Le emissioni di CO2 del settore navale risultano essere tre volte maggiori delle stime passate. Omesse finora dai calcoli dell’Unione europea, devono ora essere prese in seria considerazione
Il 4,5% del totale delle emissioni di diossido di carbonio provengono dalla marina mercantile mondiale. A rivelarlo è il quotidiano britannico the Guardian, pubblicando i dati dell’ultimo rapporto delle Nazioni Unite. A sentire l’Onu il settore navale è responsabile di circa 1,12 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, ben tre volte la quantità finora ipotizzata. Con una quota di CO2 così alta la navigazione si piazza al quinto posto delle fonti inquinanti, doppiando addirittura l’industria aeronautica, protagonista negli ultimi giorni dei dibattiti climatici. Fino ad oggi dunque i governi europei avevano attribuito all’impatto dell’inquinamento marittimo meno del 2% del totale, omettendo, di fatto, dal calcolo il dato relativo alle marine mercantili: “Si tratta di un chiaro errore, il settore navale è stato lasciato fuori dalla discussione sui cambiamenti climatici: spero venga incluso nel prossimo accordo dell’Onu” ha commentato Rajendra Pachauri, responsabile della Commissione Intergovernativa delle Nazioni Unite.