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Rassegna stampa dal 16/11/07 al 22/11/07

h4. Galles: disco verde per la centrale a biomasse più grande del mondo

21/11/07 – Londra – Sorgerà nella zona industriale del comune gallese di Port Talbot, in Gran Bretagna, la centrale elettrica a biomasse più grande del mondo. È quanto ha annunciato il ministro alle Attività Produttive britannico, John Hutton. Con un investimento di 400 milioni di sterline, circa 600 milioni di euro, la centrale avrà una potenza di 350 MW, sarà alimentata da truciolati di legno e, a regime, sarà in grado di fornire energia al 50% delle abitazioni private gallesi. Inoltre, la centrale sarà a impatto zero perché l’anidride carbonica prodotta nel processo di combustione sarà pari a quella assorbita dagli alberi piantati, forniti dalle foreste canadesi e statunitensi. Tuttavia il progetto ha suscitato anche aspre critiche, soprattutto per il temuto inquinamento prodotto. Un rapporto prodotto dal comune di Port Talbot ha però assicurato che ‘non ci sarà nessun effetto significativo sulla qualità dell’ari’. (fonte Ansa)

h4. Usa: foreste Ogm per la produzione di biocarburanti

21/11/07 – New York – Secondo quanto riportato dal New York Times, i ricercatori dell’Università del Nord Carolina, guidati da Vincent Chiang, stanno cercando di produrre alberi privi della lignina da utilizzare per i biocarburanti, ‘spegnendo’ il gene che la provoca: questo componente naturale, infatti, renderebbe più difficile la conversione del legno in bioetanolo. Le ricerche hanno portato ad una riduzione del 50% di questa sostanza e i primi esperimenti in campo aperto sono iniziati da poco. Ciò ha suscitato le ire delle associazioni ambientaliste e di alcuni scienziati, secondo i quali gli alberi così ottenuti sono più deboli e meno resistenti ai parassiti e foreste di questo tipo di piante potrebbero infestare e ‘contaminare’ gli alberi naturali. (fonte Ansa)

h4. Ferrero: dall’energia del cioccolato all’energia per il cioccolato

20/11/07 – Alba – La Ferrero, la multinazionale di Alba leader nel settore dolciario, entra nel settore energetico con un investimento complessivo stimato in oltre 120 milioni di euro, per rendere energeticamente autosufficiente il gruppo. ‘A marzo abbiamo costituito un’area operativa dedicata, la Energhe spa, che ha il compito di sviluppare in alcuni anni un programma di investimenti articolato su più paesi con una dimensione dell’ordine di 150 megawatt di potenza’, ha spiegato Pietro Ferrero, chief executive officer del gruppo, in un’intervista al quotidiano “La Stampa”. Ferrero ha inoltre aggiunto che il suo gruppo sta sviluppando ‘impianti di cogenerazione da biomasse liquide, fotovoltaici e solari’. (fonte Apcom)

h4. Rubbia: il futuro nelle Rinnovabili

19/11/07 – Bruxelles – Il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, presente al Parlamento europeo per un incontro della commissione speciale sui cambiamenti climatici, ha dichiarato che l’Europa deve impegnarsi maggiormente per continuare ad essere all’avanguardia in vista degli obiettivi del 2020. Rubbia, insieme con Guido Sacconi (Pse) presidente e Karl Heinz Florenz (Ppe) relatore della commissione, non concorda sulla tecnica ”catturare e sequestrare” la Co2 è solo un modo per rimuovere il problema altrove ma non certo di eliminarlo, visto che i tempi di riassorbimento nella biosfera sono di quasi 35mila anni. Si deve dirigere l’attenzione sulle rinnovabili e sul solare, anche se in Italia ci sono forti problemi di volontà politica, per quanto riguarda il nucleare bisogna proseguire la ricerca verso altre formule, infine i biocarburanti sono una ottima soluzione a patto che ci siano in produzione auto che con tre litri fanno 100km. I cambiamenti climatici sono un dato di fatto non trascurabile così come l’incremento vertiginoso dei consumi energetici, le generazioni future devono essere tutelate. (fonte Ansa)

h4. Tunisi: Euromediterraneo e Africa per un’azione congiunta

19/11/07 – Roma – La Conferenza di solidarietà internazionale per le strategie di protezione dell’Africa e del Mediterraneo contro i cambiamenti climatici che si è svolta a Tunisi, ha promosso l’azione congiunta Euromediterraneo – Africa a sostegno della lotta ai cambiamenti climatici. Hanno partecipato il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, il ministro tunisino dell’Ambiente, Nadhir Hamada, il presidente dell’Ipcc (il panel Onu di scienziati) Rajendra Pachauri, il responsabile della Convenzione quadro sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, Yvo De Boer. Una nuova azione che intende coinvolgere anche i Paesi in via di sviluppo, in vista della prossima conferenza mondiale a Bali che si terrà a dicembre e che servirà a dare pieno mandato sin dal 2009 poiché si dovranno programmare altre strategie di riduzione della CO2 in vista della fine del Protocollo di Kyoto (2012). (fonte Ansa)

h4. La Nissan punta sul rispetto per l’ambiente

19/11/07 – Londra – A fine 2007, lo stabilimento della Nissan a Sunderland, nel Regno Unito, amplierà le dimensioni del proprio parco eolico con l’aggiunta di due nuovi aerogeneratori, portando a otto il numero totale di turbine installate. Questo permetterà di soddisfare circa il 6% del fabbisogno energetico annuale della sede produttiva, l’1% in più rispetto alla situazione attuale, con un risparmio annuo di quasi 1 milione di sterline e di circa 4000 tonnellate di anidride carbonica. L’espansione della “wind farm” di Sunderland si inquadra nell’ambito del piano ambientale “Nissan Green Program 2010”, che prevede la riduzione delle emissioni di CO2 derivanti dalle attività e dai prodotti di Nissan nel mondo, la riduzione degli altri gas inquinanti e l’intensificazione del riciclaggio. (fonte La Repubblica)

