 nuovi GW di capacità installata sono stati chiusi impianti per appena 21,1 GW. L’aumento netto annuo è quindi di 48,4 GW, che porta la capacità totale globale a 2.130 GW.

La Cina continua a fare da traino. Pechino continua a scommettere sul carbone mentre aumenta la sua capacità rinnovabile. Le nuove centrali collegate alla rete nel 2023 nel paese arrivano a 47,4 GW. Ma nuovi impianti sono stati aperti anche in Indonesia, India, Vietnam, Giappone, Bangladesh, Pakistan, Corea del Sud, Grecia e Zimbabwe. Escludendo dal conto la Cina, nel resto del mondo il bilancio netto è in positivo e arriva a 4,7 GW: 22,1 GW installati contro la chiusura di centrali per 17,4 GW.

Il motivo? Stati Uniti ed Europa hanno rallentato il phase out. Metà delle chiusure si sono verificate in America, ma i 9,7 GW messi offline sono molti meno dei 14,7 GW del 2022 e meno della metà di quelli cancellati nel 2015 (21,7 GW). Regno Unito (3,1 GW), Italia (0,6 GW) e Polonia (0,5 GW) sono i paesi europei che hanno cancellato più capacità di generazione da carbone, ma il dato complessivo per il continente segna anch’esso un rallentamento.

Possiamo ancora essere ottimisti sul phase out

Nonostante una performance tutt’altro che positiva nel 2023, gli analisti di GEM mostrano ottimismo. La crescita accelerata vista l’anno scorso “potrebbe essere di breve durata”, perché si attendono che già da quest’anno riprendano le chiusure in Europa e Stati Uniti ai ritmi visti di recente.

Resta l’incognita cinese, ma anche qui ci sono ragioni per ben sperare visti gli obiettivi fissati da Pechino: “le maggiori aggiunte di capacità verrebbero mitigate anche se la Cina adottasse misure immediate per garantire il raggiungimento dell’obiettivo di chiudere 30 GW di capacità di carbone entro il 2025”, spiega il rapporto. D’altronde, per il 2° anno di fila la costruzione di nuove centrali nel paese ha rallentato. Meno di 4 nuovi GW in cantiere contro una media 2016-22 di 16 GW. Anche se le autorizzazioni, al contrario, sono in impennata nell’ultimo biennio.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.