Rinnovabili • Rinnovabili - Inform - Act - Share Background

News Enti Locali dal 06/11/07 al 12/11/07

*_LAZIO – CELORI (AN): “ENERGIA, PIÚ INVESTIMENTI PER IL SOLARE”_*

_Tratto da Asg Media_

12/11/2007 – *Roma* – «È partito ieri blindato e sottotono il 20° congresso mondiale dell’energia a Roma. Al di là di tutto peró la vera scommessa è puntare sulle energie rinnovabili quali il solare, l’eolico e l’idrogeno fatto con fonti rinnovabili, con l’obiettivo prioritario per il nostro Paese di investire risorse sulla ricerca e in direzione dell’abbassamento dei costi». È quanto dichiara Luigi Celori, responsabile nazionale di An per le Energie Rinnovabili. «Con le fonti rinnovabili – continua Celori – possiamo arrivare in breve a produrre il 20% di energia. Del resto, il prezzo del petrolio che quest’anno ha già sfiorato la soglia dei 100 dollari a barile non puó che farci sperare in un maggiore utilizzo di fonti energetiche alternative. Sul solare, in particolare sono necessari maggiori investimenti, sulla cui efficacia è illuminante l’esempio tedesco. La Germania, infatti, a fronte di giornate scandite da poco sole, ha investito proprio sul solare 360 milioni di euro, soldi privati e pubblici. Non vorremmo che i nostri ingegneri facessero invece solo gli installatori di pannelli prodotti in Germania».«Il Lazio – conclude – si è adeguato per tempo con una legge sui pannelli fotovoltaici che porta la mia firma, ora ci vogliono piú risorse per incentivarne l’uso. I costi con il tempo si abbasseranno cosí come accade ad esempio con i telefonini»

*_BANDO PER PROGETTI DI MOBILITÀ SOSTENIBILE_*

_Tratto da Gofluid.com_

12/11/07 – *Regione Lombardia* – Con questo bando la Regione Lombardia incentiva la progettazione e la realizzazione di interventi volti a favorire la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera. Verranno finanziati progetti per l’acquisizione di veicoli a basso o nullo impatto ambientale, interventi di razionalizzazione della gestione del parco, interventi per lo sviluppo dei servizi di car sharing effettuati dagli Enti Pubblici nei territori o nelle sedi di competenza. Possono richiedere l’assegnazione del contributo i Comuni, le Unioni di comuni, le Comunità Montane, i consorzi, le Aziende sanitarie Locali e Aziende Ospedaliere pubbliche, le Aree protette. Ogni singolo soggetto potrà presentare la domanda per un contributo massimo di 200 mila euro. A disposizione vi sono 3 milioni di Euro. Il bando resterà aperto sino al 25 gennaio 2008.

*_RIMINI – CHIUDE ‘ECOMONDO 2007’: IL BILANCIO_*

_Tratto da Europaconcorsi.com_

12/11/07 – *Rimini* – ECOMONDO 2007, l’11a edizione della fiera internazionale del recupero di materie ed energia e dello sviluppo sostenibile, si è chiusa oggi pomeriggio a Rimini Fiera assieme a KEY ENERGY, 1a fiera internazionale per l’energia e la mobilità sostenibile, il clima e le risorse per un nuovo sviluppo e a Ri3 Rigenera, Ricarica, Riusa, 3a rassegna della rigenerazione, ricarica e riuso dei supporti di stampa, hardware e prodotti per informatica e telematica. ‘La manifestazione – annuncia il direttore della Business Unit 2 di Rimini Fiera, Simone Castelli – ha conosciuto un autentico successo di visitatori professionali, registrando 57.907 ingressi (+ 10,1% sul 2006). Anche l’esposizione mediatica è stata eccellente con 381 giornalisti accreditati in fiera, a testimoniare il totale coinvolgimento dei media specializzati italiani ed esteri. Numeri importanti, che consacrano la leadership nel settore: abbiamo infatti superato ampiamente il muro delle mille aziende presenti, distribuite su 75mila metri quadri’. ‘L’edizione 2007 di ECOMONDO – spiega Alessandra Astolfi, project manager della manifestazione – ha valorizzato il tema del recupero come risorsa economica, con alcune specializzazioni per filiera di materiali. Numerose sono state le novità (cito, fra le tante, Innertech, Città Sostenibile e Just Rabber) in questa direzione e la stretta connessione con il mercato ci ha consentito di valorizzare in tempo reale le nuove frontiere dello sviluppo tecnologico in tema ambientale’.

*_BICICLIMA, CONTINUANO GLI APPUNTAMENTI CON LA MOBILITÀ SOSTENIBILE_*

_Tratto da BiciClima_

12/11/07 – *Provincia di Venezia* -Continuano gli appuntamenti di “BiciClima – Nuovi stili di vita per una mobilità sostenibile”.
Dopo le iniziative della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, riprendono le serate informative. Biciclima, infatti, è un progetto territoriale permanente che coinvolge 15 comuni della provincia di Venezia e non, promosso dalla Provincia di Venezia, ed in particolare dall’Assessorato alle Politiche Ambientali retto da Ezio Da Villa, in collaborazione con FIAB, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, e Bike Office della Provincia di Venezia, che per l’organizzazione tecnica si sono rivolte ad Achab Group, Agenzia di comunicazione ambientale.
Da ottobre e fino al mese di Marzo, i comuni aderenti a BiciClima saranno protagonisti di incontri su mobilità, salute e viaggi.
Prossimo appuntamento è per giovedì 15 novembre a Spinea dove si terrà l’incontro “I bambini e la loro città”, per riscoprire il gusto di vivere fuori e in compagnia per crescere sani. Il 20 novembre invece, a Dolo si discuterà sulla riscoperta dei percorsi casa scuola da realizzare per i bambini in autonomia, divertendosi e riscoprendo l’ambiente. A fine mese, in particolare il 29 novembre, scuola e bambini nuovamente protagonisti a Stra, dove si esporranno buone pratiche di attività e progetti per la mobilità sicura e l’educazione stradale.
Intanto continuano le campagne “Check up gratuito della tua bici”, che permette di verificare lo stato della propria bici gratuitamente nei punti aderenti all’iniziativa e “Negozi BiciClima”, che prevede sconti ed agevolazioni per chi si reca a fare la spesa in bici, a piedi o con mezzo sostenibile presso tutti gli esercenti convenzionati.
E’ possibile consultare il programma completo delle serate sul sito ufficiale della manifestazione www.biciclima.it, dove è possibile trovare anche curiosità sull’emissione di CO2 e consigli pratici e concreti che chiunque può seguire quotidianamente.
Infine, a breve sarà possibile consultare i risultati delle campagna “A scuola senz’auto”, “A lavoro senz’auto” e “Faccio merenda e risparmioCO2”.

*_CAMBIAMENTI CLIMATICI. UNIVERSITÀ E CNR STUDIANO L’IMPATTO SU VINO E TARTUFO_*

_Tratto da Toscana Radio News_

12/11/07 – *Regione Toscana* – La Regione Toscana, insieme all’Arsia, ha attivato un progetto con l’Università di Firenze e il Cnr per studiare l’impatto dei cambiamenti climatici sull’agricoltura toscana, in particolare per quanto riguarda il vino e i tartufi. E’ quanto emerso durante un convegno che si é svolto a San Giovanni d’Asso, in provincia di Siena, e al quale ha partecipato l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni. “L’agricoltura toscana potrà crescere e sviluppare le proprie potenzialità se saprà trasformare l’esigenza di cambiamento in un’opportunità per innovare le tecniche tradizionali di coltivazione e di lavorazione ma anche le tecnologie agronomiche”.

*_A STINTINO SI PARLA DEL FOTOVOLTAICO_*

_Tratto da Alguer.it_

12/11/07 – *Stintino* (Alghero) – Le opportunità che derivano dalle energie rinnovabili, quindi dal Conto Energia fornito dallo Stato e dai contributi regionali per l’installazione dei pannelli fotovoltaici, saranno illustrate domani, martedì 13 Novembre, alle ore 18,30, nella sala consiliare del Comune di Stintino. L’incontro è organizzato dall’Amministrazione Comunale stintinese, che ha fatto del fotovoltaico uno dei suoi cavalli di battaglia durante la campagna elettorale. A dare una serie completa di informazioni in materia sarà un gruppo di tecnici specializzati in tutela dell’ambiente ed energie rinnovabili. Il gruppo ha già tenuto diversi incontri nel Medio Campidano, quindi a Uri, Usini ed Ozieri e si prepara per gli incontri di Olmedo ed Alghero. I tecnici si occupano di studiare le varie problematiche ambientali e le implicazioni economiche che derivano dall’inquinamento e della convenienza delle energie rinnovabili. Il gruppo di esperti incontrerà cittadini e piccole imprese di Stintino, alla luce anche delle ultime novità in materia e dell’opportunità offerta dai contributi regionali per chi investe nel fotovoltaico e che sono in scadenza martedì 20 Novembre. L’obiettivo è quindi spiegare cosa comporti l’adozione del fotovoltaico, verranno inoltre illustrati casi pratici, per dare un’idea del funzionamento. Si parlerà infine della convenienza del “sistema” dal punto di vista ambientale, l’energia solare infatti non produce “Co2”, come invece fanno le fonti fossili, e dal punto di vista economico, perché sarà possibile produrre energia elettrica dal sole senza dover pagare la bolletta.