h4. Olanda: non solo mulini, ma anche lampade a vento

19/11/07 – Amsterdam – Nel paese dei mulini a vento, da oggi si potranno incontrare anche le lampade eoliche. L’azienda olandese di design Demakersvan ha infatti ideato Light Wind, una lampada da arredo urbano che funziona ad energia eolica. La struttura è in legno ed acciaio e le pale, grandi oltre un metro ciascuna, sono simili alle vele delle barche. Può accumulare energia fino a 10 ore di autonomia. L’azienda si definisce ‘semplice ma che ama l’impossibile, che rispetta il vecchio ma ricerca le novità’. (fonte Ecoblog)

h4. In arrivo nuove regole per l’inquinamento causato dalle navi

19/11/07 – Roma – Entrerà in vigore dal 24 novembre prossimo la nuova disciplina sulle responsabilità penali per l’inquinamento delle acque stabilita dal nuovo Dlgs 6 novembre 2007, n. 202, attuativo della direttiva 2005/35/Ce e pubblicato in questi giorni in Gazzetta Ufficiale. Il nuovo decreto stabilisce misure di controllo per le navi che si trovano in porto, tramite ispezioni effettuate dall’Autorità marittima competente per territorio, che accertate le irregolarità e le violazioni informa l’Autorità dello Stato di bandiera della nave e il Ministero dell’ambiente, ai fini della eventuale costituzione in giudizio come parte civile. Misure di controllo sono stabilite anche per le navi in transito, sia nel caso in cui uno scarico provochi o minacci di provocare un grave danno al litorale o agli interessi collegati allo Stato italiano, sia che il successivo porto di approdo sia situato in un altro Stato membro. Il provvedimento prevede un sistema di sanzioni sia per l’inquinamento doloso che per quello colposo. (fonte Ansa)

h4. Ligabue: concerti al verde…sì ma per azzerare le emissioni

19/11/07 – Roma – Il rocker emiliano Luciano Ligabue ha deciso di aderire al progetto “Impatto Zero”, promosso da Lifegate: finanzierà la creazione e la tutela di un importante polmone verde in Costa Rica per compensare le emissioni di anidride carbonica dei 14 concerti del suo tour, partito da Roma il 17 novembre e che terminerà a Milano il 21 dicembre. È stato calcolato che la tournèe provocherà l’emissione di 592.511 Kg di anidride carbonica, per compensare i quali Ligabue farà piantare 152.906 mq di foresta. Il calcolo delle emissioni è stato fatto tenendo conto dell’impatto derivante dall’organizzazione e dalla gestione di tutti i concerti. (fonte La Nuova Ecologia)

h4. Riscaldamento globale: dalla realtà ai videogames

16/11/07 – Roma – Esce oggi in Italia, SimCity Societies, un videogioco che simula perfettamente gli effetti del riscaldamento globale: il giocatore è il sindaco di una città, che deve costruire da zero valutando attentamente le scelte ambientali. Se si costruiscono impianti eolici e fotovoltaici alla fine del gioco si avrà una città piena di verde e con gli abitanti felici; se invece si utilizzano centrali a gas e a carbone, si otterrà una metropoli caotica e inquinata, in cui i cittadini sono così arrabbiati da dedicarsi a rapine e saccheggi. ‘Per la prima volta abbiamo inserito anche smog e anidride carbonica, che non si vede sullo schermo ma di cui si percepiscono gli effetti. Abbiamo inserito ondate di calore, siccità, picchi nella domanda di energia, ma anche effetti di disastri ambientali accaduti in altre parti del mondo che influiscono sulla città su cui si sta giocando’, ha raccontato Rachel Bernstein, uno degli sviluppatori. Ironicamente, la parte ambientale del gioco è stata sviluppata in collaborazione con i ricercatori della British Petroleum, la multinazionale petrolifera che per prima ha investito nella ricerca sulle fonti alternative. (fonte Ansa)

h4. Pecoraro: sul clima i Governi agiscano insieme

16/11/07 – Roma – In merito alla quarta e ultima riunione a Valencia del Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc), il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha ribadito che ai governi di tutto il mondo vengono ora richiesti ‘obiettivi più ambiziosi per affrontare l’emergenza climatica’. Per il ministro ‘il lavoro da fare, anche in vista del summit di Bali di dicembre, è quello di costruire un accordo capace di definire obiettivi adeguati alla sfida che abbiamo di fronte’. ‘Stop alla ridicola polemica italiana che vuole mettere in dubbio l’esistenza dei cambiamenti climatici ad opera dell’uomo’, ha infine chiarito Pecoraro. (fonte Ansa)

h4. Nuovi fondi per polmoni verdi e solare nella Finanziaria

16/11/07 – Roma – Il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, è rimasto estremamente soddisfatto per i nuovi fondi previsti dalla Finanziaria destinati al solare termodinamico, alla lotta al dissesto idrogeologico e per mille nuovi polmoni ‘verdi’ nelle citta’. La difesa del suolo avrà a disposizione 400 mln di euro, la riforestazione altri 150 mln per rispettare gli obiettivi del protocollo di Kyoto. Il settore dell’energia pulita vedrà incentivi per i piccoli impianti con meccanismi simili a quelli del Conto energia, 40 mln per il solare termodinamico e 20 mln per le innovazioni tecnologiche. È stato rimosso il vincolo che bloccava le risorse per i Parchi nazionali e le Aree protette, 5 mln di euro andranno per la sorveglianza delle Aree marine alla Guardia costiera e altri 5 mln per l’istituzione di nuove arre protette. Per l’Apat ci saranno assunzioni per 500 unità a seguito di un concorso per il personale interno. (fonte Ansa)

