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Onu: allarme riscaldamento per gli oceani

Il preoccupante riscaldamento delle masse oceaniche emerge sempre più. Questa volta lo rileva una relazione dell'Onu

L’aumento delle temperature su un terzo delle aree oceaniche del globo é da due a quattro volte superiore alle medie finora registrate; ciò incrementa i rischi per la vita marina ed in particolare per i pesci. Tra le cause, uno studio dell’Onu, individua proprio l’eccessivo ricorso alla pesca, ma anche l’inquinamento delle coste e infine il peggioramento della qualità dell’acqua, tutte caratteristiche comuni nei 64 ecosistemi marini sotto osservazione dei ricercatori.
“Questi ecosistemi marini sono sotto un grande stress, che è in aumento a causa del cambio di clima, per il riscaldamento globale – ha dichiarato Ken Sherman della National Oceanic and Atmospheric Administration Usa –
C’è davvero bisogno che i parlamentari e i donatori riconoscano che occorre finanziare gli sforzi per ridurre questo stress”
Dalla relazione si apprende infatti che in ben 18 delle 64 aree, la tendenza al riscaldamento è 2-4 volte superiore rispetto alla media del 2007, registrata dall’Intergovernmental Panel on Climate Change.
Ad esempio, l’innalzamento della temperatura più rapido si é verificato nel mar Baltico con un +1,35 gradi centigradi negli ultimi 25 anni.
Analoga la situazione del mar Giallo, uno dei più inquinati del mondo, sulle cui rive vivono centinaia di milioni di persone. Per assistere le nazioni più povere e permettere loro di gestire meglio gli ecosistemi marini, il Global Environment Facility di Washington finanzia progetti per 1,8 miliardi di dollari in 16 paesi tra Africa, Asia, America latina ed Europa orientale.

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