*_ANCHE IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA LA FESTA DELL’ALBERO DI LEGAMBIENTE_*

_Tratto da Agenfax.it_

12/11/07 – *Provincia di Alessandria* – La Provincia di Alessandria con Legambiente patrocina la festa dell’albero, il 21 novembre, per dare un contributo verde al protocollo di Kioto, che impegna i Paesi firmatari a ridurre le emissioni di gas serra, responsabili dei cambiamenti climatici. Anche quest’anno la festa dell’albero è l’occasione per celebrare la giornata nazionale dell’infanzia del 20 novembre. Ogni albero piantato è dedicato ai bambini che nel mondo soffrono decisioni sbagliate di governi e poteri economici e sono sottomessi all’arroganza di un mondo adulto che non guarda ai più piccoli come a cittadini veri e propri. Un milione di alberi per Kyoto: è questa la missione della XIII edizione della festa dell’albero.
I ragazzi piantano alberi e arbusti nei giardini delle scuole, nelle aree degradate, in quelle verdi pubbliche e nei parchi; sperimentano i segreti della natura in una cornice di divertimento e partecipazione che li sensibilizza.
Le funzioni vitali di un albero sono migliori di qualsiasi macchina: sono climatizzatori, filtri e ossigenatori, barriere anti-rumore, protettori del suolo.
Quest’anno si unisce l’obiettivo di prevenire l’effetto serra, poiché dal rapporto IPCC sullo stato dell’ambiente risulta che le temperature dovrebbero crescere di un grado nei prossimi 50 anni. Conseguirebbero scioglimenti dei ghiacci in Antartide e in Groenlandia, con crescita del livello dei mari. Se non limitiamo drasticamente l’uso dei combustibili fossili, fra qualche secolo il livello dei mari si sarà innalzato di qualche metro, sommergendo le città costiere.
I 160 Paesi aderenti al protocollo di Kyoto del 1997 producono il 60% dell’anidride carbonica immessa nell’atmosfera. Per diminuire le immissioni i Paesi devono adottare misure tese ad aumentare i rendimenti, diminuire i consumi energetici, passare a tecnologie sostenibili, promuovere fonti rinnovabili di energia.
Il nostro Paese invece è in drammatico ritardo: nel 2004 le emissioni hanno registrato un aumento del 13 %.
Gli studi di ecologia urbana dimostrano che una rete di elementi naturali è in grado di migliorare stabilmente la vita in città e di diminuire l’inquinamento che danneggia la salute e l’economia. L’elemento più importante è l’albero, vero monumento della natura.

*_IMOLA: DA OGGI FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER ATTIVITÀ COMMERCIALI E ARTIGIANALI_*

_Tratto da Sabatoseraonline.it_

12/11/07 – *Imola* – Si apre oggi il bando per la concessione di finanziamenti agevolati alle attività commerciali ed artigianali ubicate nel Comune di Imola. Come spiega l’assessore alle attività produttive del Comune di Imola, Fabrizia Fiumi, “il bando nasce per promuovere lo sviluppo e la qualificazione delle attività produttive locali e consente di erogare contributi in conto interessi per investimenti finalizzati all’insediamento di nuove imprese, all’acquisizione di aziende e beni, alla ristrutturazione e trasformazione di locali, arredi ed attrezzature”.Il contributo del Comune serve per abbattere la quota di interesse sui mutui accesi dalle imprese per gli interventi realizzati a partire dall’1 gennaio 2006 fino ad oggi. Ogni singolo contributo è fissato nella diminuzione del 2 % attualizzato della quota interessi del relativo mutuo, acceso per un importo minimo di Euro 2.582,28 e massimo di Euro 51.645,69 al netto di I.V.A, da concedersi da parte degli Istituti di credito interessati con riferimento al tasso Euribor tre mesi – mese precedente, rilevato alla data di scadenza di questo bando e aumentato di una quota dell’1 %. All’accordo hanno aderito, come già negli anni precedenti, Banca Popolare di Lodi, Banca di Credito Cooperativo della Romagna Occidentale, Banca di Credito Cooperativo Ravennate e Imolese, Banca di Imola, Carisbo, Unicredit Banca, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca di Romagna, Cassa di Risparmio di Ravenna. Le richieste di assegnazione di contributo devono essere fatte pervenire all’Ufficio Protocollo del Comune di Imola entro il giorno 11 dicembre 2007. Le domande, indirizzate al Sindaco del Comune di Imola, dovranno essere redatte sugli appositi moduli in distribuzione all’Informacittadino o scaricabili dal sito del Comune: www.comune.imola.bo.it alla pagina bandi e concorsi/ bandi diversi/contributi economici e nelle sedi locali delle Associazioni di categoria Ascom, Confesercenti, Confartigianato, e C.n.a. (che forniranno inoltre apposita consulenza in merito).

*_CONCLUSA LA SETTIMANA DELL’UNESCO: AL LABORATORIO DELLE ENERGIE DEL PARCO 190 STUDENTI IN TRE GIORNI_*

_Tratto da Elettricoplus_

12/11/07 – *Alghero* – Si è conclusa la settimana dell’Unesco dedicata ai cambiamenti climatici. Un evento al quale ha partecipato anche il Parco di Porto Conte organizzando una tre giorni interamente rivolta alle scuole e proponendo ai ragazzi la visita al neonato laboratorio didattico sulle energie sostenibili. Un laboratorio realizzato in collaborazione con la sezione locale di Legambiente nell’ambito di progetto finanziato dalla regione e denominato Solevento. In tre giorni sono stati 190 i ragazzi giunti nella nuova sede del parco a Casa Gioiosa in rappresentanza delle scuole di ogni ordine e grado del territorio. Ad accoglierli nelle distinte giornate con due classi per volta, gli operatori del Parco e di Legambiente che li hanno coinvolti in due differenti percorsi:un’escursione secondo un itinerario di costa con una breve scalata fino alla antibarbaresca Torre di Tramariglio. In cima l’emozione è garantita, il panorama toglie il fiato: tutto il Parco in un colpo d’occhio come una grande cartografia della Natura. E poi la visita al laboratorio delle Energie alle prese con istallazioni e apparecchiature che simulano l’utilizzo delle energie rinnovabili e case ecologiche dove si toccano con mano i dispositivi di risparmio energetico. Non è mancata poi la visita ai locali storici delle prigioni, per ricordare che la monumentale sede del Parco era prima un grande carcere novecentesco. Si è trattato dunque della prima offerta sperimentale di Educazione Ambientale incentrata sui temi dell’energia e della natura. Il pacchetto didattico è stato totalmente gratuito per le scuole in quanto realizzato nell’ambito del progetto Solevento. L’attività ha coinvolto i ragazzi per circa quattro ore al mattino. Oltre agli studenti hanno assistito con interesse all’iniziativa didattica 12 docenti e quattro dirigenti scolastici. Sono in corso ricerche di percorsi praticabili per il proseguimento dell’attività.

*_CONFTURISMO VENETO CHIEDE PIÙ FONDI PER L’ENERGIA PULITA_*

_Tratto da Guidaviaggi.it_

12/11/07 – *Regione Veneto* – Ambiente, sicurezza, viabilità, riqualificazione delle strutture, un’attenta programmazione di sviluppo del territorio. E poi, certo, si arriva anche al marketing. Su questi concetti, secondo Confturismo Veneto, dovrebbe poggiare la programmazione turistica della Regione. Su questo, intanto, poggia il documento presentato dalla Confederazione delle imprese turistiche del Veneto al Consiglio regionale, con le osservazioni e le proposte relative al DPEF 2007 (il Documento regionale di Programmazione Economia e Finanziaria). Tra le idee, un ‘pacchetto sicurezza’ per i turisti in viaggio nel Veneto, l’incremento degli incentivi per le imprese che intendono adottare strumenti eco-sostenibili nelle proprie strutture, e l’aumento di quelli destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche. Al di là del documento, Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto, avanza inoltre un’altra proposta: la formazione turistica per i funzionari degli enti locali che lavorano a stretto contatto con le imprese del settore. “Il ‘fare sistema’ nel turismo deve manifestarsi a tutti i livelli, in tutte le direzioni, in ogni organismo, pubblico o privato che sia”, dichiara.