h4. Assosolare: Network delle Associazioni Europee del Fotovoltaico

16/11/07 – Roma – È ufficialmente nato il network delle Associazioni europee del comparto fotovoltaico, promosso da Assosolare e dall’Associazione tedesca BSW-Solar, riunitisi oggi presso la sede di Assosolare a Roma, e costituito da un gruppo di Associazioni europee ed italiane. Uno dei primi compiti è quello di promuovere azioni di sensibilizzazione in sede comunitaria e nazionale affinché l’attuale regime incentivante in conto energia non sia sostituito dai meccanismi dei certificati verdi, così come potrebbe essere previsto da una direttiva europea in discussione dal prossimo gennaio 2008. Del network faranno parte il GIFI, Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, la spagnola ASIF e la francese Enerplan, la greca Helapco, la polacca PTPV. (fonte Rinnovabili.it)

h4. Svezia: pellicola isolante per vetri, fino al 50% di risparmio energetico

16/11/07 – Stoccolma – La società svedese Chromogenics ha brevettato una pellicola di plastica da applicare ai vetri per renderli più o meno isolanti al passaggio della luce e del calore, facendo così risparmiare energia perché si riduce la necessità di termoregolare l’interno. Secondo studi svedesi, questo consentirebbe un risparmio energetico fino al 50%. La tecnologia consiste di un doppio strato, uno di ossidi di nichel e uno di ossidi di tungsteno: quando si applica tensione si innesca un flusso di ioni dal nichel al tungsteno ed entrambi gli strati diventano scuri, invertendo la polarità il fenomeno si inverte. Applicata al vetro tale tecnica risulta molto costosa, ma è la prima volta che viene sperimentata sulle plastiche. (fonte Ansa)

h4. Ziegler, Onu: biocarburanti da alimenti, crimine contro l’umanità

16/11/07 – Roma – Jean Ziegler, della commissione diritti umani delle Nazioni Unite, che si occupa principalmente di diritto al cibo, ha chiesto di rimandare di 5 anni l’introduzione dei biocarburanti ottenuti da generi alimentari. Infatti, convertire mais, grano e altri cereali in carburante sta facendo lievitare i prezzi del cibo (raddoppiato in un anno quello del grano), della terra necessaria a coltivarlo e dell’acqua indispensabile per farlo crescere, soprattutto quando i biocarburanti ricevono una sovvenzione governativa. ‘Convertire suolo agricolo produttivo in suolo che produce cibo che viene bruciato come biocombustibile è un crimine contro l’umanita’, ha dichiarato Ziegler, sottolineando che di questo passo le Nazioni più povere non saranno in grado di importare generi alimentari di prima necessità. (fonte Ansa)

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Rinnovabili • Incentivi fotovoltaico, i bonus 2024 per privati e famiglie

Incentivi fotovoltaico, tutti i bonus 2024 per privati e famiglie

Dal reddito energetico ai nuovi incentivi per l’autoconsumo virtuale, dal bonus fotovoltaico al 50% ai contributi regionali. Ecco una guida completa ed aggiornata a tutti gli incentivi dedicati al fotovoltaico in Italia per famiglie e privati

Incentivi fotovoltaico, i bonus 2024 per privati e famiglie
Guida agli incentivi per il fotovoltaico residenziale 2024

Guida completa e aggiornata agli incentivi statali e regionali per il fotovoltaico 2024

Anche nel 2024, in Italia, i privati cittadini possono dotarsi di un impianto fotovoltaico facendo affidamento su una serie di sussidi dedicati, dai bandi regionali ai contributi statali. Abbiamo raccolto tutti gli incentivi al fotovoltaico 2024 in una guida, per offrire una panoramica completa e aggiornata degli strumenti di agevolazione finanziaria e fiscale attualmente in vigore e delle modalità per accedervi.

Incentivi al fotovoltaico 2024 per privati e famiglie: bonus e contributi statali

Tra fine del Superbonus 110% e nuove configurazioni dell’energy sharing, i regimi incentivanti per il fotovoltaico dei privati cittadini stanno mutando rapidamente. Oggi la tendenza generale è quella di premiare gli impianti solari in autoconsumo e mettere in campo nuovi strumenti contro la povertà energetica. Dagli ecobonus edilizi “rimaneggiati” al pannelli solari gratuiti per le famiglie a basso reddito, ecco come stanno cambiando gli incentivi per il fv residenziale.

Fotovoltaico gratuito, i contributi del Reddito Energetico (ISEE) 

Una delle grandi novità in tema di incentivi statali al fotovoltaico domestico è il Reddito energetico nazionale 2024. La misura permette di ottenere, per alcune fasce economiche della popolazione, pannelli fotovoltaici domestici in maniera gratuita grazie ad un contributo in conto capitale. Con l’obiettivo più ampio di riuscire a realizzare nell’arco di due anni – il 2024 e il 2025 – circa 31mila impianti solari residenziali al servizio di famiglie in condizione di disagio economico. Budget stanziato per il biennio: 200 milioni di euro.

