Gli immobili italiani risultano essere i meno efficienti in Europa, sul fronte dei consumi energetici. La media oscilla fra i 200 e i 250 kw/h per metro quadro all’anno
Dal punto di vista energetico, la situazione del parco immobiliare italiano, per il 60-65% risalente al periodo fra gli anni ’50 e ’80, viene definito “drammatico”. Nel bilancio generale, il nuovo che si costruisce è una percentuale minima rispetto all’esistente, circa l’1% annuo. A tracciare il quadro complessivo sul fronte dell’edilizia residenziale è l’Enea impegnata nel fornire tecnologia per progetti sul nuovo e di riqualificazione dell’esistente che facciano da esperienze pilota con i privati. “Considerando i consumi complessivi di una casa italiana la media oscilla fra i 200 e i 250 kw/h per metro quadro l’anno” spiega Gaetano Fasano, del dipartimento tecnologie risparmio energetico (Ter) dell’Enea. “Valutando la normativa vigente sulla base della certificazione energetica, che ha come criteri la produzione di acqua calda sanitaria e il riscaldamento – aggiunge l’esperto – senza elettricità, condizionamento estivo e consumi da elettrodomestici, attualmente il consumo medio è di 160/180 kw/h per metro quadro l’anno, quando una casa efficiente dovrebbe avere una media intorno ai 60/65 kw/h per metro quadro l’anno”. Fasano spiega anche come ottenere un risparmio del 60-70% dei consumi, evidenziando l’importanza dell’isolamento delle pareti e di tutte le superfici di copertura, del cambio impianti riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, e di una gestione intelligente delle utenze della casa. Per il futuro, aggiunge infine l’esperto, “è chiaro che il certificato energetico dovrà tenere conto anche dei consumi legati alla stagione estiva e all’impianto di illuminazione, perchè costituiscono una parte significativa dei consumi”. (fonte Ansa)