*_EDUCAZIONE AMBIENTALE: PRESENTATI I PROGETTI PER GLI STUDENTI DELLA TUSCIA_*

_Tratto da Tusciaweb.it_

11/11/07 – *Viterbo* – L’ambiente incontra il mondo delle scuole. Presentati ieri mattina a Palazzo Doria Pamphilj le proposte dell’assessorato provinciale all’Ambiente per l’educazione ambientale per gli istituti scolastici della Tuscia.
L’incontro è stato organizzato nell’ambito della settimana di Ambientarti. Ad illustrare i progetti l’assessore all’Ambiente Tolmino Piazzai e Maurizio Sciortino dell’Enea.
Le proposte sono mirate alla sensibilizzazione ambientale dei ragazzi e riguardano lo sviluppo sostenibile, l’educazione ambientale e la legalità, le fonti rinnovabili e il risparmio energetico, il benessere degli animali domestici.
Alle scuole saranno anche forniti materiali didattici e piccoli libri illustrati predisposti dal Laboratorio ambientale provinciale. “Agli alunni e agli insegnati – dice l’assessore Piazzai – sarà anche consegnato un kit per effettuare la raccolta differenziata all’interno degli istituti. Questo percorso segna la continuità con le iniziative dello scorso anno. Non a caso nell’anno scolastico 2006-2007 abbiamo consegnato alle scuole le compostiere per la frazione organica”.
Durante la mattinata l’assessore ha anche anticipato una delle iniziative in programma lunedì 12 novembre nel convegno di chiusura di Ambientarti.
Si tratta del convegno ”Le fonti rinnovabili e il risparmio energetico per gli obiettivi di Kyoto: una opportunità per lo sviluppo ecosostenibile della provincia di Viterbo”.
Parteciperà il sottosegretario al ministero dell’Ambiente Gianni Piatti, il vice presidente della commissione Ambiente del Senato Edo Ronchi, il capogruppo dell’Ulivo alla Regione Lazio Giuseppe Parroncini. E ancora l’Università della Tuscia e l’Enea.
“Una delle iniziative che presenteremo lunedì – spiega Piazzai – è ‘Sole in Tuscia’ che nasce dalla collaborazione tra Provincia, Regione e Esco provinciale. Una proposta per la creazione di gruppi d’acquisto nei comuni per cittadini e piccole aziende con lo scopo di diffondere gli impianti fotovoltaici nel territorio. Impianti, è bene ricordarlo, economici e soprattutto poco inquinanti e che tutelano l’ambiente”.
L’appuntamento per tutte le informazioni su questa iniziativa è lunedì 12 novembre alle 9 a Palazzo Doria Pamphilj.

*_CENTRALE A BIOMASSE, SE NE PARLERÀ A VILLANOVA_*

_Tratto da Ilmonferrato.it_

10/11/07 – *Villanova Monferrato* (Alessandria) – Venerdì 16 novembre alle 21 presso l’Auditorium S. Michele di piazza Finazzi si terrà un incontro dal tema “Centrale a biomassa: di cosa si tratta?”. La serata, organizzata dalla Consulta Femminile del paese monferrino, vedrà come relatori il dott. Vanni Deambrogio e l’ing. Ilaria Oliaro. Scopo dell’incontro è quello di spiegare tecnicamente le funzionalità dell’impianto, la sua produzione e l’impatto con l’ambiente. L’iniziativa è stata promossa anche alla luce della presentazione del progetto di centrale a biomassa sul territorio di Caresana

*_IL PREMIO NOBEL WALDEN BELLO CHIUDE IL V FORUM INTERNAZIONALE DI GREENACCORD_*

_Tratto da Greenaccord_

10/11/07 – *Monteporzio Catone* (Roma) – Gli ultimi 25 anni di crescita industriale senza controlli hanno devastato l’ecosistema cinese contribuendo ad un peggioramento radicale della qualità dell’aria e costringendo lo stesso Governo ad ammettere che oltre il 70% dei laghi e dei fiumi del paese è inquinato. L’emergenza ambientale ormai non riguarda più solo il territorio cinese, ma l’intero pianeta, se si considera che il Regno del dragone è il secondo paese maggiormente responsabile dell’effetto serra: nessuno si aspettava che l’impatto ambientale sul resto del pianeta sarebbe stato così immediato e così devastante.
Senza dimenticare che il Rapporto World Energy Outlook 2006 realizzato dall’Aie (Agenzia internazionale dell’energia), evidenzia che entro il 2010 la Cina strapperà agli Usa il poco edificante primato nelle emissioni di gas carbonici responsabili dell’effetto serra e del riscaldamento globale del pianeta.
Il clima cinese sta cambiando rapidamente: la scarsità di piogge ha favorito la concentrazione di polveri sottili nell’aria (secondo la Banca Mondiale ben 16 delle 20 città più inquinate del mondo sono cinesi) ed ha accentuato in molte zone del paese il problema della siccità.
“L’inquinamento e la scarsità d’acqua – ha sottolineato il Prof. Walden Bello, Alternative Nobel Prize nel 2003, Direttore esecutivo del Focus on the Global South e Professore di sociologia e amministrazione pubblica presso l’Università delle Filippine – la desertificazione, il riscaldamento globale e l’innalzamento del livello del mare sono le conseguenze dell’industrializzazione ad alta velocità e rappresentano un rischio enorme per la popolazione cinese, ma anche per gran parte del Sud-Est Asiatico”.
In base alle ultime valutazioni gli scarichi tossici delle industrie stanno distruggendo l’ecosistema di mari e fiumi, mettendo in crisi l’industria della pesca. Si stima che sulle rive dei fiumi e del mare vi siano oltre 20.000 impianti chimici. Per rendere un’idea della drammaticità della situazione, basti pensare che nel 2005 il Fiume Giallo ha ricevuto 4,35 miliardi di tonnellate di rifiuti tossici.
Il Governo ora si sta impegnando per cercare di limitare l’inquinamento, ma i costi sono immensi e saranno in gran parte inutili se non si interverrà con leggi più severe e con un intervento di ammodernamento degli impianti più inquinanti.
“La grave situazione ambientale della Cina – spiega ancora Walden Bello – è causata in gran parte dallo sviluppo indiscriminato delle industrie cinesi, ma un ruolo importante è stato giocato anche da molte aziende straniere, che sfruttando leggi molto permissive in materia di tutela dell’ambiente hanno trasferito in Cina i propri stabilimenti più inquinanti”.
“Tutto ciò – prosegue – ha comportato un grave peggioramento della qualità dell’aria, l’inquinamento di mari, laghi e fiumi ed un notevole mutamento climatico che ha provocato gravi problemi di siccità. La Cina, infatti, è uno dei paesi del Sud-Est Asiatico che potrebbe maggiormente risentire del riscaldamento globale e del conseguente innalzamento del livello del mare, visto che oltre 144 milioni di Cinesi vivono in zone costiere a rischio. Senza considerare i problemi relativi alla salute pubblica e alla sicurezza dei cibi, come testimoniano i recenti casi legati all’influenza aviaria e alla Sars”.
La maggior parte della popolazione cinese, così come quella indiana e di gran parte del Sud-Est Asiatico, considera la grave situazione ambientale una minaccia molto seria e per questo motivo le rivolte e le manifestazioni collegate a tale problematica sono aumentate in maniera notevole negli ultimi anni, diventando una vera e propria fonte di instabilità per questi paesi.
“I movimenti ambientalisti – sottolinea Walden Bello, che con il suo intervento ha concluso oggi il V Forum Internazionale dell’Informazione per la Salvaguardia della Natura organizzato da Greenaccord a Monte Porzio Catone – in Cina così come in altri paesi del Sud-Est Asiatico, hanno ottenuto importanti successi e spesso, unendo tra loro tematiche ambientali e politiche, hanno contribuito a destabilizzare i Governi e ad agire in questo senso. Il peso dei movimenti ambientalisti in Cina non è da sopravvalutare, poichè i fallimenti sono spesso più numerosi dei successi, ma il loro ruolo nella lotta al riscaldamento globale non sarà irrilevante. Una coalizione “rosso-verde” che unisca tematiche politiche ed ambientali rimane una forza potenziale che si deve ancora sviluppare pienamente, ma di cui istituzioni, grandi imprese e Governo devono tenere conto ”.
Nel corso del XVII Congresso del Partito Comunista Cinese, tenutosi a metà ottobre, c’è stata un’evidente presa di coscienza delle problematiche ambientali e sono stati presi degli impegni importanti per cercare di risolverle.
“L’analisi della crisi ambientale Cinese e globale effettuata durante il Congresso – conclude Walden Bello – rappresenta un passo avanti, tuttavia è necessario che non rimanga solo retorica ma si trasformi in fatti, perchè c’è molta strada da fare. La Cina deve abbandonare la politica della crescita industriale ad ogni costo e muoversi verso uno sviluppo economico sostenibile incentrato sulla soddisfazione dei suoi cittadini e non del mercato globale. Un primo importante passo è rappresentato dalla riduzione dell’uso del carbone, tra i maggiori responsabili del riscaldamento globale, come principale fonte di energia”.
Serrato il confronto tra i giornalisti presenti e Walden Bello. Ad una domanda particolare sull’eventualità di un boicottaggio da parte di alcuni paesi occidentali delle Olimpiadi del 2008 che si terranno in Cina, il Premio Nobel Alternativo ha sostenuto che a suo parere non sarebbe una buona idea, in quanto l’orgoglio nazionale in questo momento in Cina è molto alto e un’iniziativa del genere rischierebbe di rallentare quel processo di democratizzazione che, sia pure lentamente, pare affacciarsi all’orizzonte futuro di una nazione ormai protagonista del mercato mondiale e con cui tutto il mondo deve fare i conti.
L’intervento del Professor Walden Bello sul ruolo dei movimenti ambientalisti nella lotta al riscaldamento globale, come dicevamo, ha concluso il V Forum Internazionale per la Salvaguardia della Natura “Capitalizzare l’ambiente” nel quale sono intervenuti numerosi personaggi di rilievo di carattere internazionale, tra cui Robert Costanza, Professore all’Università del Vermont, e Friedrich Hinterberger, Presidente del Seri (Suistanable Europe Research Institute).
Tutti gli altri interventi effettuati nel corso dei 4 giorni del Forum da economisti, imprenditori, professori ed esperti del settore, hanno messo in evidenza come il connubio tra economia ed ambiente non possa essere rimandato oltre, se si vuole sperare in uno sviluppo sostenibile. Oggi il sistema non può valutare la sua crescita solo in termini di PIL, ma deve inevitabilmente “valorizzare” anche gli aspetti legati alla qualità della vita e dell’ambiente in cui l’uomo vive e produce la sua ricchezza.
Infine, oggi, alcuni giornalisti provenienti dai cinque continenti hanno presentato delle esperienze dirette per far conoscere la situazione e per far capire cosa significa fare informazione ambientale nei propri paesi.