Beneficiari: possono fare richiesta del Bonus Fotovoltaico Reddito Energetico tutti i nuclei familiari con ISEE inferiore a 15.000 euro; oppure inferiore a 30.000 euro ma con almeno 4 figli a carico. L’incentivo è destinato al Soggetto realizzatore dell’impianto.

Tempistiche: le domande per gli incentivi possono essere presentate dal 5 luglio 2024 fino al 31 dicembre 2024, o fino ad esaurimento fondi. Dopo solo 24 ore gli 80 milioni destinati alle Regioni del Sud e le Isole sono andati esauriti. Ad oggi rimangono unicamente quelli per il resto dell’Italia.

Tipologia di intervento: Il bonus Reddito energetico 2024 incentivata i sistemi fotovoltaici residenziali su coperture e/o superfici di edifici con taglia compresa tra 2 e 6 kWp. Il contributo prevede una quota fissa massima di 2.000 euro più una quota variabile di 1.500 euro per ogni kW di potenza installata. Le agevolazioni previste dal Reddito Energetico Nazionale non sono cumulabili con altri incentivi pubblici.

Come fare domanda: L’istanza per il Reddito energetico deve essere inoltrata direttamente dalla piattaforma dedicata del Gse (Gestore dei Servizi energetici), previa iscrizione o identificazione con SPID. L’installazione di moduli fotovoltaici sul tetto va considerata manutenzione ordinaria e pertanto ricade nelledilizia libera che non richiede nessuna autorizzazione o atto amministrativo necessario per procedere immediatamente.

Fotovoltaico gratuito, i contributi del Reddito Energetico (ISEE) 

Bonus Fotovoltaico 50%  

Noto anche come Bonus Casa 50% o Bonus Ristrutturazione, questo contributo permette di portare in detrazione il 50% delle spese sostenute (bonifici effettuati) in caso di interventi di ristrutturazione edilizia. Ma nella lista di lavori rientra anche l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici residenziali.

Beneficiari: Possono portare in detrazione le spese sia i proprietari di singole unità abitative, sia i condomìni per le parti in comune.

Tempistiche: le agevolazioni per i pannelli fotovoltaici rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2024 (salvo proroghe).

Tipologia di interventi:  La detrazione fiscale si applica sulla spesa per impianti fv su tetto, balconi e persino le facciate degli immobili, sistemi di accumulo compresi. Coperto anche anche un eventuale ampliamento dell’impianto solare a patto che la potenza di picco resti sotto i 20 kW. Limite massimo di spesa: 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Questo incentivo permette ancora di optare tra cessione del credito o sconto in fattura, ma unicamente per gli interventi effettuati prime del 16 febbraio 2023, o entro la cui data siano stati stipulati contratti vincolanti. 

Come fare domanda:  La richiesta della detrazione IRPEF deve avvenire tramite la compilazione della dichiarazione dei redditi. Per usufruire del bonus fotovoltaico al 50% è necessario:

  • il bonifico parlante, 
  • l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti i requisiti tecnici dei lavori eseguiti,
  • la congruità delle spese con computo metrico,
  • l’APE,
  • l’invio della comunicazione della scheda tecnica all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Per approfondire le modalità di richiesta, leggi Bonus ristrutturazione, cosa accade se il bonifico parlante non coincide con il beneficiario.

Bonus Fotovoltaico 50%  

Superbonus 70% per il fotovoltaico residenziale

Il Bonus fotovoltaico 2024 più famoso in ambito residenziale rimane quello definito “super”. Ma abbandonato una volta per tutte il generoso e complesso 110%, il Superbonus per gli interventi di riqualificazione energetica in edilizia, pannelli solari per privati compresi, scende all’aliquota 70%. Tra tutti gli incentivi al fotovoltaico 2024, questo contributo è in assoluto il più generoso ma presenta anche rigidi paletti.

Beneficiari: possono portare in detrazione le spese i condomìni e le persone fisiche per interventi su edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate. 

Tempistiche: il Superbonus 70% rimane in vigore fino al 31 dicembre 2024, poi l’aliquota si abbassa al 65%.

Tipologia di intervento: il Bonus Fotovoltaico al 70% copre le spese sostenute nel 2024 per l’installazione di impianti solari, accumuli compresi, anche se i lavori non vengono effettivamente eseguiti nel medesimo anno. Con l’obbligo però di migliorare la certificazione energetica (APE) dell’immobile di almeno 2 classi. Il massimo che può essere detratto è 2.400 euro per ogni kW di potenza fotovoltaica installata, entro un massimo di 48.000 euro. In alcuni casi è ancora possibile chiedere la cessione del credito 2024.

Come fare domanda: Anche in questo caso la richiesta della detrazione IRPEF avviene tramite la compilazione della dichiarazione dei redditi. Per usufruire del bonus fotovoltaico al 70% è necessario:

  • il bonifico parlante, 
  • l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti i requisiti tecnici dei lavori eseguiti e la congruità delle spese con computo metrico,
  • l’APE,
  • l’invio della comunicazione della scheda tecnica all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Gli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili e l’Autoconsumo Diffuso 

Una forma di incentivi fotovoltaici 2024 molto convenienti è stata introdotta dal nuovo Decreto CACER e premia l’energia generata da impianti solari (ma non solo) e condivisa virtualmente nei gruppi di autoconsumo diffuso e nelle comunità energetiche rinnovabili (CER). Il regime prevede una tariffa premio riconosciuta sull’energia condivisa incentivabile e un corrispettivo di valorizzazione ARERA a rimborso di alcune componenti tariffarie (nel 2023 è stato di 8,48 euro/MWh).

Beneficiari: possono richiedere gli incentivi i condomìni nel caso dell’autoconsumo diffuso, i privati cittadini per le CER.

