Posta la prima pietra della città ad inquinamento zero nel cuore degli Emirati Arabi. Un piano ambizioso che con 22 miliardi di dollari e sette fasi di realizzazione, mira a costruire una città a misura d’uomo e d’ambiente
Danze sospese nel vuoto e video proiettati contro la maestosità del deserto: questo è stato lo spettacolare via ai lavori della futuribile Masdar City, “la città nella città” a zero emissioni di carbonio, che sarà completa entro il 2015. Ad Abu Dhabi si inaugura un nuovo stile di vita fatto di impianti fotovoltaici, termici, ad alta concentrazione o eolici, accesso vietato alle macchine, strutture di desalinizzazione per il rifornimento idrico e riciclo dei rifiuti. “Il 60% dell’energia globale è consumata da edifici ed è per questo che abbiamo reinventato l’abitabilità ed il consumo in una città del tutto moderna”, ha affermato Sultan Al Jaber, amministratore delegato di Masdar, andando contro così a coloro che sostengono che le soluzioni verdi sono troppo costose e non remunerative. Ed ovviamente “pulito” è stato anche l’intero dispendio energetico necessario alla cerimonia di inaugurazione, soddisfatto grazie alle quantità di energia solare immagazzinata dalle strutture fotovoltaiche sperimentali già attivate. Un piano ambizioso il cui costo totale sarà di 22 miliardi di dollari, e richiederà ben sette fasi di realizzazione, tra il 2009 ed il 2015, data per la quale la città potrà definirsi pienamente conclusa, con almeno 50.000 abitanti e 1500 imprese. Tra le strutture energetiche in programma anche l’impianto da 100 Mw Shams’, un progetto stimato tra i 400-500 milioni di dollari per il quale anche il presidente dell’Enea Luigi Paganetto e altre sei primarie imprese, coordinate dal presidente della Tolo Energia Gilberto Gabrielli, stanno valutando le condizioni di fattibilità.