La celiachia è una reazione immunitaria scatenata dalla presenza di glutine negli alimenti. Gli effetti possono essere anche molto gravi: l’unica soluzione è la dieta priva di glutine. Per aumentare la soglia di sicurezza, un gruppo di ricercatori ha sviluppato un software che prevede la presenza di proteine potenzialmente pericolose per i celiaci
Individuare il rischio potenziale per i celiaci
(Rinnovabili.it) – Circa lo 0,7% della popolazione dell’Unione Europea soffre di celiachia. Il numero è indicativo, perché in molti casi non c’è una segnalazione specifica. La causa della celiachia è una reazione immunitaria scatenata dal glutine, una proteina presente negli alimenti che contengono grano, orzo e segale. I sintomi sono diversi e di varia intensità: vanno da mal di stomaco, diarrea, malassorbimento, anemia e osteoporosi. Una volta accertata la causa dei disturbi, l’unico modo per evitarli è seguire una dieta priva di glutine, nei casi più gravi anche per tutta la vita.
Come si evolve e si sviluppa la celiachia
Un gruppo di ricercatori dell’EFSA (l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare) ha studiato in che modo si sviluppa ed evolve la celiachia, anche in relazione all’allergenicità (ovvero la capacità di scatenare una risposta immunitaria abnorme che provoca una reazione allergica una persona) delle piante OGM, ossia geneticamente modificate.
I ricercatori hanno evidenziato che tutti i pazienti celiaci hanno in comune le molecole HLA-DQ2 e HLA-DQ8, dei recettori che legano tra loro i frammenti di proteine del glutine: quando il sistema immunitario riconosce questo legame si scatena la celiachia. Il team ha quindi sviluppato un modello matematico e un’applicazione che permettono di prevedere come il glutine si lega a questi recettori (“legame peptidico”). In questo modo è possibile valutare le proteine di piante, animali o microrganismi presenti nei prodotti alimentari prima di inserirle nella dieta.
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Il software preDQ
Lo strumento software preDQ, appositamente progettato e sviluppato dall’EFSA, è utilizzabile con qualunque tipo di proteine. Le previsioni di preDQ si basano su cinque modelli con conseguente valutazione del rischio. Facile da usare, il software si è dimostrato affidabile nell’individuare il legame dei peptidi con le molecole HLA-DQ2 e HLA-DQ8.
Come spiegano i ricercatori, preDQ esamina la sequenza primaria di aminoacidi della proteina e prevedere se si verificherà il legame peptidico: dopo una valutazione incrociata, se si conferma il legame tra i recettori, si dimostra che la proteina in questione può costituire un rischio per i pazienti celiaci. Oltre agli studi su piante OGM e reazione allergica, l’EFSA sta conducendo con il sistema preDQ una valutazione sui nuovi alimenti, sugli enzimi di alimenti e mangimi e sui contaminanti. Inoltre, il software potrebbe essere utile anche ai produttori per analizzare in anticipo le piante ottenute con tecniche di miglioramento genetico.