Tempistiche: la misura è già in vigore e può essere richiesta fino al trentesimo giorno successivo alla data di raggiungimento dei 5 GW incentivati totali; o in ogni caso non oltre il 31 dicembre 2027.

Tipologia di intervento: Possono essere incentivati unicamente impianti entro 1 MW di potenza unitaria. La tariffa premio per il fotovoltaico delle CER e dei gruppi di autoconsumo varia a seconda della zona geografica e si suddivide in una tariffa fissa, legata alla potenza dell’impianto, e una tariffa variabile in funzione del Prezzo zonale.

Tabella incentivi al fotovoltaico nelle configurazioni di autoconsumo virtuale
Tabella incentivi al fotovoltaico nelle configurazioni di autoconsumo virtuale

Come accedere: L’invio della richiesta di accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso può essere fatto solo dal Soggetto Referente e l’istanza deve essere trasmessa tramite il Portale informatico del GSE “SPC-Sistemi di Produzione e Consumo”. 

Incentivi per l'Autoconsumo Fotovoltaico: CER e autoconsumo diffuso 

Incentivi per pannelli fotovoltaici nel Conto Termico 3.0 

E’ ancora presto per poter richiedere queste agevolazioni ma è opportuno parlare anche della proposta di Conto Termico 3.0, schema che modifica l’attuale regime incentivante per le rinnovabili termiche. L’attuale bozza del provvedimento propone di ampliare gli interventi ammissibili, incentivando accanto alle fonti rinnovabili termiche anche l’installazione di pannelli fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, presso l’edificio o nelle relative pertinenze. A patto di sostituire contestualmente gli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti a pompe di calore elettriche

Beneficiari: La misura è aperta a privati, PA ed enti del terzo settore.

Tempistiche: Il Decreto Ministeriale è in fase di valutazione, dovrebbe entrare in vigore nel 2024 (salvo ritardi).

Tipologia di interventi: L’agevolazione è un contributo a fondo perduto (valore da definire). Attualmente sono in vigore incentivi che variano dal 40% al 65% della spesa sostenuta. Il Conto Termico è cumulabile con altri incentivi di natura non statale.

Come accedere: L’invio della richiesta di accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso può essere fatto solo dal Soggetto Referente e l’istanza deve essere trasmessa tramite il Portale informatico del GSE “SPC-Sistemi di Produzione e Consumo”.

conto termico 3.0

Fotovoltaico, gli incentivi regionali 2024

Non esistono solo gli incentivi statali. Diverse Regioni in Italia offrono oggi delle agevolazioni per i pannelli fotovoltaici, destinate a privati cittadini o comunità. E in molti casi i contributi sono cumulabili con le misure di supporto distribuite a livello nazionale. Vediamo nel dettaglio i bandi regionali 2024 che sostengono la crescita del fotovoltaico residenziale, assieme a tempistiche e modalità per presentare la richiesta.

Gli incentivi al fotovoltaico residenziale del Friuli Venezia Giulia

Il bando del Friuli Venezia Giulia ammette a finanziamento l’acquisto e installazione di impianti fotovoltaici con annessi sistemi di accumulo a batteria, realizzati a servizio di unità immobiliari a uso residenziale con categoria catastale da A1 ad A9 e A11 situati nel territorio regionale.

Beneficiari: Possono partecipare al bando del FVG le persone fisiche residenti nel territorio regionale, ma la richiesta deve essere legata ad un solo immobile.

Tempistiche: il bando regionale è stato lanciato nel 2023 ma le richieste possono essere ancora presentate fino alla fine del 2024.

Tipologia di intervento: gli incentivi sono concessi a fondo perduto nella misura del 40% del costo totale dell’intervento. Per un impianto fotovoltaico di taglia sotto i 800 W (compresi anche i sistemi fotovoltaici Plug and Play da balcone) è ammissibile un costo massimo di 1.720 euro; per un impianto di potenza pari o superiore a 800 W, è ammissibile un costo massimo di 3000 euro al kW (per un totale massimo di 18.000 euro).

Come accedere: la domanda di incentivo deve essere presentata esclusivamente “online” attraverso il sistema “ISTANZE ONLINE” della Regione. L’incentivo è cumulabile con le detrazioni fiscali nazionali e con altri incentivi, purché la somma delle agevolazioni ottenute non superi la spesa complessivamente sostenuta.

Emilia Romagna: Contributi per le Comunità energetiche rinnovabili

L’Emilia Romagna ha lanciato un Bando del valore di 6 milioni euro, per favorire lo sviluppo di CER, in coerenza con la L.R. 5/2022, attraverso la concessione di contributi economici a copertura dei costi per l’installazione degli impianti fotovoltaici di  accumulo dell’energia a servizio delle comunità energetiche stesse e delle relative spese tecniche.

Beneficiari: le Comunità Energetiche Rinnovabili ubicate sul territorio della Regione Emilia-Romagna.

Tempistiche: il bando dell’Emilia Romagna si è aperto il 12 giugno 2024 per chiudersi il 31 ottobre 2024.

Tipologia di intervento: Per ogni Impianto/Unità di produzione deve essere presentata una singola domanda di contributo ed è riconosciuto il 25% dell’importo minore tra: la spesa ammissibile effettivamente sostenuta per l’investimento e  il massimale di spesa ammissibile previsto per l’investimento. La percentuale di contributo riconosciuta per ciascun impianto potrà essere aumentata del 5% qualora la CER sia situata in aree montane ed interne del territorio regionale, oppure vi prendano parte Soggetti economicamente svantaggiati (ISEE fino a 15.000 €), o il progetto sia localizzato nelle aree interessate dall’emergenza alluvione del Maggio 2023.

