Rinnovabili • Museo Etnografico di Budapest

Facciata mimetica e un involucro che emerge dal terreno: è il nuovo Museo Etnografico di Budapest

Una facciata incisa con mezzo mln di pixel circonda un tetto giardino quale porta d'accesso alla città, è il Museo Etnografico di Budapest

Museo Etnografico di Budapest
The New Museum of Ethnography, Budapest by NAPUR Architect Photo credit: @gyorgypalko

La struttura ingegneristica ispirata alla costruzione dei ponti utilizzata nel Museo Etnografico di Budapest è rara sia per l’Ungheria che per l’Europa

(Rinnovabili.it) – Osservato dall’esterno sembra quasi emergere dal terreno grazie alla copertura che si fonde con la piazza centrale e gli spazi pubblici che si estendono sul tetto. E’ il nuovo design del Museo Etnografico di Budapest firmato da NAPUR Architect e che per la prima volta ottiene una sede dignitosa adatta ai suoi scopi.

Il pluripremiato edificio è inoltre parte integrante di uno dei piani di sviluppo urbano culturale più grandi d’Europa, il Liget Budapest Project.

Le linee dinamiche, ma semplici dell’edificio si armonizzano con l’ambiente naturale del parco e con l’area urbana del quartiere. La storia del Museo Etonografico di Budapest è antica, la sua collezione comprende oltre 250mila pezzi provenienti dal bacino dei Carpazi e da ogni angolo del mondo, ma fino ad oggi, queste opere sono state ospitate da sedi diverse, ma mai progettate appositamente per soddisfare le esigenze museali.

Il tetto giardino e l’involucro pixelato

A seguito di un concorso internazionale il team di Napur Architect ha cambiato il corso della storia del Museo, dotandolo di un edificio estremamente moderno a livello globale.

Il design dinamico e le linee curve, permettono al nuovo Museo Etnografico di Budapest di trasformarsi in una porta di accesso alla città che collega il centro con il vicino parco Városliget.

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Il 60% della struttura è interrato e grazie al tetto giardino e alla trasparenza delle sezioni fuori terra, il nuovo museo si mimetizza nel contesto. La copertura è completamente accessibile dall’esterno e attrezzata come un piacevole spazio pubblico.

Il design iconico dell’edificio nasconde una serie di soluzioni tecnologiche speciali, come le ali ad arco sostenute da una struttura post-tesa utilizzata solitamente nelle costruzioni dei ponti. Una soluzione di rara applicazione negli edifici pubblici, unica non solo per l’Ungheria, ma per tutta l’Europa.

Ma il marchio unico del nuovo Museo Etnografico di Budapest è la cortina di vetro che circonda il giardino pensile e ricorda un pendio collinare. La caratteristica unica dell’involucro è composta da quasi mezzo milione di pixel, un raster composto da una griglia metallica basata su motivi etnografici selezionati appositamente dal museo ungherese. I pixel sono stati inseriti in una griglia di alluminio tagliata al laser da un robot speciale con più di 2.000 attacchi all’edificio.

Il museo, appositamente costruito, è stato progettato con la massima considerazione per le funzioni richieste, e quindi facilita in misura significativa il funzionamento su larga scala, moderno e di facile utilizzo dell’istituzione.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.