*_IL PEAR HA “DIMENTICATO” BRINDISI_*

_Tratto da PugliaTV.com_

10/11/07 – *Brindisi* -E’ stato presentato ieri dal Presidente Vendola il Pear,lo strumento che dovrebbe regolare il sistema energetico regionale nei prossimi anni. Al di la delle considerazioni generali che sono state svolte da Vendola cio’ che lasci a perplessi e’ il fatto che questo piano non ha tenuto in alcuna considerazioni i rilievi che sono stati mossi dalle istituzioni locali brindisine ed anche dalle associazioni ambientaliste con in primo piano legambiente .Le contestazioni sono arcinote e riguardano intanto la possibilita’ di bruciare Cdr,fortemente criticata da molta parte del cento sinistra pugliese,ed ancora il fatto che si parli solo di riduzione di Co2 ,il 25 % in ben dieci anni e quindi molto al di la’ dei limiti fissati dal protocollo di Kyoto .Insomma un disastro per Brindisi e per coloro che stanno lottando per cercare di far riportare l’utilizzo del carbone a livelli piu’ bassi rispetto agli attuali.

*_PUGLIA – CHE COS’È IL PEAR_*

_Tratto da Lagazzettadelmezzogiorno.it_

09/11/07 – *Regione Puglia* – Il Pear (Piano energetico ambientale regionale) contiene indicazioni su tutti i punti caldi della politica energetica di Puglia come il carbone, l’eolico, le emissioni di CO2, il solare, i rigassificatori, l’idrogeno. Consente per la prima volta di governare la domanda e l’offerta, le emergenze ambientali cui provvedere, tutto puntando sulla sostenibilità e mettendo tutti d’accordo: Confindustria,
associazioni ambientaliste, enti locali.

«Il Pear è un’occasione di sviluppo, un’opportunità di crescita economico-sociale, una scommessa di sostenibilità», spiega Paride De Masi responsabile per Confindustria Puglia del settore energie rinnovabili e imprenditore, che anche grazie al Pear sta realizzando a Brindisi nel territorio di insediamento del petrolchimico quello che sarà il più grande parco fotovoltaico d’Europa.
«Per la prima volta si è voluto dare traccia non solo di una pianificazione di sviluppo nella produzione energetica, ma anche di politiche di risparmio – ha sottolineato l’assessore regionale all’Ecologia Michele Losappio -. Il Pear è uno sforzo di politica concreta con scelte che sono già operative: un nuovo regolamento per gli impianti eolici per fermare ”l’eolico selvaggio” che sembrava star contaminando la Puglia e il progetto di riconversione da olii combustibili a gas della centrale Enel di Bari».

«La Puglia punta a diventare leader in Italia come produttore di energia eolica, anche grazie al governo dell’eolico – spiega Gian Maria Gasperi, coordinatore del Pear – senza regole gli impianti eolici rischiavano di fare più male che bene. Inoltre la regione punta a diventare modello di sostenibilità ambientale. Nel 2020 si prevede per l’Italia un deficit energetico dell’80%, la Puglia è e sarà chiamata a dare risposta a questa domanda di energia e con il Pear lo farà nell’ottica delle regole europee di sviluppo sostenibile: riducendo del 20% le emissioni di CO2; risparmiando il 20% dei consumi attuali; producendo il 20% di energia da fonti sostenibili».

«Abbiano una nuova idea di gestione del territorio – ha detto il presidente Vendola – dove ecologia si muove insieme ad economia, mettendo in discussione la dittatura delle energie fossili a favore delle rinnovabili. Puntiamo a ridurre del 25% nel giro di 10 anni il consumo di carbone, abbattere le emissioni inquinanti nell’atmosfera. La nostra è una terra troppo bella per consentire che venga rovinata, abbiamo da consegnarla alle generazioni future».

*_UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO COSTRUITO DAI RAGAZZI_*

_Tratto da Tarantosera.com_

09/11/07 – *Taranto* – Prosegue il nostro viaggio all’interno dell’universo scolastico martinese. Questa volta facciamo tappa all’Istituto Tecnico Industriale Statale “Majorana”, grande e moderno complesso che ospita più di cinquecento ragazzi. “Il nostro piano di offerta formativa prevede quattro indirizzi di studio, più un corso serale Sirio – afferma il professor Vito Lazzaro, preside dal 1994 – quest’ultimo, in particolare, è rivolto a studenti lavoratori che hanno la possibilità di fare corsi di preparazione per l’idoneità alla terza classe, ed in seguito per conseguire il diploma di stato a tutti gli effetti. Per quanto riguarda gli indirizzi, invece, dopo il biennio comune a tutti, è presente il settore dell’elettrotecnica e telecomunicazioni, che è un’ottima base sia per l’inserimento nel mondo del lavoro che per l’ingresso nelle facoltà di ingegneria. Stesso discorso per elettrotecnica ed automazione, per informatica, e per il più recente indirizzo di liceo scientifico-tecnologico, che non contempla lo studio del latino rispetto al corso scientifico tradizionale, ma che prevede molti più laboratori di tecnica ed elettrotecnica. Accanto alle attività formative stricto sensu, abbiamo anche un progetto di alternanza scuola-lavoro in cui sono coinvolte piccole e medie aziende, sia di Martina che del comprensorio, disposte ad accettare due o tre alunni, per complessive trecento ore spalmate su due anni. Alla fine di questa esperienza viene rilasciata una certificazione di crediti acquisiti, validi non solo per il mondo della scuola ma anche per quello del lavoro. Non solo: proprio nell’ambito di questa esperienza alcuni ragazzi, in collaborazione con un’azienda specializzata in pannelli fotovoltaici, realizzeranno un impianto che produrrà 1,5 kw di energia, necessaria per l’illuminazione della facciata della scuola, che attualmente, all’esterno, rimane al buio. Per questo posso dire che il futuro energetico, per l’istituto, è assicurato”. Inizialmente l’Istituto industriale non era presente nella zona Pergolo, bensì nel quartiere Carmine, nella struttura in cui attualmente si trova il complesso “Motolese-Don Milani”. “Siamo venuti nell’87 – ci dice ancora il preside – in questo edificio ampio, ultimamente sottoposto ad un processo di manutenzione straordinaria, relativo all’impermealizzazione del lastrico solare. Nonostante questo, però, manca la certifica¬zione per la piena agibi¬lità del complesso. Altro problema riguarda i pendolari che sono circa il 60% degli alunni: i collegamenti tra scuola e paesi non sono dei migliori”. Il dialogo è sicuramente uno degli aspetti fondamentali che deve caratterizzare il rapporto tra studenti ed istituzioni scolastiche. A detta dei ragazzi interpellati, però, il dialogo è proprio l’articolo mancante del Majorana. Altro problema sono i corsi di recupero che vengono fatti solo in parte e per determinate materie. A preoccupare di più i ragazzi, però, è il decreto Fioroni, una formula che non prevede l’abrogazione della normativa sui debiti scolastici, ma che assomiglia moltissimo alla vecchia riparazione settembrina, preceduta da stressanti estati passate a studiare: infatti entro e non oltre l’inizio del successivo anno scolastico, attraverso i corsi, che dovrebbero partire già dopo gli scrutini intermedi, ed apposite verifiche, (ultimo appello entro il 31 agosto, al massimo i primi giorni di settembre), tutti i debiti devono essere recuperati, altrimenti si viene bocciati. Chi è pendolare, quindi deve rimanere anche il pomeriggio per il recupero e ben sapendo che nella zona del Pergolo mancano strutture adeguate (ad esempio una mensa inter¬sco¬la¬stica o un centro studentesco), capace di accogliere gli alunni non residenti a Martina dopo la scuola. Per questo i ragazzi che hanno cercato di manifestare il loro dissenso verso questo decreto, sia attraverso una marcia, (mal riuscita, a dir la verità), che discutendone durante un’assemblea d’istituto, chiedono un confronto con le istituzioni scolastiche per la ricerca di una soluzione comune che venga incontro sia alle loro esigenze che a quelle dei docenti.