Come accedere: La domanda di contributo dovrà essere trasmessa alla Regione tramite applicativo web Sfinge 2020. I contributi del bando sono cumulabili con altri aiuti di Stato.

Fotovoltaico residenziale, il bando 2024 della Toscana

Quest’anno la Toscana ha pubblicato il Bando contributi “Casa a zero emissioni” finalizzato al miglioramento della qualità dell’aria nei 14 Comuni dell’area di superamento “Piana lucchese”. L’intervento stanzia 6 milioni di euro per interventi di dismissione di generatori di calore già installati e a uso residenziale a favore di pompe di calore ad alta efficienza, a cui possono essere aggiunti pannelli fotovoltaici con sistema di accumulo a batterie. 

Beneficiari: possono richiedere gli incentivi al fotovoltaico i cittadini residenti nei comuni Altopascio, Capannori, Lucca, Porcari, Buggiano, Chiesina Uzzanese, Massa e Cozzile, Montecatini Terme, Monsummano Terme, Montecarlo, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Uzzano. Ma le richieste devono riferirsi ad un singolo immobile per famiglia.

Tempistiche: il bando è stato aperto il 15 febbraio 2024 e rimarrà in vigore fino a esaurimento fondi.

Tipologia di intervento: in caso di sostituzione di caminetto a legno o stufa a biomassa, il bando della Toscana permette usufruire di un contributi a fondo perduto fino ad un massimo di 3.000 euro per l’acquisto di un impianto fotovoltaico. Più altri 500 euro in caso di aggiunta di un sistema di accumulo. L’incentivo scende a 2.400 euro massimi in caso di sostituzione di un impianto a gasolio.

Come Accedere: solo online tramite la piattaforma di Sviluppo ToscanaLe agevolazioni sono cumulabili con gli incentivi nazionali del Conto Termico e degli ecobonus edilizi e possono essere incrementate in base all’ISEE.

Fotovoltaico Basilicata, il bonus 2024

Per il 2024 la Regione Basilicata ha messo a disposizione 15 milioni di euro con cui incentivare il fotovoltaico residenziale e altri impianti rinnovabili domestici. Alla cifra si aggiungono 24 milioni di euro per il 2025.

Soggetti beneficiari: proprietari o usufruttuari di immobili in cui gli stessi hanno la residenza.

Tempistiche: Il bonus fotovoltaico della Basilicata può essere richiesto dall’8 aprile fino al 31 dicembre 2025 o fino a esaurimento budget.

Tipologia di interventi: Il regime lucano assegna contributi a fondo perduto valido per impianti fotovoltaici con una potenza non inferiore a 3 kWp (5% di tolleranza). Il sussidio può arrivare fino a un massimo di 10.000 euro compresi i sistemi di accumulo.

Come accedere:  La procedura di prenotazione delle risorse è “a sportello”. Le istanze devono essere presentate attraverso la piattaforma “Centrale bandi” della Regione Basilicata.

Bonus fotovoltaico basilicata 2024

Incentivi al fotovoltaico 2024, il bando della Lombardia

La Regione Lombardia è storicamente uno delle amministrazioni territoriali che più ha incentivato il fotovoltaico residenziale. Dai bonus destinati ai pannelli solari sul tetto a quelli per l’accumulo fotovoltaico passando per i contributi elargiti alle comunità energetiche, la Regione si è sempre distinta. Divenendo non a caso, la prima in Italia per numero di impianti solari in esercizio e per autoconsumo solare. Nel 2024 lo slancio “locale” si è affievolito, per lasciare spazio ai nuovi sussidi statali. Reddito Energetico Nazionale e Bonus fotovoltaico 70% in primis. Ma qualcosa ancora persiste come nel caso del Bando Rifugi Alpini del valore di 5.000.000 euro, finalizzato a supportare interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico.

Soggetti beneficiari: Possono chiedere gli incentivi i gestori o i proprietari di rifugi alpinistici ed escursionistici di Comuni montani o parzialmente montani.

Tempistiche: le domande possono essere presentate a partire dalle ore 10.00 del 10 luglio 2024 ed entro le ore 16.00 del 31 ottobre 2024.

Tipologia di Intervento: Si tratta di una sovvenzione a fondo perduto di massimo 300.000 euro a per singolo rifugio. Gli incentivi supportano tra le altre cose, anche l’installazione di impianti fotovoltaici ed eventuali sistemi di accumulo. Ogni soggetto richiedente può presentare più domande nel limite dell’importo max. complessivo di 600.000 euro.

Come accedere: La domanda deve essere presentata esclusivamente mediante la piattaforma Bandi e Servizi della Regione Lombardia all’indirizzo www.bandi.regione.lombardia.it.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.


Rinnovabili • Il Decreto Aree Idonee per le rinnovabili è entrato in vigore

Il Decreto Aree Idonee per le rinnovabili è entrato in vigore

Il Decreto Aree Idonee per le rinnovabili del MASE è entrato in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 2 luglio 2024. Ecco tutte le norme e la suddivisione regionale della nuova potenza verde

Il Decreto Aree Idonee per le rinnovabili è entrato in vigore
le nuove norme del Decreto Aree Idonee 2024. Via depositphotos

Il Decreto Aree Idonee Rinnovabili è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Dopo un lungo periodo di rimpalli tra MASE (Ministero dell’Ambiente) e Regioni, il Decreto Aree Idonee per le rinnovabili ha concluso il suo iter normativo. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 2 luglio 2024, il provvedimento ministeriale è entrato ieri formalmente in vigore. Nato con l’obiettivo di fare chiarezza sulle aree da destinare o meno agli impianti eolici e fotovoltaici, il testo finale, tuttavia, non centra a pieno l’obiettivo. Il braccio di ferro innescato da poter centrale e potere locale ha ottenuto come risultato quello di demandare il peso delle decisioni più importanti alle amministrazioni regionali. Senza compiere di fatto quella semplificazione e omogeneizzazione inizialmente sperata.

