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Hestia Project: la mappa nazionale delle emissioni di CO2 in un click

Grazie al lavoro degli scienziati del Vulcan Project, è stata sviluppata per gli Stati Uniti una mappa di tutte le emissioni inquinanti

Dopo un lungo periodo di ricerca, gli scienziati del Vulcan Project (in collaborazione con la NASA e il Dipartimento dell’Energia), sono riusciti a correlare i dati numerici del 2002, riguardo il tasso di anidride carbonica negli USA, con le correnti d’aria e gli elementi climatici. Il risultato è una mappa nazionale delle emissioni di CO2. Ma i risultati si sono rilevati preoccupanti: “Sapevamo che le considerazioni sulle emissioni di carburanti fossili non erano precise – ha dichiarato Kevin Gurney, ricercatore della Purdue University e leader del progetto – ma siamo rimasti sconcertati da quanto fossero lontane dalla realtà”. Infatti, la mappa mostra una correlazione tra emissioni e densità della popolazione. Ma non solo. In effetti, con un’analisi più attenta è possibile notare come le zone semi-rurali del Sud-Est siano caratterizzate da anomale concentrazioni di CO2, che possono essere attribuite allo spostamento delle imprese che hanno abbandonato il Nord-Est e il Midwest. Questo dimostra che la produzione di diossido di carbonio non è imputabile solo agli agglomerati urbani ma anche alle imprese. “Se potessimo mostrare la realtà delle emissioni e gli effetti dell’acquisto di auto ibride e dell’istallazione di strutture isolanti nelle case – continua Gurney – sarebbe un bel modo per interagire con i consumatori”. Per questo a breve si utilizzeranno i dati provenienti dal satellite Orbital Carbon Observatory, che sarà lanciato in orbita a dicembre per monitorare la presenza di biossido di carbonio nell’atmosfera. Successivamente, grazie al progetto “Hestia Project”, la mappa diventerà interattiva, consentendo agli utenti di “navigare” al suo interno. “Vogliamo rendere il tutto più dettagliato, a livello di edificio, e mostrarlo in 3D, tipo Google Earth, in modo che le persone possano zoomare dappertutto – ha aggiunto il ricercatore – I numeri di una tabella non attirano le persone. Ma se potessero vedere il mondo e la propria casa, in modalità foto realistica, allora sì che il tutto avrebbe a che fare con la loro vita”.

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