*_ECO-ENERGIA: È TORRACA (SA) LA PRIMA LED CITY AL MONDO_*

_Tratto da Ansa_

09/11/07 – *Roma* – Saranno proprio i Comuni a diventare, in un prossimo futuro, i maggiori risparmiatori energetici. Solamente quelli piu’ virtuosi, infatti, riusciranno a pareggiare i conti senza dover appesantire i propri cittadini di ulteriori imposte. Ad esempio, l illuminazione pubblica, oggigiorno, rappresenta per un amministrazione locale una voce di spesa sempre piu’ pesante da sostenere, causato dal duplice effetto di costi energetici in aumento (dipendenti dal caro petrolio) e dall aumento di utenze (nuove lottizzazioni residenziali, commerciali e produttive, piste ciclabili, segnaletiche stradali, ecc). Esiste gia’ un paese in Italia dove le strade, i parchi e le gallerie sono illuminate non da lampade ad incandescenza, ma da Led. Torraca, comune in provincia di Salerno di poco piu’ di 1.200 anime, vanta, infatti, un impianto di illuminazione comunale a LED. Per la cittadina sono installati 700 punti luce per un investimento, grazie a fondi regionali, di 280mila euro che, si prevede, rientreranno entro 6 anni. L impianto ha generato un risparmio energetico del 65%, una riduzione dei costi di manutenzione del 50% e dell inquinamento luminoso del 90%. Per fine mese (30 novembre e 1 dicembre) il sindaco del comune, Daniele Filizola, sta organizzando un convegno internazionale dal titolo La via del risparmio energetico. Il caso Torraca, prima Led City al mondo.

*_AMBIENTE: ECO LIFE A BIELLA, ALL’INSEGNA DELL’ENERGIA PULITA_*

_Tratto da Ansa_

07/11/07 – Biella – Energia dal sole, dall’acqua, dalle biomasse e tanto altro ancora: sono alcuni degli spunti per prendere coscienza delle problematiche che il nostro pianeta sta vivendo e quello che singolarmente possiamo fare per aiutarlo. L’appuntamento e’ con Eco Life, manifestazione in programma dal 23 al 25 novembre nei padiglioni di Biella Fiere a Gaglianico. Si tratta di dibattiti e workshop con esperti di settore, pronti a condurre anche i comuni cittadini nel mondo dell’energia rinnovabile, della razionalizzazione dei consumi e della mobilita’ eco-compatibile, che si apre al terzo millennio. La manifestazione, dove il filo conduttore e’ costituito dalll’uomo e dal rispetto per il mondo che lo circonda, sara’ interattiva e prevede l’aspetto espositivo-commerciale con una vetrina di soluzioni concrete, idee, novita’, prodotti e servizi, unito a quello convegnistico e informativo. I temi trattati sono nello specifico quattro. Il primo e’ stato denominato Ambiente ed Energia e il secondo Ecoabitare e sono stati sviluppati in collaborazione con la Provincia di Biella, che da tempo e’ impegnata a promuovere questo settore, con lo scopo anche di incentivare la produzione ed il consumo di energia rinnovabile ed un uso piu’ responsabile delle fonti odierne e ad una progressiva diminuzione dei gas ad effetto serra. Secondo ambito d’azione della manifestazione e’ quello denominato L’Altro Mondo, dedicato a benessere e bellezza, che scandaglia in modo equo le tematiche inerenti alla qualita’ della vita. Si trattano qui discipline naturali per la prevenzione, per una corretta alimentazione, per un modo di prendersi cura del proprio corpo e del proprio spirito, ciascuno nel modo a se’ piu’ congeniale. Per quanto riguarda invece l’alimentazione naturale e biologica sara’ a disposizione in settore denominato BIObuonoBIO, un’occasione per intraprendere un viaggio nel mondo dei prodotti da agricoltura e da allevamento biologici e comprenderne a fondo il significato. Per ottenere ulteriori informazioni e’ possibile chiamare al numero di tel. 015.243.97.70 o consultare il sito internet www.ecolife-expo.it.

About Author / La Redazione

Rinnovabili • Incentivi fotovoltaico, i bonus 2024 per privati e famiglie

Incentivi fotovoltaico, tutti i bonus 2024 per privati e famiglie

Dal reddito energetico ai nuovi incentivi per l’autoconsumo virtuale, dal bonus fotovoltaico al 50% ai contributi regionali. Ecco una guida completa ed aggiornata a tutti gli incentivi dedicati al fotovoltaico in Italia per famiglie e privati

Incentivi fotovoltaico, i bonus 2024 per privati e famiglie
Guida agli incentivi per il fotovoltaico residenziale 2024

Guida completa e aggiornata agli incentivi statali e regionali per il fotovoltaico 2024

Anche nel 2024, in Italia, i privati cittadini possono dotarsi di un impianto fotovoltaico facendo affidamento su una serie di sussidi dedicati, dai bandi regionali ai contributi statali. Abbiamo raccolto tutti gli incentivi al fotovoltaico 2024 in una guida, per offrire una panoramica completa e aggiornata degli strumenti di agevolazione finanziaria e fiscale attualmente in vigore e delle modalità per accedervi.

Incentivi al fotovoltaico 2024 per privati e famiglie: bonus e contributi statali

Tra fine del Superbonus 110% e nuove configurazioni dell’energy sharing, i regimi incentivanti per il fotovoltaico dei privati cittadini stanno mutando rapidamente. Oggi la tendenza generale è quella di premiare gli impianti solari in autoconsumo e mettere in campo nuovi strumenti contro la povertà energetica. Dagli ecobonus edilizi “rimaneggiati” al pannelli solari gratuiti per le famiglie a basso reddito, ecco come stanno cambiando gli incentivi per il fv residenziale.

Fotovoltaico gratuito, i contributi del Reddito Energetico (ISEE) 

Una delle grandi novità in tema di incentivi statali al fotovoltaico domestico è il Reddito energetico nazionale 2024. La misura permette di ottenere, per alcune fasce economiche della popolazione, pannelli fotovoltaici domestici in maniera gratuita grazie ad un contributo in conto capitale. Con l’obiettivo più ampio di riuscire a realizzare nell’arco di due anni – il 2024 e il 2025 – circa 31mila impianti solari residenziali al servizio di famiglie in condizione di disagio economico. Budget stanziato per il biennio: 200 milioni di euro.

Beneficiari: possono fare richiesta del Bonus Fotovoltaico Reddito Energetico tutti i nuclei familiari con ISEE inferiore a 15.000 euro; oppure inferiore a 30.000 euro ma con almeno 4 figli a carico. L’incentivo è destinato al Soggetto realizzatore dell’impianto.

Tempistiche: le domande per gli incentivi possono essere presentate dal 5 luglio 2024 fino al 31 dicembre 2024, o fino ad esaurimento fondi. Dopo solo 24 ore gli 80 milioni destinati alle Regioni del Sud e le Isole sono andati esauriti. Ad oggi rimangono unicamente quelli per il resto dell’Italia.

Tipologia di intervento: Il bonus Reddito energetico 2024 incentivata i sistemi fotovoltaici residenziali su coperture e/o superfici di edifici con taglia compresa tra 2 e 6 kWp. Il contributo prevede una quota fissa massima di 2.000 euro più una quota variabile di 1.500 euro per ogni kW di potenza installata. Le agevolazioni previste dal Reddito Energetico Nazionale non sono cumulabili con altri incentivi pubblici.

Come fare domanda: L’istanza per il Reddito energetico deve essere inoltrata direttamente dalla piattaforma dedicata del Gse (Gestore dei Servizi energetici), previa iscrizione o identificazione con SPID. L’installazione di moduli fotovoltaici sul tetto va considerata manutenzione ordinaria e pertanto ricade nelledilizia libera che non richiede nessuna autorizzazione o atto amministrativo necessario per procedere immediatamente.

