Rinnovabili •

Ingredienti e qualità diversi in prodotti della stessa marca

Nei Paesi UE si commercializzano prodotti della stessa marca con ingredienti e qualità diversi. Una pratica che il diritto comunitario considera sleale perché induce i consumatori a fare acquisti che avrebbero evitato se avvisati delle differenze

Foto di Viki Mohamad su Unsplash

Gli ingredienti determinano la qualità di un prodotto

(Rinnovabili.it) – Gemelli diversi, ovvero come cambiano ingredienti e qualità dei prodotti della stessa marca nei Paesi dell’Unione Europea.

Infatti può capitare di essere ingannati da prodotti che sono confezionati in modo molto simile, ma a ben guardare ingredienti e qualità sono invece diversi. Questo può accadere negli alimentari come nei detersivi, ma rimane il fatto che sono gli ingredienti a determinare la qualità di un prodotto.

Diciamo subito una cosa positiva, ovvero che nel 2018-2019 questi prodotti rappresentavano il 31% dei campioni testati, nel 2021 la quota è scesa al 24%. Tuttavia il fenomeno ancora esiste.

Pratiche sleali su ingredienti e qualità

Per questo la Commissione Europea ha deciso di andare a fondo alla questione e ha preso in esame la composizione di una serie di prodotti venduti nei Paesi UE (bevande analcoliche, caffè, bastoncini di pesce) della stessa marca, con confezioni uguali o molto simili, ma con ingredienti e qualità diversi.

Il Joint Research Centre (JRC) ha condotto tre studi sui prodotti alimentari e sui prodotti per la casa e la cura commercializzati come identici, pur avendo caratteristiche o ingredienti diversi a seconda del luogo di vendita.

Ovviamente per il diritto comunitario si tratta di pratiche sleali. Le differenze sono legittime solo se esistono fattori oggettivi: legislazione nazionale, disponibilità o stagionalità delle materie prime o strategie volontarie per migliorare l’accesso ad alimenti sani e nutrienti. Inoltre questa condotta induce i consumatori ad acquisti che non avrebbero fatto se fossero stati avvisati della differenza.

Leggi anche Tutela consumatori: stop a etichette “bio” ed “eco” senza prove

Il primo studio (EU-wide comparison of the characteristics and presentation of branded food products -2021) replica i test del 2018-2019 e fornisce informazioni sulla doppia qualità dei prodotti alimentari di marca nell’UE.

I test del 2018-2019 hanno riguardato 19 Stati membri. Il 9% dei prodotti aveva ingredienti diversi e packaging identico; il 22% ingredienti diversi e packaging simile. Quindi il 31% dei prodotti mostrava un’evidente incoerenza tra ingredienti e qualità.

I test del 2021 hanno riguardato 26 Stati membri. Negli stessi 19 Paesi del test precedente è risultato che il 24% dei prodotti con confezioni identiche o simili aveva una composizione diversa (quindi un calo del 7% rispetto alla rilevazione precedente).

La confezione influenza l’acquisto

Nel 2021 ha intervistato le aziende: la maggior parte di esse ha dichiarato di aver intrapreso o di voler intraprendere azioni per armonizzare gli ingredienti e modificare il packaging.

Il JRC ha effettuato anche uno studio (Assessing alleged differences in the quality of household and personal care products sold in the Single Market – Results of an EU wide comparison) sulla qualità di 58 prodotti di marca per la casa e 79 prodotti per l’igiene personale provenienti da 20 Paesi UE venduti sul mercato unico.

Anche qui non mancano le scorrettezze: l’8% dei prodotti aveva una confezione identica ma differiva negli ingredienti dichiarati, il 25% dei prodotti con differenze negli ingredienti elencati ha mostrato anche alcune variazioni nell’aspetto della confezione, non c’è una differenziazione dei prodotti tra regioni geografiche.

Leggi anche Etichetta fronte pacco, quali sono gli effetti sui consumatori?

Il terzo studio (Empirical testing of consumers perceptions about differences in package and product versions of apparentemente identical branded food products) ha analizzato l’impatto del packaging di prodotti alimentari di marca apparentemente identici sulla percezione e sulle decisioni di acquisto dei consumatori.

Dallo studio è emerso che più cambia la confezione, più i consumatori lo notano, tuttavia percepiscono che il contenuto è diverso solo in presenza di differenze evidenti nel packaging; la confezione influenza l’acquisto, e i consumatori sono disposti a pagare di più se le confezioni si allineano alle loro motivazioni di acquisto.

About Author / La Redazione