Ma il decreto in questione è molto di più. Nelle sue pagine sono infatti contenute le nuove quote di Burden Sharing, ossia le ripartizioni regionali dell’obiettivo nazionale per la capacità rinnovabile 2030. Nel dettaglio le 19 Regioni e le due Province autonome di Trento e Bolzano dovranno spartirsi 80 GW di potenza verde attesa per la fine del decennio.

Decreto Aree idonee 2024, cosa contiene il testo

Il Decreto Aree Idonee Rinnovabili è composto da 9 articoli in totale, suddividendo le norme in due capitoli: la ripartizione della potenza fra regioni e province autonome; i principi e i criteri per l’individuazione delle cd. aree idonee.

La disciplina è stata voluta dal decreto legislativo n. 199 del 2021, ma nella pratica avrebbe dovuto rispondere ad un bisogno “storico”. L’obiettivo iniziale era, infatti, quello di ridurre al minimo quegli spazi di dissidio che hanno connotato in passato il rapporto tra livelli di Governo proprio in riferimento al tema delle FER.

Tuttavia il provvedimento risponde anche ad una seconda esigenza, ossia dividere tra i territori quegli 80 GW di potenza verde che il Belpaese dovrebbe installare entro la fine di questo decennio. Nel dettaglio a ogni regione è stata assegnata una capacità minima da raggiungere annualmente, a partire dal 2021. Nel conteggio annuale rientrano tutti i nuovi impianti e i progetti di potenziamento. Sia terra che in mare. Ma vediamo la ripartizione nel dettaglio.

Burden Sharing 2030, le nuove capacità rinnovabile regionale

 Ai fini del calcolo per il raggiungimento degli obiettivi territoriali, il Decreto Aree Idonee Rinnovabili tiene conto della potenza nominale degli impianti nuovi, potenziati, riattivati, ricostruiti integralmente o oggetto di rifacimentoentrati in esercizio dal 1° gennaio 2021 fino al 31 dicembre dell’anno di riferimento”. Compreso il 100% della capacità installata in mare.

Per questi ultimi il Decreto prevede, in caso di connessioni ricadenti in regioni diverse da quelle in cui insistono gli impianti offshore, una speciale ripartizione della potenza. Il 20% a carico del territorio  in cui si trovano le infrastrutture di connessione  alla  rete  elettrica  e  il restante 80%, “in via proporzionale rispetto alla reciproca  distanza, tra le altre regioni  la cui costa sia direttamente  prospiciente l’impianto”. 

Ai fini del raggiungimento dei target regionali il nuovo schema Aree Idonee Rinnovabili riconosce per gli impianti geotermici ad alta e media entalpia e quelli idroelettriciuna potenza nominale aggiuntiva pari alla potenza di ogni fonte rinnovabile per il relativo parametro di equiparazione”. Contestualmente il testo affida al GSE il compito di pubblicare i parametri di equiparazione sulla base della producibilità media rilevata da idro e geotermia rispetto a quella da fonte fotovoltaica.

Il contributo maggiore? Sempre quello della Sicilia con oltre 10,4 GW per la fine del decennio, seguita dalla Lombardia (8,7 GW) e dalla Puglia (7,3 GW).

Decreto Aree Idonee 2024, la capacità assegnata alle Regioni

Impianti rinnovabili: aree Idonee, non idonee, ordinarie o vietate

In base al provvedimento Regioni e Province avranno 180 giorni per individuare sul loro territorio con propria legge quattro tipologie di zone:

  • Le aree idonee, caratterizzate da un iter accelerato ed agevolato per la costruzione ed esercizio degli impianti a rinnovabili.
  • Le aree non idonee, le cui caratteristiche sono incompatibili con l’installazione di specifiche tipologie di impianti, sulla base delle linee guida governative già emanate.
  • Le aree ordinarie, ossia aree diverse dalle precedenti in cui si applicano i regimi autorizzativi ordinari.
  • Le aree vietate, zone che in base alle nuove norme introdotte con l’art.5 del DL Agricoltura sono precluse agli impianti fotovoltaici a terra.

Il potere di definire zone “appropriate e non” rimane, dunque, in mano alle autorità regionali e provinciali, ma, in caso di mancata adozione delle legge nei termini previsti e dopo un richiamo ufficiale con nuovo termine, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica adotterà “le opportune iniziative ai fini dell’esercizio dei poteri sostitutivi”.

Decreto Aree Idonee Rinnovabili: Principi e Criteri di individuazione

Il tema è stato uno dei più discussi durante l’iter di approvazione. Dopo una serie di rimaneggiamenti del testo, la formula finale del DM Aree idonee 2024 chiede alle Regioni di prendere in considerazione la massimizzazione delle aree da individuare al fine di agevolare il raggiungimento degli obiettivi del Burden sharing. Dando priorità all’impiego di superfici di strutture edificate, quali:

  • capannoni industriali
  • parcheggi, 
  • aree a destinazione industriale, artigianale, per servizi e logistica.

E verificando  nel contempo l’idoneità di aree non  sfruttabili per altri scopi, come ad esempio le  superfici agricole non utilizzabili.

