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Ecocemento a basse emissioni di CO2 sempre più vicino alla marcatura CE

L’innovativa miscela di ecocemento a basse emissioni di carbonio Ecocem, ha ottenuto la marcatura europea ETA, un passo avanti fondamentale per la decarbonizzazione del settore

Ecocemento a basse emissioni
Immagine di freepik

Il calcestruzzo è la seconda sostanza più utilizzata sulla Terra dopo l’acqua 

(Rinnovabili.it) – Come essere certi di acquistare un prodotto o un materiale di qualità e che rispetti determinate caratteristiche comuni a livello europeo? La risposta è ovviamente la marcatura CE. Ma cosa accade a quei prodotti figli dell’innovazione tecnologica, come ad esempio i più recenti ecocementi a basse emissioni di carbonio, che non trovano spazio nelle norme armonizzate a livello europeo o nei regolamenti sui prodotti da costruzione? In questo caso la soluzione è ottenere una Valutazione Tecnica Europea (ETA). Questa soluzione fornisce una procedura indipendente a livello europeo per valutare le caratteristiche prestazionali dei prodotti da costruzione non standard.

Dopo anni di ricerca, il bio cemento Ecocem, società con sede a Dublino, ha ottenuto la marcatura ETA per la sua innovativa tecnologia ACT.

Aprire il mercato internazionale ai prodotti ecologici per l’edilizia

Grazie alla certificazione ETA, Ecodem conta di arrivare a commercializzare il proprio prodotto nel mercato europeo e non solo, entro il 2026. Una trasformazione radicale che permetterebbe ai materiali innovativi di ultima generazione di entrare a pieno titolo nel comparto delle costruzioni. Se da un lato le possibilità offerte da un ecocemento a basse emissioni sono chiaramente d’aiuto all’ambiente ed alla riduzione degli sprechi, dall’altro devono essere in grado di rispettare caratteristiche tecniche e di resistenza al pari di qualsiasi altro materiale da costruzione tradizionale. La sostenibilità ovviamente non può precludere la sicurezza. 

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L’Ecocemento a basse emissioni  riduce la CO2 del 70%

Il percorso di certificazione di Ecocem secondo gli standard ETA potrebbe aprire la strada ad un’opera di decarbonizzazione massiccia, per uno dei settori più energivori ed emissivi a livello globale. Infatti il calcestruzzo è la seconda sostanza più utilizzata sulla Terra, dopo l’acqua. Ma anche una delle più inquinanti a causa del suo ingrediente principale: il cemento, la cui produzione è responsabile dell’8% delle emissioni di CO2 del Pianeta. A causare questo picco è in realtà il clinker, la “colla” della miscela che richiede temperature estremamente elevate ed emissive.

La tecnologia ACT di Ecocem assicura una riduzione di carbonio del 70% rispetto alle miscele di cemento standard europee. Questa “magia” è possibile riducendo al minimo la quantità di clinker utilizzato per produrre cemento e massimizzando invece la quantità di alternative cementizie a basso contenuto di carbonio. L’ecocemento a basse emissioni così prodotto garantisce pari prestazioni di resistenza, durabilità e lavorabilità, offrendo anche competitività dal punto di vista economico.

“Questa valutazione tecnica rappresenta un punto di svolta per il settore. Fornisce la valutazione tecnica indipendente necessaria per portare la tecnologia ACT sui mercati europei, direttamente e tramite licenza, alle industrie del cemento, del calcestruzzo e delle costruzioni. La transizione al carbonio del settore è diventata più semplice, più economica e più veloce. Non è più possibile dire che ci manca la tecnologia o che i costi sono proibitivi”, conclude Donal O’Riain, fondatore e amministratore delegato di Ecocem.