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Cambiamenti climatici e sistema immunitario, quali impatti sulla salute

Un nuovo studio dell’Università di Bergen, in Norvegia, ha indagato i fattori ambientali che influenzano la composizione delle comunità batteriche indoor, evidenziando il ruolo del clima sulla salute immunitaria

Cambiamenti climatici sistema immunitario
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Cambiamenti climatici e sistema immunitario, quale legame

(Rinnovabili.it) – La crisi climatica sta avendo effetti diretti e indiretti sulla salute umana. Diverse ricerche hanno dimostrato come l’aumento delle temperature e della frequenza/intensità degli eventi meteo estremi abbiano sempre più legami con patologie respiratorie e cardiache, malattie legate ai parassiti e un peggioramento della salute mentale. Oggi un nuovo studio mostra l’esistenza di un legame anche tra cambiamenti climatici e sistema immunitario. Il lavoro condotto dall’Università di Bergen, in Norvegia, mette a fuoco l’intricata interazione tra fattori ambientali, comunità microbiche e il loro potenziale impatto sull’uomo.

La ricerca è stata condotta in 5 città del Nord Europa – Aarhus, Bergen, Reykjavik, Tartu e Uppsala – coinvolgendo 1.038 famiglie al fine di studiare i microbiomi presenti nell’aria interna che possono influenzare asma e allergie. L’aria delle abitazioni è, infatti, popolata da diverse comunità batteriche originate da fonti differenti, compresi gli occupanti umani e animali, nonché i batteri dell’aria esterna, su cui a sua volta influiscono elementi come le piogge, l’umidità atmosferica e la velocità del vento.

“Questo lavoro pionieristico – afferma Hesham Amin, ricercatore della Facoltà di Medicina dell’ateneo norvegese – ha svelato correlazioni tra posizione geografica, condizioni meteorologiche, caratteristiche degli occupanti, animali domestici, pratiche di pulizia e composizione del microbiota interno”.

Le possibili conseguenze negative per il sistema immunitario

Gli scienziati prevedono che  l’intensità delle precipitazioni aumenterà con il riscaldamento globale e “se la nostra ipotesi è corretta – scrivono –, ciò aumenterà la deposizione umida di particolato esterno e particelle associate ai batteri. Di conseguenza, un minor numero di batteri esterni contribuiranno al microbioma interno e l’intensità dell’esposizione ai batteri ambientali e alle endotossine diminuirà, con possibili conseguenze negative per lo sviluppo e il mantenimento di uno stato immunitario tollerogenico”.

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I risultati, sottolinea il team, costituiscono un appello ad approfondire il rapporto tra ambiente indoor e benessere, così come tra cambiamenti climatici e sistema immunitario. “Mentre navighiamo in un mondo in continua evoluzione, la comprensione delle sfumature del nostro microbioma indoor è al centro dell’attenzione, offrendo intuizioni che potrebbero modellare i nostri spazi abitativi e la nostra salute per le generazioni a venire”. La ricerca è pubblicata sulla rivista Environmental Science & Technology (testo in inglese).