Fotovoltaico gratuito, i contributi del Reddito Energetico (ISEE) 

Bonus Fotovoltaico 50%  

Noto anche come Bonus Casa 50% o Bonus Ristrutturazione, questo contributo permette di portare in detrazione il 50% delle spese sostenute (bonifici effettuati) in caso di interventi di ristrutturazione edilizia. Ma nella lista di lavori rientra anche l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici residenziali.

Beneficiari: Possono portare in detrazione le spese sia i proprietari di singole unità abitative, sia i condomìni per le parti in comune.

Tempistiche: le agevolazioni per i pannelli fotovoltaici rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2024 (salvo proroghe).

Tipologia di interventi:  La detrazione fiscale si applica sulla spesa per impianti fv su tetto, balconi e persino le facciate degli immobili, sistemi di accumulo compresi. Coperto anche anche un eventuale ampliamento dell’impianto solare a patto che la potenza di picco resti sotto i 20 kW. Limite massimo di spesa: 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Questo incentivo permette ancora di optare tra cessione del credito o sconto in fattura, ma unicamente per gli interventi effettuati prime del 16 febbraio 2023, o entro la cui data siano stati stipulati contratti vincolanti. 

Come fare domanda:  La richiesta della detrazione IRPEF deve avvenire tramite la compilazione della dichiarazione dei redditi. Per usufruire del bonus fotovoltaico al 50% è necessario:

  • il bonifico parlante, 
  • l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti i requisiti tecnici dei lavori eseguiti,
  • la congruità delle spese con computo metrico,
  • l’APE,
  • l’invio della comunicazione della scheda tecnica all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Per approfondire le modalità di richiesta, leggi Bonus ristrutturazione, cosa accade se il bonifico parlante non coincide con il beneficiario.

Bonus Fotovoltaico 50%  

Superbonus 70% per il fotovoltaico residenziale

Il Bonus fotovoltaico 2024 più famoso in ambito residenziale rimane quello definito “super”. Ma abbandonato una volta per tutte il generoso e complesso 110%, il Superbonus per gli interventi di riqualificazione energetica in edilizia, pannelli solari per privati compresi, scende all’aliquota 70%. Tra tutti gli incentivi al fotovoltaico 2024, questo contributo è in assoluto il più generoso ma presenta anche rigidi paletti.

Beneficiari: possono portare in detrazione le spese i condomìni e le persone fisiche per interventi su edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate. 

Tempistiche: il Superbonus 70% rimane in vigore fino al 31 dicembre 2024, poi l’aliquota si abbassa al 65%.

Tipologia di intervento: il Bonus Fotovoltaico al 70% copre le spese sostenute nel 2024 per l’installazione di impianti solari, accumuli compresi, anche se i lavori non vengono effettivamente eseguiti nel medesimo anno. Con l’obbligo però di migliorare la certificazione energetica (APE) dell’immobile di almeno 2 classi. Il massimo che può essere detratto è 2.400 euro per ogni kW di potenza fotovoltaica installata, entro un massimo di 48.000 euro. In alcuni casi è ancora possibile chiedere la cessione del credito 2024.

Come fare domanda: Anche in questo caso la richiesta della detrazione IRPEF avviene tramite la compilazione della dichiarazione dei redditi. Per usufruire del bonus fotovoltaico al 70% è necessario:

  • il bonifico parlante, 
  • l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti i requisiti tecnici dei lavori eseguiti e la congruità delle spese con computo metrico,
  • l’APE,
  • l’invio della comunicazione della scheda tecnica all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Gli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili e l’Autoconsumo Diffuso 

Una forma di incentivi fotovoltaici 2024 molto convenienti è stata introdotta dal nuovo Decreto CACER e premia l’energia generata da impianti solari (ma non solo) e condivisa virtualmente nei gruppi di autoconsumo diffuso e nelle comunità energetiche rinnovabili (CER). Il regime prevede una tariffa premio riconosciuta sull’energia condivisa incentivabile e un corrispettivo di valorizzazione ARERA a rimborso di alcune componenti tariffarie (nel 2023 è stato di 8,48 euro/MWh).

Beneficiari: possono richiedere gli incentivi i condomìni nel caso dell’autoconsumo diffuso, i privati cittadini per le CER.

Tempistiche: la misura è già in vigore e può essere richiesta fino al trentesimo giorno successivo alla data di raggiungimento dei 5 GW incentivati totali; o in ogni caso non oltre il 31 dicembre 2027.

Tipologia di intervento: Possono essere incentivati unicamente impianti entro 1 MW di potenza unitaria. La tariffa premio per il fotovoltaico delle CER e dei gruppi di autoconsumo varia a seconda della zona geografica e si suddivide in una tariffa fissa, legata alla potenza dell’impianto, e una tariffa variabile in funzione del Prezzo zonale.

Tabella incentivi al fotovoltaico nelle configurazioni di autoconsumo virtuale
Tabella incentivi al fotovoltaico nelle configurazioni di autoconsumo virtuale

Come accedere: L’invio della richiesta di accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso può essere fatto solo dal Soggetto Referente e l’istanza deve essere trasmessa tramite il Portale informatico del GSE “SPC-Sistemi di Produzione e Consumo”. 

Incentivi per l'Autoconsumo Fotovoltaico: CER e autoconsumo diffuso 

Incentivi per pannelli fotovoltaici nel Conto Termico 3.0 

E’ ancora presto per poter richiedere queste agevolazioni ma è opportuno parlare anche della proposta di Conto Termico 3.0, schema che modifica l’attuale regime incentivante per le rinnovabili termiche. L’attuale bozza del provvedimento propone di ampliare gli interventi ammissibili, incentivando accanto alle fonti rinnovabili termiche anche l’installazione di pannelli fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, presso l’edificio o nelle relative pertinenze. A patto di sostituire contestualmente gli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti a pompe di calore elettriche

Beneficiari: La misura è aperta a privati, PA ed enti del terzo settore.

Tempistiche: Il Decreto Ministeriale è in fase di valutazione, dovrebbe entrare in vigore nel 2024 (salvo ritardi).

Tipologia di interventi: L’agevolazione è un contributo a fondo perduto (valore da definire). Attualmente sono in vigore incentivi che variano dal 40% al 65% della spesa sostenuta. Il Conto Termico è cumulabile con altri incentivi di natura non statale.

Come accedere: L’invio della richiesta di accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso può essere fatto solo dal Soggetto Referente e l’istanza deve essere trasmessa tramite il Portale informatico del GSE “SPC-Sistemi di Produzione e Consumo”.

conto termico 3.0

Fotovoltaico, gli incentivi regionali 2024

Non esistono solo gli incentivi statali. Diverse Regioni in Italia offrono oggi delle agevolazioni per i pannelli fotovoltaici, destinate a privati cittadini o comunità. E in molti casi i contributi sono cumulabili con le misure di supporto distribuite a livello nazionale. Vediamo nel dettaglio i bandi regionali 2024 che sostengono la crescita del fotovoltaico residenziale, assieme a tempistiche e modalità per presentare la richiesta.

Gli incentivi al fotovoltaico residenziale del Friuli Venezia Giulia

Il bando del Friuli Venezia Giulia ammette a finanziamento l’acquisto e installazione di impianti fotovoltaici con annessi sistemi di accumulo a batteria, realizzati a servizio di unità immobiliari a uso residenziale con categoria catastale da A1 ad A9 e A11 situati nel territorio regionale.

Beneficiari: Possono partecipare al bando del FVG le persone fisiche residenti nel territorio regionale, ma la richiesta deve essere legata ad un solo immobile.

Tempistiche: il bando regionale è stato lanciato nel 2023 ma le richieste possono essere ancora presentate fino alla fine del 2024.

Tipologia di intervento: gli incentivi sono concessi a fondo perduto nella misura del 40% del costo totale dell’intervento. Per un impianto fotovoltaico di taglia sotto i 800 W (compresi anche i sistemi fotovoltaici Plug and Play da balcone) è ammissibile un costo massimo di 1.720 euro; per un impianto di potenza pari o superiore a 800 W, è ammissibile un costo massimo di 3000 euro al kW (per un totale massimo di 18.000 euro).

Come accedere: la domanda di incentivo deve essere presentata esclusivamente “online” attraverso il sistema “ISTANZE ONLINE” della Regione. L’incentivo è cumulabile con le detrazioni fiscali nazionali e con altri incentivi, purché la somma delle agevolazioni ottenute non superi la spesa complessivamente sostenuta.

Emilia Romagna: Contributi per le Comunità energetiche rinnovabili

L’Emilia Romagna ha lanciato un Bando del valore di 6 milioni euro, per favorire lo sviluppo di CER, in coerenza con la L.R. 5/2022, attraverso la concessione di contributi economici a copertura dei costi per l’installazione degli impianti fotovoltaici di  accumulo dell’energia a servizio delle comunità energetiche stesse e delle relative spese tecniche.

