La decisione della Corte Suprema chiude le porte allo stralcio dei diritti dei popoli indigeni. La legge era stata voluta da Bolsonaro per facilitare lo sfruttamento delle risorse della foresta amazzonica
(Rinnovabili.it) – La Corte Suprema del Brasile ha stralciato il Marco Temporal, il contestatissimo provvedimento targato Bolsonaro che avrebbe sottratto a gran parte dei popoli indigeni le loro terre. Se fosse passato, per i nativi sarebbe stato impossibile accampare diritti sui loro luoghi ancestrali, concentrati in aree dell’Amazzonia su cui punta da tempo gli occhi l’agribusiness.
Cos’è il Marco Temporal e perché minacciava i popoli indigeni
Il procedimento durato due anni è finito con una vittoria netta per popoli indigeni e attivisti ambientali: 9 degli 11 giudici si sono dichiarati contrari ad approvare il Marco Temporal. La legge introduceva dei vincoli per cui non sarebbe stato possibile istituire riserve protette sulle aree dove gli indigeni non erano presenti alla data del 5 ottobre 1988, quando entrò in vigore l’attuale costituzione. E non sarebbero potute essere demarcate, ovvero mappate e quindi riconosciute come zone su cui insistono dei diritti dei popoli nativi.
Sono proprio le riserve lo strumento principale con cui queste popolazioni riescono a bloccare lo sfruttamento delle loro terre da parte delle multinazionali dell’allevamento, del disboscamento e dell’estrazione mineraria.
Secondo i ricorrenti, a cui la Corte Suprema ha dato ragione, il Marco Temporal violava i diritti dei popoli indigeni perché molti di essi, in quel periodo, erano stati costretti a lasciare le loro terre ancestrali da politiche statali, iniziate già durante il periodo della dittatura militare tra gli anni ’60 e ’80.
“Come si può vedere dallo stesso testo costituzionale, i diritti territoriali indigeni sono riconosciuti dalla Costituzione, ma preesistono alla promulgazione della Costituzione stessa”, ha elaborato il giudice della Corte Suprema Edson Fachin.
“È una vittoria storica, cruciale per i popoli indigeni del Brasile e una grande sconfitta per la lobby dell’agrobusiness” ha dichiarato Fiona Watson Survival International. “Il Marco Temporal era uno stratagemma pensato per legalizzare il furto di milioni di ettari di terra indigena. Se fosse stato approvato, decine di popoli ne sarebbero usciti devastati – come migliaia di Guarani e i Kawahiva incontattati”.