Alle amministrazioni regionali è lasciata la possibilità di classificare le superfici o le aree come idonee differenziandole sulla base della fonte, della taglia e della tipologia di impianto. Tenendo conto “delle aree immediatamente idonee di cui all’articolo 20, comma 8 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto”.

Nelle aree non idonee entreranno automaticamente tutte quelle zone e superfici ricomprese nel perimetro dei beni sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio. 

Una delle parti più contestate? Le nuove fasce di rispetto, ossia quelle porzioni di territorio a protezione di elementi sensibili nelle quali le trasformazioni urbanistico-edilizie sono sottoposte a disciplina specifica. In base al nuovo decreto le Regioni possono stabilire una fascia di rispetto dal perimetro dei beni sottoposti a tutela di ampiezza differenziata a seconda della tipologia di impianto. Con un limite massimo di 7 chilometri. I rifacimenti sono esclusi.

Leggi qui il testo in Gazzetta Ufficiale

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Rinnovabili • Incentivi Reddito Energetico, il Sud termina i fondi in 24 ore

Incentivi Reddito Energetico, il Sud termina i fondi in 24 ore

Con oltre 10mila richieste inoltrate attraverso lo sportello del GSE, le famiglie del Mezzogiorno e delle Isole hanno rapidamente saturato il contingente. Ora restano solo gli incentivi di reddito energetico per le altre regioni

Incentivi Reddito Energetico, il Sud termina i fondi in 24 ore
Il contatore degli Incentivi del Reddito Energetico 2024. Credits: GSE

 In un giorno prenotato l’80% delle risorse del REN 2024

Gli incentivi del Reddito Energetico Nazionale sono stati un successo. Perlomeno nelle Regioni del Sud Italia, dove in appena 24 ore sono andati esauriti gli 80 milioni di euro messo a disposizione dal regime. Lo hanno fatto sapere il 6 luglio, con note stampa separate, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetici (MASE) e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Al netto  dei controlli e delle possibili rinunce, il REN 2024 ha mostrato come l’interesse per il fotovoltaico residenziale sia ancora particolarmente attivo. E come la misura, nata nel 2019 come strumento regionale di contrasto alla povertà energetica, abbia seguito il giusto corso.

Il Reddito Energetico ha visto la luce la prima volta nel Comune di Porto Torres, in Sardegna, come un progetto fortemente voluto dal sindaco pentastellato Sean Wheeler. L’obiettivo? Portare avanti un percorso sociale di rilancio economico del territorio, dotando le famiglie in difficoltà di pannelli solari gratuiti.

La bontà dell’iniziativa, dimostratasi fin da subito un successo, ha convinto prima altre regioni a replicare lo strumento e il poi il Governo Conte a studiare un meccanismo applicabile a tutto il paese. Tuttavia per trasformare l’idea in realtà sono occorsi anni, a causa sia del cambio di Governo e del rimpasto delle funzioni ministeriali che del particolare periodo storico.

Oggi appare chiaro che l’intuizione di Porto Torres possa costituire uno strumento interessante per alleviare la povertà energetica (allora, ben lontani dal caro bolletta 2022, si stimava un risparmio per famiglia di 150-200 euro). Un’opinione condivisa dal ministro dell’Ambiente Pichetto secondo cui “lo strumento ha avuto un buon  impatto e si rivelerà molto utile; in chiave economica ed energetica per le famiglie che lo hanno scelto, ma anche più in generale verso i nostri obiettivi di crescita delle rinnovabili sul territorio”.

Ma veniamo ai dati di questo fine settimana. Secondo le informazioni condivise dal GSE, le domande provenienti da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna hanno saturato il contingente dedicato al Mezzogiorno. Ossia 80 milioni di euro su un totale annuale di 100 milioni.

Da questi territori sono arrivate, infatti, oltre 10.500 richieste di accesso agli incentivi Reddito Energetico 2024 in appena 24 ore, dalle 12.00 di venerdì 5 luglio 2024.

Ma il portale del GSE resterà aperto. In ballo ci sono ancora le risorse destinate alle famiglie con basso ISEE nel resto delle Regioni e Province autonome d’Italia. In questo caso il budget di 20 milioni di euro risulta “prenotato” solo per un quarto (dati aggiornati all’8 luglio 2024). Con 618 richieste pervenute.

Per controllare l’andamento degli incentivi REN 24 viene in aiuto il Contatore del GSE che mostra le risorse residue, suddivise per zona geografica e in funzione delle richieste depositate.

In attesa di capire quando il bando sarà definitivamente chiuso e se il Gestore riaprirà lo sportello nel corso dell’anno per riassegnare le risorse liberate da rinunce ed esclusioni, c’è chi propone di anticipare gli incentivi del Reddito energetico 2025.

“Visto il grande successo, chiediamo al Governo di anticipare il bando di febbraio, che prevede altri 100 milioni di euro, in modo da permettere a tutti coloro che sono rimasti esclusi di poter fare richiesta”, scrive Antonio Trevisi, Senatore del Movimento 5 Stelle. “È fondamentale agire rapidamente per soddisfare le esigenze dei cittadini e sfruttare al meglio le risorse disponibili e per questo motivo lancio un appello per l’apertura del nuovo bando nazionale già a settembre, evitando di aspettare fino al 2025, e sollecito la Regione Puglia a riaprire il bando del reddito energetico per i fondi residui. E non dimentichiamo che il reddito energetico non è solo un aiuto economico per le famiglie italiane, ma rappresenta anche un passo significativo sul piano ambientale, verso un futuro più sostenibile”.

Leggi anche Incentivi fotovoltaico, i bonus 2024 per privati e famiglie

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