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Eureka! Gli specchi alla base del “fotovoltaico-economico”

Utilizzare gli specchi per concentrare la luce su piccole superfici di materiale fotovoltaico. Sembra incredibile ma dietro l’idea messa a punto dalla Soliant Energy c’è una intuizione del grande scienziato greco Archimede, che secondo una leggenda avrebbe utilizzato la tecnica degli specchi parabolici per annientare una flotta romana già nel 214 a.C.

Uno dei problemi della maggior parte delle tecnologie energetiche alternative è stato a lungo il costo.
Al fine di ridurre il prezzo dell’energia solare, e rendere nello stesso tempo i pannelli molto più contenuti in termini di grandezza, la Soliant Energy ha prodotto dei prototipi di moduli che concentrano i raggi solari su piccole superfici di materiale fotovoltaico attraverso l’utilizzo di un sistema di specchi e lenti. Il modulo è costituito da una serie di vaschette riflettenti montate dentro una cornice rettangolare che si inclina seguendo il sole. Ogni vaschetta contiene al suo interno del materiale fotovoltaico sul quale le lenti fanno convergere i raggi del sole. Sebbene per ora ci siano ancora dei difetti nella cattura della luce, la casa produttrice sta già lavorando ad una seconda generazione di moduli per ovviare a tali inconvenienti e rendere il prodotto più che competitivo.

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