Delle 15 imprese nazionali analizzate dal rapporto curato da Transport & Environment sulle policy per tagliare le emissioni dei voli aziendali, 13 ricevono il secondo punteggio più basso (C) e 2 quello più basso (D). Nessuna impresa italiana si sta mostrando proattiva. Le emissioni di questo segmento, in Europa, pesano per il 30% delle emissioni del trasporto aereo
L’analisi nel rapporto Travel Smart Ranking 2024
(Rinnovabili.it) – Le grandi imprese italiane sono tra le peggiori al mondo per le abitudini di viaggiare in aereo. Non hanno piani per ridurre le emissioni dei voli aziendali e, quando li rendono noti, non sono abbastanza chiari. Inoltre “non stanno intervenendo abbastanza rapidamente” e non dimostrano “un impegno proattivo”. Il segmento dei voli corporate, in Europa, genera il 25-30% delle emissioni degli aerei.
La pagella arriva da Travel Smart Ranking 2024, il rapporto sulle emissioni dei voli aziendali in tutto il mondo curato da Transport & Environment e giunto quest’anno alla terza edizione. Delle 328 grandi aziende passate al vaglio, le 15 italiane si posizionano agli ultimi posti della classifica. Ben distanti dalle omologhe di altri paesi europei come Spagna, Paesi Bassi, Francia, Regno Unito e Germania, dove almeno un’azienda è stata promossa a pieni voti.
Italia in ritardo sulle emissioni voli aziendali
Nel Belpaese, l’87% (13) delle grandi imprese considerate ha ricevuto una C mentre le altre 2 (il 13%) addirittura una D, il voto più basso. Principalmente perché “non hanno reso note (o solo parzialmente) le proprie emissioni di viaggio, rendendo di fatto impossibile misurare il loro score climatico in materia di mobilità”, sottolinea il rapporto. Per confronto, in altri paesi europei la percentuale delle aziende con buoni piani per tagliare le emissioni dei voli aziendali vanno dal 6% della Spagna al 15% della Gran Bretagna. Anche se in molti casi anche questi paesi hanno circa un 10% di imprese che vengono bocciate su tutta la linea, come in Italia.
Il confronto con il resto d’Europa penalizza l’Italia anche quando si va a osservare i dati con dettaglio di settore. In quello bancario tutte le aziende nazionali non hanno intrapreso un percorso verso la riduzione delle emissioni dei propri viaggi di lavoro. “Tuttavia, aziende dello stesso settore di altri paesi, come la Lloyds Banking e Fidelity International conquistano una A, dimostrando che il percorso verso la riduzione delle emissioni passa dalla volontà di agire concretamente”, aggiunge il rapporto. Idem per il settore manifatturiero, dove nessuna impresa italiana ha ridotto le sue emissioni corporate legate ai viaggi in aereo.
“Le aziende italiane devono urgentemente fissare degli obiettivi per ridurre le emissioni dei viaggi aziendali. Non ci sono scuse per cui non si debba intervenire: lo dimostrano le controparti di altri Paesi che hanno fissato obiettivi chiari. Cosa sta impedendo ai “procrastinatori” italiani di fare lo stesso? La nostra ricerca evidenzia la netta differenza tra aziende impegnate nella sostenibilità e quelle aziende che non si assumono pienamente la loro responsabilità climatica” spiega Carlo Tritto di Transport & Environment Italia.