Beneficiari: le Comunità Energetiche Rinnovabili ubicate sul territorio della Regione Emilia-Romagna.

Tempistiche: il bando dell’Emilia Romagna si è aperto il 12 giugno 2024 per chiudersi il 31 ottobre 2024.

Tipologia di intervento: Per ogni Impianto/Unità di produzione deve essere presentata una singola domanda di contributo ed è riconosciuto il 25% dell’importo minore tra: la spesa ammissibile effettivamente sostenuta per l’investimento e  il massimale di spesa ammissibile previsto per l’investimento. La percentuale di contributo riconosciuta per ciascun impianto potrà essere aumentata del 5% qualora la CER sia situata in aree montane ed interne del territorio regionale, oppure vi prendano parte Soggetti economicamente svantaggiati (ISEE fino a 15.000 €), o il progetto sia localizzato nelle aree interessate dall’emergenza alluvione del Maggio 2023.

Come accedere: La domanda di contributo dovrà essere trasmessa alla Regione tramite applicativo web Sfinge 2020. I contributi del bando sono cumulabili con altri aiuti di Stato.

Fotovoltaico residenziale, il bando 2024 della Toscana

Quest’anno la Toscana ha pubblicato il Bando contributi “Casa a zero emissioni” finalizzato al miglioramento della qualità dell’aria nei 14 Comuni dell’area di superamento “Piana lucchese”. L’intervento stanzia 6 milioni di euro per interventi di dismissione di generatori di calore già installati e a uso residenziale a favore di pompe di calore ad alta efficienza, a cui possono essere aggiunti pannelli fotovoltaici con sistema di accumulo a batterie. 

Beneficiari: possono richiedere gli incentivi al fotovoltaico i cittadini residenti nei comuni Altopascio, Capannori, Lucca, Porcari, Buggiano, Chiesina Uzzanese, Massa e Cozzile, Montecatini Terme, Monsummano Terme, Montecarlo, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Uzzano. Ma le richieste devono riferirsi ad un singolo immobile per famiglia.

Tempistiche: il bando è stato aperto il 15 febbraio 2024 e rimarrà in vigore fino a esaurimento fondi.

Tipologia di intervento: in caso di sostituzione di caminetto a legno o stufa a biomassa, il bando della Toscana permette usufruire di un contributi a fondo perduto fino ad un massimo di 3.000 euro per l’acquisto di un impianto fotovoltaico. Più altri 500 euro in caso di aggiunta di un sistema di accumulo. L’incentivo scende a 2.400 euro massimi in caso di sostituzione di un impianto a gasolio.

Come Accedere: solo online tramite la piattaforma di Sviluppo ToscanaLe agevolazioni sono cumulabili con gli incentivi nazionali del Conto Termico e degli ecobonus edilizi e possono essere incrementate in base all’ISEE.

Fotovoltaico Basilicata, il bonus 2024

Per il 2024 la Regione Basilicata ha messo a disposizione 15 milioni di euro con cui incentivare il fotovoltaico residenziale e altri impianti rinnovabili domestici. Alla cifra si aggiungono 24 milioni di euro per il 2025.

Soggetti beneficiari: proprietari o usufruttuari di immobili in cui gli stessi hanno la residenza.

Tempistiche: Il bonus fotovoltaico della Basilicata può essere richiesto dall’8 aprile fino al 31 dicembre 2025 o fino a esaurimento budget.

Tipologia di interventi: Il regime lucano assegna contributi a fondo perduto valido per impianti fotovoltaici con una potenza non inferiore a 3 kWp (5% di tolleranza). Il sussidio può arrivare fino a un massimo di 10.000 euro compresi i sistemi di accumulo.

Come accedere:  La procedura di prenotazione delle risorse è “a sportello”. Le istanze devono essere presentate attraverso la piattaforma “Centrale bandi” della Regione Basilicata.

Bonus fotovoltaico basilicata 2024

Incentivi al fotovoltaico 2024, il bando della Lombardia

La Regione Lombardia è storicamente uno delle amministrazioni territoriali che più ha incentivato il fotovoltaico residenziale. Dai bonus destinati ai pannelli solari sul tetto a quelli per l’accumulo fotovoltaico passando per i contributi elargiti alle comunità energetiche, la Regione si è sempre distinta. Divenendo non a caso, la prima in Italia per numero di impianti solari in esercizio e per autoconsumo solare. Nel 2024 lo slancio “locale” si è affievolito, per lasciare spazio ai nuovi sussidi statali. Reddito Energetico Nazionale e Bonus fotovoltaico 70% in primis. Ma qualcosa ancora persiste come nel caso del Bando Rifugi Alpini del valore di 5.000.000 euro, finalizzato a supportare interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico.

Soggetti beneficiari: Possono chiedere gli incentivi i gestori o i proprietari di rifugi alpinistici ed escursionistici di Comuni montani o parzialmente montani.

Tempistiche: le domande possono essere presentate a partire dalle ore 10.00 del 10 luglio 2024 ed entro le ore 16.00 del 31 ottobre 2024.

Tipologia di Intervento: Si tratta di una sovvenzione a fondo perduto di massimo 300.000 euro a per singolo rifugio. Gli incentivi supportano tra le altre cose, anche l’installazione di impianti fotovoltaici ed eventuali sistemi di accumulo. Ogni soggetto richiedente può presentare più domande nel limite dell’importo max. complessivo di 600.000 euro.

Come accedere: La domanda deve essere presentata esclusivamente mediante la piattaforma Bandi e Servizi della Regione Lombardia all’indirizzo www.bandi.regione.lombardia.it.

Rinnovabili •
About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.


Rinnovabili • Il Decreto Aree Idonee per le rinnovabili è entrato in vigore

Il Decreto Aree Idonee per le rinnovabili è entrato in vigore

Il Decreto Aree Idonee per le rinnovabili del MASE è entrato in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 2 luglio 2024. Ecco tutte le norme e la suddivisione regionale della nuova potenza verde

Il Decreto Aree Idonee per le rinnovabili è entrato in vigore
le nuove norme del Decreto Aree Idonee 2024. Via depositphotos

Il Decreto Aree Idonee Rinnovabili è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Dopo un lungo periodo di rimpalli tra MASE (Ministero dell’Ambiente) e Regioni, il Decreto Aree Idonee per le rinnovabili ha concluso il suo iter normativo. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 2 luglio 2024, il provvedimento ministeriale è entrato ieri formalmente in vigore. Nato con l’obiettivo di fare chiarezza sulle aree da destinare o meno agli impianti eolici e fotovoltaici, il testo finale, tuttavia, non centra a pieno l’obiettivo. Il braccio di ferro innescato da poter centrale e potere locale ha ottenuto come risultato quello di demandare il peso delle decisioni più importanti alle amministrazioni regionali. Senza compiere di fatto quella semplificazione e omogeneizzazione inizialmente sperata.

Ma il decreto in questione è molto di più. Nelle sue pagine sono infatti contenute le nuove quote di Burden Sharing, ossia le ripartizioni regionali dell’obiettivo nazionale per la capacità rinnovabile 2030. Nel dettaglio le 19 Regioni e le due Province autonome di Trento e Bolzano dovranno spartirsi 80 GW di potenza verde attesa per la fine del decennio.

Decreto Aree idonee 2024, cosa contiene il testo

Il Decreto Aree Idonee Rinnovabili è composto da 9 articoli in totale, suddividendo le norme in due capitoli: la ripartizione della potenza fra regioni e province autonome; i principi e i criteri per l’individuazione delle cd. aree idonee.

La disciplina è stata voluta dal decreto legislativo n. 199 del 2021, ma nella pratica avrebbe dovuto rispondere ad un bisogno “storico”. L’obiettivo iniziale era, infatti, quello di ridurre al minimo quegli spazi di dissidio che hanno connotato in passato il rapporto tra livelli di Governo proprio in riferimento al tema delle FER.

Tuttavia il provvedimento risponde anche ad una seconda esigenza, ossia dividere tra i territori quegli 80 GW di potenza verde che il Belpaese dovrebbe installare entro la fine di questo decennio. Nel dettaglio a ogni regione è stata assegnata una capacità minima da raggiungere annualmente, a partire dal 2021. Nel conteggio annuale rientrano tutti i nuovi impianti e i progetti di potenziamento. Sia terra che in mare. Ma vediamo la ripartizione nel dettaglio.

Burden Sharing 2030, le nuove capacità rinnovabile regionale

 Ai fini del calcolo per il raggiungimento degli obiettivi territoriali, il Decreto Aree Idonee Rinnovabili tiene conto della potenza nominale degli impianti nuovi, potenziati, riattivati, ricostruiti integralmente o oggetto di rifacimentoentrati in esercizio dal 1° gennaio 2021 fino al 31 dicembre dell’anno di riferimento”. Compreso il 100% della capacità installata in mare.

