Utilizzare coadiuvanti di setacciatura migliora la frantumazione e il riciclo dei pannelli fotovoltaici, recuperando materiali preziosi
Il metodo di riciclo dei pannelli solari testato in Australia permette di recuperare il 99% dei componenti
(Rinnovabili.it) – Per funzionare davvero, il riciclo dei pannelli fotovoltaici deve separare accuratamente i componenti. Garantire un alto grado di purezza rende interessante anche per i produttori rifornirsi di materie prime seconde. Sfortunatamente, i processi oggi utilizzati faticano a raggiungere quegli standard. Il rischio è che i pannelli solari a fine vita potrebbero non vedere mai la seconda.
Un team dell’Università australiana del New South Wales sta provando a cambiare le cose. I ricercatori hanno infatti annunciato un nuovo processo che permette la separazione del 99% dei componenti delle celle fotovoltaiche. In particolare quelli più preziosi rappresentano una frontiera importante. Secondo i calcoli dell’Università, se questo processo fosse scalato si potrebbero recuperare tra i 5 ei 50 milioni di kg di argento potrebbero entro il 2050.
Come avviene il riciclo dei pannelli fotovoltaici
Il primo passo per riciclare un pannello solare è di norma la rimozione di componenti di grandi dimensioni come il telaio in alluminio e le lastre di vetro. A questo punto rimane solo la cella solare. Il passo successivo è la frantumazione e la separazione del materiale all’interno della cella, il principale collo di bottiglia per l’intero processo.
“Se non disponiamo di un metodo semplice per la separazione ad alta abrasione, non possiamo effettivamente passare alla terza fase che consiste nel recuperare i vari materiali che sono stati separati e poterli riutilizzare”, spiegano i ricercatori. “La chiave del nostro nuovo processo è l’aggiunta dei coadiuvanti di setacciatura che aiutano a frantumare le celle solari in particelle più piccole consentendo una migliore separazione di tutti i componenti. Ciò rende molto più facile il recupero di elementi importanti come l’argento contenuto nelle celle solari”.
Applicando il procedimento degli scienziati australiani, basta meno di un quarto d’ora dentro un contenitore vibrante per separare il 99% dei materiali contenuti nella cella. La setacciatura viene ottimizzata grazie all’utilizzo di sfere in acciaio inox. Al termine del processo di separazione, tramite lisciviazione chimica e precipitazione vengono estratti elementi specifici come la silice e l’argento.