Testate nuove celle energetiche basate sulla scissione della cellulosa da parte di micro-organismi. Ne bastano due per ricaricare una comune batteria alcalina
Ricercatori dell’Università dell’Ohio hanno trovato un metodo per produrre energia dalla cellulosa e dai fluidi biologici bovini ricchi di microbi. “L’energia è prodotta dalla scissione della cellulosa, una delle risorse più abbondanti del pianeta, per opera di batteri”, ha spiegato Rismani-Yazdi, coordinatore del gruppo di ricerca. Gli studiosi estraggono il fluido dalle mucche con una cannula che penetra direttamente nel rumine, la porzione dello stomaco dei ruminanti in cui avviene la prima fermentazione microbica del cibo ingerito. Per creare corrente, il liquido estratto viene messo, insieme alla cellulosa, nell’anodo (polo negativo) di una cella energetica. Qui una membrana composta da un materiale in cui si muovono i protoni separa la parte negativa da quella positiva (catodo) dove si trova ferrocianuro di potassio, un agente ossidante che serve a chiudere il circuito elettrico. Il movimento di protoni ed elettroni assicura così la corrente elettrica. La ricerca non è nuova per i laboratori dell’Università dell’Ohio, che già qualche anno fa avevano testato questa tecnologia. Ora però il team di Yazdi è riuscito a diminuire le dimensioni e migliorare le prestazioni delle celle energetiche, portando da quattro a due il numero di quelle necessarie a ricaricare una comune batteria alcalina. (fonte Galileonet.it)