Per questi ultimi il Decreto prevede, in caso di connessioni ricadenti in regioni diverse da quelle in cui insistono gli impianti offshore, una speciale ripartizione della potenza. Il 20% a carico del territorio  in cui si trovano le infrastrutture di connessione  alla  rete  elettrica  e  il restante 80%, “in via proporzionale rispetto alla reciproca  distanza, tra le altre regioni  la cui costa sia direttamente  prospiciente l’impianto”. 

Ai fini del raggiungimento dei target regionali il nuovo schema Aree Idonee Rinnovabili riconosce per gli impianti geotermici ad alta e media entalpia e quelli idroelettriciuna potenza nominale aggiuntiva pari alla potenza di ogni fonte rinnovabile per il relativo parametro di equiparazione”. Contestualmente il testo affida al GSE il compito di pubblicare i parametri di equiparazione sulla base della producibilità media rilevata da idro e geotermia rispetto a quella da fonte fotovoltaica.

Il contributo maggiore? Sempre quello della Sicilia con oltre 10,4 GW per la fine del decennio, seguita dalla Lombardia (8,7 GW) e dalla Puglia (7,3 GW).

Decreto Aree Idonee 2024, la capacità assegnata alle Regioni

Impianti rinnovabili: aree Idonee, non idonee, ordinarie o vietate

In base al provvedimento Regioni e Province avranno 180 giorni per individuare sul loro territorio con propria legge quattro tipologie di zone:

  • Le aree idonee, caratterizzate da un iter accelerato ed agevolato per la costruzione ed esercizio degli impianti a rinnovabili.
  • Le aree non idonee, le cui caratteristiche sono incompatibili con l’installazione di specifiche tipologie di impianti, sulla base delle linee guida governative già emanate.
  • Le aree ordinarie, ossia aree diverse dalle precedenti in cui si applicano i regimi autorizzativi ordinari.
  • Le aree vietate, zone che in base alle nuove norme introdotte con l’art.5 del DL Agricoltura sono precluse agli impianti fotovoltaici a terra.

Il potere di definire zone “appropriate e non” rimane, dunque, in mano alle autorità regionali e provinciali, ma, in caso di mancata adozione delle legge nei termini previsti e dopo un richiamo ufficiale con nuovo termine, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica adotterà “le opportune iniziative ai fini dell’esercizio dei poteri sostitutivi”.

Decreto Aree Idonee Rinnovabili: Principi e Criteri di individuazione

Il tema è stato uno dei più discussi durante l’iter di approvazione. Dopo una serie di rimaneggiamenti del testo, la formula finale del DM Aree idonee 2024 chiede alle Regioni di prendere in considerazione la massimizzazione delle aree da individuare al fine di agevolare il raggiungimento degli obiettivi del Burden sharing. Dando priorità all’impiego di superfici di strutture edificate, quali:

  • capannoni industriali
  • parcheggi, 
  • aree a destinazione industriale, artigianale, per servizi e logistica.

E verificando  nel contempo l’idoneità di aree non  sfruttabili per altri scopi, come ad esempio le  superfici agricole non utilizzabili.

Alle amministrazioni regionali è lasciata la possibilità di classificare le superfici o le aree come idonee differenziandole sulla base della fonte, della taglia e della tipologia di impianto. Tenendo conto “delle aree immediatamente idonee di cui all’articolo 20, comma 8 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto”.

Nelle aree non idonee entreranno automaticamente tutte quelle zone e superfici ricomprese nel perimetro dei beni sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio. 

Una delle parti più contestate? Le nuove fasce di rispetto, ossia quelle porzioni di territorio a protezione di elementi sensibili nelle quali le trasformazioni urbanistico-edilizie sono sottoposte a disciplina specifica. In base al nuovo decreto le Regioni possono stabilire una fascia di rispetto dal perimetro dei beni sottoposti a tutela di ampiezza differenziata a seconda della tipologia di impianto. Con un limite massimo di 7 chilometri. I rifacimenti sono esclusi.

Leggi qui il testo in Gazzetta Ufficiale

Rinnovabili •
About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.


Rinnovabili • Incentivi Reddito Energetico, il Sud termina i fondi in 24 ore

Incentivi Reddito Energetico, il Sud termina i fondi in 24 ore

Con oltre 10mila richieste inoltrate attraverso lo sportello del GSE, le famiglie del Mezzogiorno e delle Isole hanno rapidamente saturato il contingente. Ora restano solo gli incentivi di reddito energetico per le altre regioni

Incentivi Reddito Energetico, il Sud termina i fondi in 24 ore
Il contatore degli Incentivi del Reddito Energetico 2024. Credits: GSE

 In un giorno prenotato l’80% delle risorse del REN 2024

Gli incentivi del Reddito Energetico Nazionale sono stati un successo. Perlomeno nelle Regioni del Sud Italia, dove in appena 24 ore sono andati esauriti gli 80 milioni di euro messo a disposizione dal regime. Lo hanno fatto sapere il 6 luglio, con note stampa separate, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetici (MASE) e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Al netto  dei controlli e delle possibili rinunce, il REN 2024 ha mostrato come l’interesse per il fotovoltaico residenziale sia ancora particolarmente attivo. E come la misura, nata nel 2019 come strumento regionale di contrasto alla povertà energetica, abbia seguito il giusto corso.

Il Reddito Energetico ha visto la luce la prima volta nel Comune di Porto Torres, in Sardegna, come un progetto fortemente voluto dal sindaco pentastellato Sean Wheeler. L’obiettivo? Portare avanti un percorso sociale di rilancio economico del territorio, dotando le famiglie in difficoltà di pannelli solari gratuiti.

La bontà dell’iniziativa, dimostratasi fin da subito un successo, ha convinto prima altre regioni a replicare lo strumento e il poi il Governo Conte a studiare un meccanismo applicabile a tutto il paese. Tuttavia per trasformare l’idea in realtà sono occorsi anni, a causa sia del cambio di Governo e del rimpasto delle funzioni ministeriali che del particolare periodo storico.

Oggi appare chiaro che l’intuizione di Porto Torres possa costituire uno strumento interessante per alleviare la povertà energetica (allora, ben lontani dal caro bolletta 2022, si stimava un risparmio per famiglia di 150-200 euro). Un’opinione condivisa dal ministro dell’Ambiente Pichetto secondo cui “lo strumento ha avuto un buon  impatto e si rivelerà molto utile; in chiave economica ed energetica per le famiglie che lo hanno scelto, ma anche più in generale verso i nostri obiettivi di crescita delle rinnovabili sul territorio”.

Ma veniamo ai dati di questo fine settimana. Secondo le informazioni condivise dal GSE, le domande provenienti da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna hanno saturato il contingente dedicato al Mezzogiorno. Ossia 80 milioni di euro su un totale annuale di 100 milioni.

Da questi territori sono arrivate, infatti, oltre 10.500 richieste di accesso agli incentivi Reddito Energetico 2024 in appena 24 ore, dalle 12.00 di venerdì 5 luglio 2024.

Ma il portale del GSE resterà aperto. In ballo ci sono ancora le risorse destinate alle famiglie con basso ISEE nel resto delle Regioni e Province autonome d’Italia. In questo caso il budget di 20 milioni di euro risulta “prenotato” solo per un quarto (dati aggiornati all’8 luglio 2024). Con 618 richieste pervenute.

Per controllare l’andamento degli incentivi REN 24 viene in aiuto il Contatore del GSE che mostra le risorse residue, suddivise per zona geografica e in funzione delle richieste depositate.

In attesa di capire quando il bando sarà definitivamente chiuso e se il Gestore riaprirà lo sportello nel corso dell’anno per riassegnare le risorse liberate da rinunce ed esclusioni, c’è chi propone di anticipare gli incentivi del Reddito energetico 2025.

“Visto il grande successo, chiediamo al Governo di anticipare il bando di febbraio, che prevede altri 100 milioni di euro, in modo da permettere a tutti coloro che sono rimasti esclusi di poter fare richiesta”, scrive Antonio Trevisi, Senatore del Movimento 5 Stelle. “È fondamentale agire rapidamente per soddisfare le esigenze dei cittadini e sfruttare al meglio le risorse disponibili e per questo motivo lancio un appello per l’apertura del nuovo bando nazionale già a settembre, evitando di aspettare fino al 2025, e sollecito la Regione Puglia a riaprire il bando del reddito energetico per i fondi residui. E non dimentichiamo che il reddito energetico non è solo un aiuto economico per le famiglie italiane, ma rappresenta anche un passo significativo sul piano ambientale, verso un futuro più sostenibile”.

Leggi anche Incentivi fotovoltaico, i bonus 2024 per privati e famiglie

Rinnovabili •
About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.