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Nasce il piano acquisti verdi per la Pubblica Amministrazione

Saranno introdotti criteri di efficienza e sostenibilità cui la PA si atterrà nelle proprie spese

In Italia gli acquisti pubblici rappresentano circa il 17% del Prodotto Interno Lordo. Per integrare considerazioni di carattere ambientale nelle procedure di acquisto della Pubblica Amministrazione è entrato in vigore il decreto interministeriale sul Piano di azione per la sostenibilità nella PA (Piano d’azione nazionale sul Green Public Procurement). Firmato dal Ministero dell’Ambiente, di concerto con i ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Economia, è il primo strumento che offre un riferimento normativo nazionale ad alcune buone esperienze locali. Il Ministero dell’Ambiente spiega a brevi linee come funzionerà: “Sulla base del decreto interministeriale generale, verranno emanati provvedimenti attuativi con veri e propri criteri ambientali minimi cui la PA si atterrà nelle proprie spese. Così, per la Pubblica Amministrazione centrale, la CONSIP (la società del Ministero dell’Economia che ‘cura’ gli acquisti) introdurrà tali criteri nelle gare di appalto per la fornitura di beni e servizi. Entreranno così a pieno titolo le fonti energetiche rinnovabili, i prodotti meno energivori o che consentono una minore produzione di rifiuti e il ricorso a materiali riciclati. Non solo, anche la fornitura di servizi seguirà criteri di efficienza e sostenibilità”. Una svolta importante dunque che ci avvicina ad altre esperienze europee. “E’ evidente che, oltre a difendere l’ambiente, – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio – il Piano potrà sostenere la competitività del nostro sistema produttivo, stimolando l’innovazione ambientale, orientando correttamente nuovi business, premiando prodotti e soluzioni tecniche avanzate, contrastando l’invasione di prodotti che si mostrano assai spesso privi di qualunque requisito di pregio ambientale, con riflessi talora pericolosi nel campo della sicurezza e della salute”. “L’importanza di questo Piano – ha concluso Pecoraro – appare evidente se solo pensiamo che le spese interessate da questa svolta ‘verde’ ammontano a ben 50 miliardi di euro ogni anno!”.

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