Finora in pochi hanno trovato soluzioni per il riciclo delle plastiche rinforzate. Un team di Mosca ci è riuscito con una tecnica innovativa
Il riciclo delle plastiche rinforzate ha prodotto materiali addirittura più performanti
(Rinnovabili.it) – Dal riciclo delle plastiche rinforzate si possono ottenere materiali utili per una produzione sostenibile in vari settori. Tra questi l’edilizia, l’automotive, l’aerospazio, il settore marittimo e quello delle attrezzature sportive. Almeno è questa la conclusione a cui sono giunti i ricercatori dello Skolkovo Institute of Science and Technology di Mosca (Skoltech). Gli scienziati russi avrebbero infatti sviluppato un metodo innovativo capace di riciclare i polimeri compositi rinforzati. Tra questi, spiccano i compositi in fibra di vetro o di carbonio, che vedono questi materiali inseriti in una matrice polimerica.
Le plastiche rinforzate sono divise in polimeri termoplastici e termoindurenti. Mentre i termoindurenti subiscono un indurimento irreversibile durante la produzione, i termoplastici possono essere ri-riscaldati e rimodellati. Sono quindi più adatti ad affrontare un processo di riciclo e riutilizzo in diverse filiere produttive.
Lo studio si è concentrato dunque su aste termoplastiche realizzate in polipropilene rinforzato con fibre di vetro. Attraverso la compressione, le aste sono state trasformate in piastre piatte, che hanno subito quattro processi di riciclo attraverso il taglio in strisce e la successiva pressatura in piastre.
Come prima e più di prima: l’effetto migliorativo del riciclo
Sorprendentemente, i ricercatori hanno scoperto che le proprietà meccaniche delle piastre riciclate non si sono degradate come previsto durante i cicli ripetuti. In alcuni casi, le proprietà addirittura miglioravano, soprattutto durante le prime fasi di riciclo. Questo fenomeno è stato attribuito alla conservazione della lunghezza delle fibre, fondamentale per mantenere la resistenza meccanica, ottenuta attraverso il taglio delle piastre lungo la direzione delle fibre.
La composizione chimica e le proprietà termiche sono rimaste stabili durante l’intero processo. Questo risultato indica la fattibilità di un riciclo ripetuto senza significativa perdita di qualità. Il che, nella pratica, significa che – con incentivi appropriati – i compositi termoplastici rinforzati con fibre potrebbero sostituire i corrispettivi termoindurenti meno riciclabili.