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Per salvare il clima niente mezze misure!

Secondo un recente studio la ricetta contro il Global Warming richiederebbe emissioni di anidride carbonica vicino allo zero. Il modello sotto esame prevede tuttavia che le temperature globali restino elevate per almeno 500 anni dopo aver fermato i gas serra

Ormai gli scienziati mondiali si trovano d’accordo nell’affermare che il biossido di carbonio rilasciato dalle attività umane sia la principale causa del riscaldamento globale. La questione che si pone in questi anni è quindi come agire? Secondo gli scienziati statunitensi del “Carnegie Institution” le mezze misure non servirebbero a niente: nei confronti dei cambiamenti climatici stabilizzare le emissioni inquinanti non si tradurrebbe in una corrispettiva stabilizzazione delle temperature. Lo studio condotto dai ricercatori Ken Caldeira e Damon Matthews, utilizza un modello del sistema terrestre, sviluppato da “University of Victoria”, Canada, per simulare la risposta del pianeta a diversi livelli di biossido di carbonio per i prossimi 500 anni. “La maggior parte delle discussioni scientifiche e politiche in fatto di cambiamenti climatici si sono focalizzate su ciò che sarebbe necessario fare per stabilizzare i gas a effetto serra nell’atmosfera” – avverte Caldeira – “Ma la stabilizzazione dei gas non equivale a un clima stabile”. Il risultato delle simulazioni è stato sorprendente: con le emissioni impostate a zero, il livello di anidride carbonica nell’atmosfera è scesa lentamente, con gli oceani e la vegetazione che funzionano come “pozzi di assorbimento”. Tuttavia le temperature globali resteranno elevate per almeno 500 anni dopo la fine delle emissioni di Co2. Eliminare completamente i gas serra potrebbe sembrare una soluzione improbabile, tuttavia Caldeira lo vede come un obiettivo possibile: “Non sono sfide tecnologiche così difficili. Siamo in grado di sviluppare e distribuire turbine eoliche, automobili elettriche, e così via, e vivere bene senza danneggiare l’ambiente. Il futuro può essere migliore di oggi, ma dobbiamo iniziare a prendere a calci le abitudine inquinanti ora”.

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