Arriva dai freddi paesi del nord, più precisamente dalla Svezia, una pellicola in materiale plastico super sottile in grado di alterare, se percorsa da corrente elettrica, le proprietà isolanti del vetro, influenzando il guadagno termico degli ambienti
Come i nostri più assidui lettori sapranno perfettamente, una delle componenti principali per ottenere un ottimo comportamento termico in un edificio è progettare un involucro che, interfacciandosi con l’ambiente esterno, ne limiti le influenze per il raggiungimento del confort interno. Si è più volte detto infatti che la corretta progettazione di un involucro può portare ad un notevole abbattimento nel consumo di energia, limitando l’uso prolungato di impianti di riscaldamento in inverno e di condizionamento nella stagione estiva. L’elemento maggiormente critico dell’involucro è senza dubbio individuabile nei serramenti, che non solo devono poter garantire un ricambio d’aria e l’allontanamento del calore in eccesso in estate ma, soprattutto alle nostre latitudini, devono essere in grado di isolare dal freddo gli ambienti interni senza compromettere la visibilità. L’industria del vetro è giunta in questi ultimi anni alla messa a punto di tecniche in grado produrre vetri per serramenti che possono reagire agli stimoli ambientali e umani, arrivando all’elaborazione di vetri speciali di controllo della radiazione solare con fini di isolamento termico e di limitazione dei consumi energetici. È di pochi giorni fa la notizia che la ChromoGenics, società svedese di produzione di pellicole speciali per diverse applicazioni, ha brevettato una pellicola di plastica che, applicata sui vetri, li renderebbe più o meno isolanti al passaggio della radiazione solare, dunque diversamente permeabili alla luce ed al calore.