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Bush, tra rinnovabili e nucleare

Il presidente degli Stati Uniti ha parlato al Congresso, in quello che è stato l’ultimo discorso sullo stato dell’Unione. Uno dei passaggi chiave è stato dedicato alle politiche energetiche del paese

“La nostra sicurezza, la nostra prosperità e il nostro ambiente richiedono la riduzione della nostra dipendenza dal petrolio”. Questo è quanto ha tenuto a sottolineare il presidente George W. Bush durante il discorso sullo stato dell’Unione. “Insieme dobbiamo compiere il passo successivo: finanziamo nuove tecnologie che possano generare energia dal carbone e allo stesso tempo ridurne le emissioni. Aumentiamo il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili e all’energia nucleare che non ha emissioni. Continuiamo a investire nella tecnologia delle batterie avanzate e in carburanti rinnovabili per le nostre automobili e camion”. Da Washington fa anche sapere l’intenzione di creare “un nuovo fondo internazionale per la tecnologia pulita, che aiuterà nazioni in via di sviluppo, come India e Cina, a fare sempre più ricorso alle fonti energetiche pulite”. Gli Stati Uniti dunque si impegneranno a stanziare 2 miliardi di dollari, nei prossimi tre anni, nell’intento “di diminuire, fermare e, infine, invertire la crescita dei gas serra”. Il presidente ha anche insistito sul superamento del protocollo di Kyoto, a cui gli Usa non hanno mai aderito, nel timore di una penalizzazione dell’economia nazionale: “Concludiamo un accordo internazionale che sia in grado di rallentare, fermare e alla fine invertire l’aumento delle emissioni di gas responsabili dell’effetto serra. Questo accordo sarà efficace soltanto se avrà l’impegno di tutte le maggiori economie e non consentirà a nessuno di competere senza pagare dazio”.

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