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Biogas e biodegradabili fanno impennare il mais

Prezzi e produzione di questo cereale in continuo aumento anche a causa delle nuove energie. Con un importo quadruplicato nell’arco di otto anni ci sono tutti i presupposti per aspettarsi che la tendenza continuerà

Non è un caso che il mais sia la coltivazione agricola più diffusa in Italia. Con il ruolo ricoperto da questo cereale sia nell’alimentazione che nella produzione di energie alternative è quasi un dato prevedibile che le superfici coltivate a mais nel nostro Paese sono cresciute del 15,2% tra il 2000 e il 2007. A riportare queste cifre è uno studio che sarà presentato ufficialmente a Vegetalia, il Salone Nazionale del Contoterzismo giunto oramai alla sua quinta edizione. In un prossimo futuro ad aumentare vertiginosamente saranno non solo le importazioni, dal momento che l’Italia non riesce a produrre tutto il suo fabbisogno, ma soprattutto gli usi non “food e feed”, primo fra tutti quello per combustibile. La realizzazione di impianti di bioetanolo da mais è in grado di richiedere fino a 1,8 milioni tonnellate all’anno, 700.000 tonnellate vengono invece destinate alla produzioni di sacchetti biodegradabili e altre 900.000 mila tonnellate supplementari alla produzione di biogas. Una domanda sempre maggiore a cui purtroppo si allaccia anche la crescita esponenziale delle quotazioni.