Il quinto paese più inquinante al mondo, ha pianificato di ridurre le emissioni del 6% nel periodo 2008-2012 rispetto ai livelli del 1990, anche attraverso nuove misure politiche
“Stiamo pensando di introdurre ulteriori misure anti gas-serra, possibilmente economiche, se gli sforzi non daranno i giusti risultati entro il 2010, anche se per adesso le industrie stanno facendo del loro meglio per seguire i nuovi piani”. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Ambiente giapponese, Ichiro Kamoshita, rivelando l’intenzione di inaugurare presto un mercato interno per commerciare le quote di emissioni di CO2, simile a quello già adottato in Europa. “Ma quando potremo farlo – ha tenuto a precisare il ministro – dipende da fattori strategici come l’appoggio dell’opinione pubblica, l’andamento dell’economia, e i rapporti con gli altri paesi”. E sempre nel tentativo di combattere il problema del cambiamento climatico, allo scadere del protocollo di Kyoto nel 2012, si inizia a parlare anche della possibilità di istituire una “tassa ambientale” per superare eventuali ostacoli. Un’interessante novità in vista del prossimo G8, soprattutto rispetto alle vecchie politiche ambientali giapponesi, da sempre sotto il giogo delle lobby industriali.