Una iniziativa dell’acceleratore FoodSeed ha premiato le migliori imprese emergenti nel settore food tech. Ecco le 3 che ci hanno colpito di più
Giovani e dinamiche, le aziende Food Tech puntano a risolvere i problemi della filiera
(Rinnovabili.it) – Dal cioccolato “cacao free” ai sistemi di previsione climatica, fino alla blockchain per garantire filiere più trasparenti. Il comparto Food Tech si arricchisce di nuove idee e progetti, grazie alle start up premiate dall’acceleratore FoodSeed, l’iniziativa di CDP Venture Capital, Fondazione Cariverona, UniCredit ed Eatable Adventures. sostenibilità, la tecnologia e l’etica. A Milano, la settimana scorsa, c’è stata la premiazione delle iniziative più promettenti, che riceveranno un supporto di 170 mila euro. Noi ne abbiamo selezionate tre.
Un cioccolato totalmente Made in Italy
Si chiama Foreverland la start up che ha portato sul mercato un prodotto alternativo e sostenibile: il cioccolato senza cacao. Oltretutto, sarà un prodotto completamente fatto in Italia. Una soluzione interessante per una commodity, il cacao, legata a doppio filo a sfruttamento del lavoro e deforestazione. Invece, Freecao – questo il nome della tavoletta ideata da Foreverland – utilizza la carruba, un legume tipico dell’area mediterranea. Il nostro paese è tra i maggiori produttori al mondo e potrebbe utilizzare la carruba per realizzare un cioccolato del futuro a basso impatto ambientale e sociale. Grazie a sistemi di reverse engineering, trattamenti enzimatici e tecniche di fermentazione e tostatura, Freecao riduce dell’80% le emissioni di CO2 e del 90% il consumo di acqua rispetto alla produzione di cacao. Privo dei 9 principali allergeni, tra cui latte e frutta a guscio, non contiene glutine, caffeina né ingredienti artificiali, oltre a contare il 50% in meno di zuccheri rispetto al cioccolato al latte tradizionale.
Un registro digitale per filiere più trasparenti
L’idea di utilizzare la blockchain per rendere più trasparenti i passaggi della filiera non è nuova. Ma alla fine, oltre a parlarne, nessuno l’ha veramente applicata. La start up Trusty, nata a Pescara, invece ci ha provato. Propone servizi di tracciabilità industriale per fornire informazioni ambientali, sociali e di corporate governance. L’azienda ha sviluppato una piattaforma basata su blockchain, con una bacheca personalizzabile per ogni industria. Il sistema può essere utilizzato anche per integrare le informazioni provenienti dalle autorità ed emettere certificazioni di tracciabilità. L’idea è seguire tutto il ciclo di vita dei prodotti alimentari, fornendo agli stakeholder informazioni affidabili e accurate sull’origine, la qualità e la sicurezza dei prodotti. Seguendo le norme europee sulla deforestazione o sull’etichettatura intelligente, Trusty offre servizi già compatibili con le ultime disposizioni comunitarie. Come evoca il nome, l’obiettivo è contribuire a creare fiducia tra consumatori e produttori per un sistema alimentare più sostenibile. Ad oggi, l’azienda vanta oltre 70 aziende enogastronomiche che utilizzano il suo software per gestire e trasmettere i dati della loro catena di approvvigionamento.
L’Internet delle cose che prevede il futuro in agricoltura
Uno dei più grandi problemi oggi sottolineati dagli agricoltori è la grande difficoltà a capire come evolveranno le condizioni meteo. Se fino a qualche decennio fa potevano mettere in pratica conoscenze ancestrali, tramandate di padre in figlio, oggi il cambiamento climatico ha fatto tabula rasa di tutto. La prevedibilità svanisce di fronte agli eventi estremi e ottimizzare le risorse diventa una sfida che può salvare l’economia di un’azienda. Soonapse è una start up romana che tenta di offrire una risposta con il primo Decision Support System (DSS) progettato specificamente per l’Internet delle cose. Il sistema è in grado di interpretare il cambiamento climatico e fornire previsioni con un’accuratezza del 99%, consentendo agli agricoltori di ottimizzare l’utilizzo dell’acqua e non solo. Soonapse è in grado di elaborare informazioni provenienti da diverse fonti – sensori, droni e satelliti – per metterli in relazione con le previsioni. Grazie a questa capacità di calcolo, è possibile prevedere lo stato dell’acqua in qualsiasi suolo per i 5 giorni successivi. Così, un agricoltore può installare sistemi di irrigazione smart che permettano di ottimizzare l’uso di input. Avendo chiara la strategia irrigua da seguire, può ottimizzare i costi generali fino al 50%.