Il 99,9% dei sistemi di accumulo connessi alla rete sono associati a impianti fotovoltaici. Tra le regioni italiane spicca la Lombardia con oltre 62.200 impianti.
A che punto si trova l’evoluzione delle connessioni dei sistemi di accumulo? A tracciarne il quadro il report Q1 2023 di ITALIA SOLARE sulla base dell’elaborazione dei dati Gaudì, messi periodicamente a disposizione da Terna.
Al termine del primo trimestre 2023 in Italia risultano essere connessi 311.188 sistemi di accumulo, per una potenza totale pari a 2.329 MW e una capacità massima di 3.946 MWh, oltre agli impianti di Terna che, complessivamente, ammontano ad un totale di 60 MW e 250 MWh. La tecnologia più diffusa continua a essere la batteria al litio, la quale è stata adottata nel 99,3% delle installazioni.
Il report evidenzia come i sistemi di accumulo continuino a essere strettamente legati agli impianti fotovoltaici: il 99,9% dei sistemi connessi alla rete sono infatti associati a impianti fotovoltaici, di questi, il 99,6% è associato a impianti fotovoltaici con potenza minore di 20 kW.
Il primo trimestre 2023 è stato caratterizzato da una crescita esplosiva dei sistemi di accumulo di taglia e tecnologia in linea con le installazioni fotovoltaiche cumulate. In particolare, durante i primi tre mesi dell’anno sono stati connessi alla rete 80.199 sistemi di accumulo, per un totale di 741 MW di potenza e per una capacità massima pari a 1.088 MWh. Nonostante la capacità totale connessa in Italia abbia sfiorato i 4 GWh, il mercato degli accumuli a oggi sia rappresentato dal solo settore residenziale, trainato dal Superbonus, mentre i settori C&I e utility-scale sono ancora dormienti.
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Proprio nel settore C&I potrebbero crescere le connessioni dei sistemi di accumulo grazie ai modelli di business che si diffonderanno in base alle varie forme di autoconsumo diffuso e al nuovo decreto FER; il settore utility-scale invece decollerà con il futuro sistema di approvvigionamento a termine di capacità di stoccaggio elettrico previsto dall’articolo 18 del D.lgs. 210/21 e delineato nel DCO 393/2022 e nella recente Delibera 247/2023 di Arera.
“I sistemi di accumulo elettrochimico si stanno progressivamente diffondendo nel sistema elettrico italiano. Occorre da un lato sostenere questa diffusione attraverso la promozione dell’autoconsumo e dei meccanismi di mercato e dall’altro completare il quadro regolatorio che governa le varie configurazioni in cui l’accumulo può aiutare l’utente di rete e il sistema elettrico”, commenta Fabio Zanellini, coordinatore del Gruppo di lavoro Sistemi di Accumulo di ITALIA SOLARE.
La Lombardia è la regione con il maggior numero di accumuli connessi, ovvero 62.222 impianti corrispondenti a 448 MW e 753 MWh, seguita da Veneto ed Emilia-Romagna, che contano rispettivamente 44.660 impianti corrispondenti a 330 MW e 608 MWh e 31.382 impianti corrispondenti a 240 MW e 379 MWh.
Confrontando i dati del Q1 2023 con i dati del Q1 2022 si può notare una crescita del 270% del numero degli accumuli connessi, 467% della potenza complessiva connessa e 291% della capacità massima connessa. Da tali numeri si deduce che c’è stato calo nel rapporto Energia/Potenza dei sistemi di accumulo, il quale è sceso da 2,47 (Q1 2022) a 1,93 (Q1 2023), questo proprio alla luce del fatto che la potenza connessa per settore fotovoltaico raffrontata tra il Q1 2022 e il Q1 2023 evidenziaun aumento del 245% di nuove connessioni per impianti fotovoltaici sotto ai 20 kW, del 126% per gli impianti tra i 20 kW e 1 MW, e un incremento del 101% per le nuove connessioni degli impianti tra 1 e 10 MW (Fonte elaborazioni statistiche installato FV prodotte da ITALIA SOLARE sulla base dei dati Gaudì di Terna).