Restituire le aree utilizzate per gli impianti fotovoltaici in modo integro all’attività agricola preesistente. Due istallazioni, nel Lazio e in Puglia, faranno del loro suolo terreno fertile per sostenibilità
(Rinnovabili.it) – Fotovoltaico e agricoltura si sono trovati più volte dal lato opposto di un ring. La questione della destinazione dei terreni, da zone agricole dal pregio paesaggistico e culturale a vere e proprie centrali energetiche, ha spinto più di una regione italiana a prendere efficaci contromosse nei confronti del proliferare dei maxi impianti. Per riportare la pace in un ambito dalle discussioni ancora accese, 9REN e il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura-Centro di Ricerca per lo Studio delle Relazioni tra Pianta e Suolo (CRA-RPS) hanno stretto un particolare accordo. Unendo le corrispettive esperienze i due firmatari avvieranno un’attività di ricerca congiunta finalizzata alla gestione sostenibile dei terreni destinati ad istallazioni solari. L’intesa prevede l’analisi da parte del CRA-RPS di due aree agricole in cui si trovano attualmente impianti fotovoltaici di 9REN; l’istituto di ricerca avrà il compito di studiare e applicare metodologie di gestione del suolo e delle piante compatibili con l’impianto stesso al fine di restituire il terreno, una volta terminato il ciclo di vita del fotovoltaico, all’attività preesistente, assicurando l’integrità del contenuto di sostanza organica e della funzionalità biologica.
I terreni in questione, uno in Puglia e uno nel Lazio (impianto da 8 MW e da 6MW), sono già oggetto di progetti di integrazione ambientale ma verranno suddivisi in 6 sottoaree sperimentali, ognuna delle quali sarà destinata ad una tecnica di gestione e/o di coltivazione in linea con i principi dell’agricoltura biologica.