Dall’analisi di 98 stabilimenti industriali emerge come le emissioni siano inferiori al limiti fissati. Bene le centrali che producono energia; trend inverso per ceramica, vetro ed acciaierie
Nel 2006 le aziende del Piemonte hanno superato se stesse, producendo una quantità di anidride carbonica addirittura inferiore ai limiti fissati dal Piano Nazionale di Allocazione delle emissioni. Tale risultato colloca la regione subalpina al primo posto davanti a Liguria, Trentino Alto Adige, Toscana, Veneto, Marche, Abruzzo, Emilia-Romagna, Umbria e Friuli Venezia-Giulia. È quanto emerge da una ricerca condotta da Eco-way, società italiana che si occupa di cambiamenti climatici, su dati Carbon Market Data, aggiornati a maggio 2007 (completi per il 90%). Con una produzione di anidride carbonica pari a 10,5 milioni di tonnellate, infatti, le aziende piemontesi si mantengono al di sotto del limite fissato dal PNA per oltre 1,5 milioni di tonnellate, corrispondenti a una percentuale inferiore del 12,5 per cento. Vercelli risulta la provincia più virtuosa nel 2006 con una produzione di emissioni pari a 437mila tonnellate, inferiore al limite consentito per il 70%. Al secondo posto il Biellese. All’ultimo posto, per valori assoluti, invece, le aziende dell’Alessandrino, e, lontani dagli obiettivi di Kyoto anche gli impianti del Verbano-Cusio-Ossola (+15,3%) con 22mila tonnellate di CO2 in più di quanto consentito. (fonte IlSole24Ore.com)