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Tessuti metallici? Si, ma a filtro solare

Le nuove “pelli” degli edifici presentano grandi potenzialità energetiche e di espressività architettonica

Negli ultimi decenni molteplici innovazioni di sistemi, componenti e prodotti, hanno portato ad una sperimentazione applicata, che migliora le condizioni microclimatiche interne di un ambiente e conduce ad un elevato risparmio energetico. Un caso particolare è occupato dai tessuti metallici, che dall’industria mineraria e manifatturiera sono stati trasferiti all’edilizia, conquistando notorietà grazie anche a molte realizzazioni nel settore architettonico progettuale (Biblioteca nazionale di Parigi, complesso sportivo di Berlino, di Dominique Perrault). Sono diverse le tipologie di ‘reti’ utilizzate come schermature solari, rivestimento, controsoffitti e partizioni verticali: il successo di queste tecnologie sta nella versatilità e adattabilità a molte funzioni, ridotta manutenzione, ampia gamma di trame, soluzioni di montaggio e molteplici impieghi. Dunque l’involucro edilizio è scomposto sempre più in stratificazioni funzionali, che migliorano il comfort interno e consentono una ampia efficienza energetica del sistema edificio. Le facciate completate da questa soluzione tecnica, il grigliato metallico, mostrano effetti estetici che variano a seconda della distanza dell’osservatore e della trama più o meno fitta dello stesso tessuto metallico, passando da un effetto di compattezza ad uno di completa trasparenza. L’impiego delle tele metalliche si sta diffondendo nell’edilizia per il terziario e il commercio, con vantaggi di sicurezza, mutevolezza, e resistenza. Il tessuto metallico, indipendentemente dalla tipologia e trama, è costituito da un intreccio a telaio di fili di materiali duttili, come rame, ottone, titanio, laccati al naturale o anodizzati, in acciao inox, a griglia, o maglie verticali e orizzontali. Il modo maggiormente impiegato dei tessuti metallici è il rivestimento esterno o il filtro solare. Il modo più efficiente di ridurre il carico termico e luminoso generato dalla radiazione solare è quello di intercettare il flusso radiante prima che raggiunga la superficie vetrata e dunque l’ambiente interno. Un fattore da tenere in considerazione è l’openess factor, ossia la permeabilità alla radiazione solare, che rende i tessuti metallici adatti all’impiego di frangisole solare. La permeabilità all’aria delle maglie metalliche, se ben tese ed ancorate, consente buone prestazioni all’azione del vento, come barriera frangivento, resistenza alle intrusioni, al fuoco e ai fumi. Impiegato in modo intelligente la maglia metallica può connotarsi come un diaframma permeabile e una barriera di protezione, uno schermo e una gabbia di sicurezza (per le scale antincendio), un filtro per la visione dall’esterno e un rivestimento trasparente quando la radiazione solare tende a diminuire, ossia nelle ore serali, al crepuscolo.
Attraverso il movimento degli schermi e la variazione della permeabilità della radiazione solare si modifica l’aspetto dell’edificio, influenzando in maniera considerevole la facciata.
Le schermature solari a tessuti metallici possono essere definite come sistemi progettati per favorire o controllare il passaggio o la diffusione della luce e ridurre il carico termico incidente in un ambiente. Infatti esse devono consentire l’incidenza dei raggi solari invernali per ottimizzare il guadagno termico e impedire fenomeni di surriscaldamento nel periodo estivo. Tali sistemi rivestono un’enorme importanza nell’economia energetica di un edificio e sono classificati sistemi passivi in quanto regolano il microclima e controllano il carico energetico dell’ambiente interno. Brise soleil, pennellature scorrevoli esterne, teli continui per proteggere superfici vetrate e ambienti particolarmente esposti, sistemi avvolgibili anteriori alle facciate vetrate, sono i diversi esempi di fruizione dei tessuti metallici in architettura.
Mutevolezza, leggerezza e suggestione sono gli effetti che crea l’utilizzo di questo sistema metallico: maggiore è la percentuale di spazi vuoti, minore è la capacità di filtrare i raggi solari. Infatti non è solo la percentuale della superficie filtrante ad essere un dato esaustivo del risultato complessivo dell’impiego di tessuti a frangisole e filtri solari: la capacità schermante, dipende anche dai coefficienti di trasmissione e riflessione luminosa, che variano in funzione del tipo di materiale impiegato (rame o acciaio inox), e anche del tipo di trama e di fili utilizzati in relazione all’orientamento nello spazio e della localizzazione geografica dell’edificio.
Le modalità di installazione dipendono dalle caratteristiche del materiale, dai sistemi scelti dal progettista, da esigenze tecniche ed estetiche.
Il sistema di aggancio a sospensione utilizza barre di acciaio nel lembo superiore del tessuto tra le ultime maglie della trama, successivamente agganciata mediante bulloni ad occhiello, o staffe ad uncino, poste ad intervalli regolari all’estremità superiore della superficie: la relativa stabilità è ottenuta grazie al peso del tessuto metallico.
Il sistema di fissaggio a telaio viene effettuato direttamente dall’azienda produttrice, con profili ad hoc, con superfici piane o curve: le pannellature sono poi trasportate in cantiere e installate come un semplice pannello, verticale o orizzontale, essendo di dimensioni contenute per rendere facili le movimentazioni in caso di trasporto.
Per il sistema di fissaggio in tensione, l’aggancio superiore è simile al sistema di aggancio a sospensione, mentre il lembo inferiore avviene mediante tenditori o molle di acciaio zincato fissate a barre d’acciaio che contrastano l’azione del vento e degli agenti atmosferici.
Tali sistemi rivestono un’enorme importanza nell’economia energetica di un edificio e sono classificati sistemi passivi in quanto regolano il microclima e controllano il carico energetico dell’ambiente interno.