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Il Bike-sharing in Italia

Una panoramica sull’esperienza delle biciclette “condivise” nel Belpaese. Un fenomeno in ascesa dalle situazioni locali alle grandi realtà urbane

Nei piccoli centri è già un fenomeno diffuso, ora anche le grandi città sembrano dedicare più attenzione al cosiddetto “bike sharing”, servizio di noleggio pubblico delle due ruote considerato tra i mezzi alternativi all’automobile. A fare il quadro generale il coordinatore dell’Aicc (Associazione italiana città ciclabili) Augusto Castagna: “Sono circa un centinaio i comuni che utilizzano già il bike sharing, un servizio utile che funziona, ed è apprezzato dai cittadini, con il vantaggio di essere un mezzo rapido, comodo ed economico”. Tanti i progetti ai blocchi di partenza o in itinere: a Roma sono partiti i lavori per il servizio sperimentale con 250 bici al centro storico per 300 posti; Milano sarà a breve rifornita di 250 stazioni e 5.000 bici; Torino potrà contare su una flotta di 1.160 bici per 100 stazioni entro il 2008, mentre a Genova il servizio prenderà il via a maggio, con due ruote tutte elettriche con pedalata assistita per affrontare le salite. Lavori in corso anche per tanti altri comuni, da Bari a Prato, con Modena, Ravenna, Parma e Ferrara in testa per numero di biciclette. E sono ben 11 i centri che compaiono nell’elenco dei cofinanziamenti forniti dal ministero dell’Ambiente per la mobilità sostenibile con il bike-sharing, fra Collegno e Cuneo, Novara e Savona, Bolzano e Brescia, Terni, Treviso e Udine che circoleranno da fine maggio.