Dopo il picco di finanziamenti destinati a petrolio, gas e carbone toccato nel 2019 sembra che la tendenza si stia invertendo. Nel 2021 gli aiuti allo sviluppo da governi, agenzie e banche per la lotta all’inquinamento sono arrivati a 2,3 mld $ contro gli 1,5 per le fossili
Il rapporto di Clean Air Fund
(Rinnovabili.it) – Per la prima volta, nel 2021 i fondi per lo sviluppo destinati a migliorare la qualità dell’aria (2,3 mld $) hanno superato quelli destinati a progetti fossili (1,5 mld $). Ma la quota di finanziamenti destinata a combattere l’inquinamento rimane estremamente bassa, solo l’1% degli aiuti allo sviluppo e il 2% della finanza climatica. Lo sostiene il rapporto The State of Global Air Quality Funding 2023 di Clean Air Fund pubblicato oggi.
“Ci sono segnali che la tendenza sta iniziando a cambiare sugli aiuti ufficiali allo sviluppo a sostegno dell’utilizzo dei combustibili fossili. I dati mostrano un calo dei finanziamenti per progetti di prolungamento dei combustibili fossili a partire dal 2019. Al suo apice quell’anno, 11,9 miliardi di dollari di finanziamenti per lo sviluppo internazionale sono stati incanalati verso progetti per l’estrazione e la produzione di petrolio e gas”, sottolinea il rapporto. Nel momento di picco, gli aiuti alle fossili erano circa 3 volte di più di quelli per migliorare la qualità dell’aria.
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Ci sono altre storture nel sistema di aiuti allo sviluppo che riguardano la lotta all’inquinamento. Il principale è un tratto comune a tutto il sistema degli aiuti: arrivano soprattutto sotto forma di prestiti invece che contributi a fondo perso. Il 92% dei finanziamenti per la qualità dell’aria è stato fornito sotto forma di prestiti (12,9 miliardi di dollari), di cui 5,3 miliardi di dollari in forma di prestiti a basso costo. Finanziamenti agevolati che sono “particolarmente importanti per le economie a basso e medio reddito che potrebbero già essere gravate da un debito elevato o trovarsi in una crisi debitoria a seguito della pandemia di COVID-19”.
L’altra grande stortura dipende dal fatto che spesso gli aiuti non vanno dove c’è più bisogno. L’Africa ha ricevuto soltanto il 5% dei finanziamenti tra 2017 e 2021, anche se ospita 5 dei 10 paesi con la peggior qualità dell’aria al mondo. Il denaro prende invece soprattutto la va dell’Asia: l’86% dei finanziamenti finisce in Cina, Filippine, Bangladesh, Mongolia e Pakistan.