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Dalla ricerca italiana un box batteria più leggero e resistente

Il progetto europeo FENICE ha sviluppato un nuovo materiale composito fibrorinforzato, ideale per realizzare gli involucri delle batterie al litio degli EV

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Credits: Enea

FENICE è un progetto di upscaling a TRL 8

Ottenere una riduzione di peso rispetto ai box batteria in acciaio utilizzati tradizionalmente nella mobilità elettrica. Questo l’obiettivo con cui nel 2022 è stato lanciato FENICE, progetto di ricerca europeo coordinato dall’Enea. L’iniziativa sta ancora lavorando sul target ma ha dalla sua già notevoli risultati. A raccontarlo è la stessa Agenzia italiana in una nota stampa, annunciando la creazione di un nuovo materiale composito fibrorinforzato.

Negli ultimi anni le case automobilistiche, a partire da quelle del segmento sportivo, hanno intrapreso una battaglia per ridurre il peso dei veicoli, soprattutto di quelli elettrici, al fine di aumentarne l’autonomia e contenerne le emissioni di carbonio. In questo contesto ogni elemento può darà una mano. Compresi gli involucri delle batterie a ioni di litio.

Il consorzio ha focalizzato la ricerca su con un mix di fibre metalliche laminate (FML), materiali ben noti per la loro tolleranza agli incendi, agli urti e allo stress meccanico, e resine ad alta sostenibilità. Nel dettaglio il progetto ha impiegato una nuova resina brevettata dall’azienda italiana Crossfire e realizzata a partire dal PET.

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Un nuovo box batteria per gli EV

Il risultato? Grazie a una formulazione e un design innovativi, il materiale composito finale ha dimostrato di poter soddisfare i requisiti richiesti per la realizzazione di diversi componenti strutturali delle auto elettriche, tra cui l’involucro delle batterie. Inoltre sia i preimpregnati che le lamine metalliche possono essere riciclati in modo circolare.

Inoltre i nuovi prototipi di involucro garantiscono anche una elevata resistenza al fuoco. “Sebbene le statistiche mostrino che i veicoli elettrici hanno una probabilità di incendiarsi già molto inferiore rispetto alle auto che utilizzano combustibili fossili, si punta a livelli di sicurezza sempre più elevati, che considerino anche incidenti stradali, uscite di strada, allagamenti e incendi di origine esterna. Per queste ragioni i nuovi box batteria sono pensati proprio per essere resistenti anche alle condizioni più avverse” spiega Claudio Mingazzini, ricercatore del Laboratorio ENEA Tecnologie dei materiali Faenza e coordinatore del progetto.

L’azienda italiana TACITA ha già effettuato una serie di test in condizioni reali e sperimentato la soluzione in ambito sportivo, testandola in sostituzione degli attuali box batteria in alluminio anche sulle moto che hanno partecipato alla Parigi – Dakar 2024. A breve questa stessa tecnologia sarà trasferita alla versione da strada delle moto.

“È solo un primo risultato – ha aggiunto Mingazzini – ma rappresenta una tappa importante per accelerare l’elettrificazione e la decarbonizzazione dei mezzi di trasporto”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.