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Risparmio ambientale ed economico con la geotermia a Bovisio Masciago

Grande interesse ha suscitato l’utilizzo della geotermia per alloggi, particolarmente economici, realizzati da una cooperativa edilizia per un lotto di sei edifici

Il settore delle costruzioni in Lombardia sta vivendo un’evoluzione abbastanza rapida verso l’utilizzo di sistemi e tecnologie alternative, meno inquinanti e sostenibili a livello ambientale. L’esempio del Centro di Casargo, in provincia di Lecco, che riceve elettricità e riscaldamento tramite un sistema di moduli fotovoltaici e pannelli termici, integrati nella copertura dell’edificio è uno di questi.
Bisogna però sottolineare che c’è anche un’attenzione alla sostenibilità globale nelle costruzioni, soprattutto per quanto riguarda quelle nuove, ed è altrettanto importante che questa attenzione nasca da gruppi che non sono legati agli ambienti della ricerca e delle istituzioni, ma della società in generale, segno forse che qualche cosa sta cambiando, per quanto riguarda l’attenzione all’ambiente in questo ambito.
Vale la pena ricordare che il settore dell’edilizia incide nei consumi energetici (in Europa per il 40 percento), nel consumo delle risorse ambientali (quasi la metà delle risorse materiali prese dall’ambiente naturale sono in qualche modo coinvolte nel settore costruttivo) e per la produzione di rifiuti (più del 50% della produzione nazionale dei rifiuti è determinata dal settore edile).
Questo ha portato a pensare ad un’edilizia maggiormente sostenibile, che cerchi di affrontare i problemi energetici, di inquinamento e di uso di risorse lungo tutte le fasi di vita dell’edificio, dalla progettazione fino a tenere a mente il problema della sua demolizione.
Non solo sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica. La Lombardia, in quanto regione ad alta immigrazione e con nuclei familiari sempre meno “classici”, formati da single, gruppi di giovani che coabitano per ragioni di lavoro o di studio, o famiglie allargate o di divorziati, è una delle regioni che maggiormente ha risentito del cambiamento sociale ed economico degli ultimi anni, che si è tradotto in una richiesta di spazi diversi dai consueti.
E’ più facile che queste esigenze emergano laddove c’è maggior connessione con il territorio e in Lombardia, tra le prime a sentire queste necessità, sono state alcune cooperative storiche di abitazione o di abitanti. Importante nucleo dell’edilizia dai primi del novecento, sono formate da gruppi di cittadini che nel corso degli anni hanno creato queste società per costruire edifici popolari messi a disposizione dei soci.
E proprio un esempio di edifici che hanno le caratteristiche dell’edilizia economica popolare, e che verrà messo a disposizione della popolazione con i prezzi e le modalità dell’edilizia convenzionata, è il complesso di sei edifici di quattro piani, per un totale di circa 100 alloggi, che verrà realizzato nel Comune di Bovisio Masciago in provincia di Milano.
La progettazione è ultimata, il cantiere ha preso avvio in questi giorni, e si prevede la conclusione dei lavori nell’arco di tre anni.
La caratteristica principale degli edifici è quella di essere catalogabili nella Classe B: sono quindi costruzioni che complessivamente hanno un consumo energetico inferiore ai 50 Kwh/mq l’anno. Altro fattore peculiare è che l’energia necessaria agli alloggi per il riscaldamento e parte dell’acqua calda sanitaria viene fornita da un sistema geotermico con pompe di calore.
Il riscaldamento degli alloggi è ottenuto con pannelli radianti a pavimento a bassa temperatura, in pratica un lungo tubo che passa all’interno del sottofondo del pavimento dove la temperatura del liquido riscaldante è tenuta intorno ai 29 – 30 gradi, e l’ambiente viene scaldato attraverso l’irraggiamento diretto. L’energia per il riscaldamento è appunto ottenuta attraverso della pompe di calore che sfruttano la geotermia, il calore latente del sottosuolo. Sonde profonde circa 100 metri raggiungono la base dell’acquifero a circa 100/120 m di profondità, acquifero che in regione Lombardia è inquinato e non utilizzabile a fini potabili. In quest’area di sottosuolo la temperatura è costante a circa 11- 12 gradi per tutto l’arco dell’anno. Attraverso uno scambio diretto di calore tra il sistema e il sottosuolo si trasferisce calore al liquido della sonda, che poi la pompa di calore permette di portare all’interno dell’abitazione. Ovviamente può avvenire il contrario per raffrescare l’alloggio in estate.
Il calore viene solo trasferito, non generato, e quindi l’inquinamento, ridotto, è quello relativo al solo consumo dell’energia elettrica utilizzata dalle pompe di calore.
Il cantiere prevede la realizzazione entro un anno delle prime due palazzine per complessivi 32 alloggi, con una potenza installata di 100 Kw di pompa di calore per il riscaldamento più altri 30 Kw per la produzione di acqua sanitaria. I pozzi sono 32 con un diametro di circa 16/18 cm per 100 m di lunghezza.
Il volume riscaldato è di 8.260 mc e l’involucro presenta queste caratteristiche:
• muratura perimetrale costituita da laterizi tipo poroton spessore 30 cm, isolante a cappotto tipo polistirene spessore 10 cm e intonaco con un valore di trasmittanza complessivo di 0,158 W/m2K;
• muratura su pilastro con isolante tipo polistirene spessore 15 cm di 0,18 W/m2K
• muratura scale interne con calcestruzzo e isolante tipo polistirene spessore 10 cm di 0,316 W/m2K
• solaio su box in laterocemento e isolante tipo polistirene spessore 8 cm di 0,111 m2K
• solaio sottotetto in laterocemento e isolante tipo polistirene spessore 15 cm di 0,24 m2K
Ogni alloggio si serve in pratica di una sonda e attraverso questa ottiene il calore per il riscaldamento e per l’acqua calda sanitaria. Anche se la pompa è sufficiente per fornire l’acqua calda nella stagione invernale, per il periodo estivo si può soddisfare quasi completamente il bisogno di acqua calda con impianti termici collocati in copertura degli edifici, quindi con una complementarietà che permette di risparmiare ulteriormente energia.
L’aspetto più importante di questo progetto, come spiega il Presidente della Cooperativa che ha finanziato il progetto, Antonio Serravillo di Urbanistica Nuova, è proprio quello di aver voluto contenere i costi di realizzazione per creare un edificio “ecologico” ma accessibile ad una fascia di popolazione a reddito medio – basso.
Il taglio degli alloggi viene studiato in funzione dei nuovi bisogni dell’abitare, ma è necessario sottolineare che in questo caso è stata comunque messa in primo piano l’accessibilità economica dei nuclei familiari.
Il sistema di riscaldamento alternativo e l’utilizzo di nuove tecnologie per alloggi che hanno come target la popolazione di ceto medio, possono anche non essere immediatamente comprese, data la diffidenza e la scarsa conoscenza di queste tematiche a livello nazionale. Per questo motivo la cooperativa che finanzia la costruzione ha anche messo a punto un piano di comunicazione con i soci, realizzato in collaborazione con un’altra cooperativa Milanese (Avvenire di Musocco), con lo scopo di diffondere in modo semplice i concetti fondamentali dell’edilizia sostenibile ed in particolare del sistema geotermico. La stretta collaborazione con i soci ha permesso di realizzare una serie di brevi comunicazioni con l’obiettivo di aumentare la conoscenza la fiducia verso questi sistemi.

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Rassegna Stampa dal 07/12/07 al 13/12/07