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L’agroalimentare sostenibile

La filiera agroalimentare è un tassello fondamentale della nostra economia. Un dettagliato Rapporto di The European House Ambrosetti fa alcune riflessioni, analizza gli scenari ed elabora strategie in una prospettiva internazionale. Dopo le difficoltà degli ultimi tre anni è necessario ripensare i sistemi produttivi per renderli più sostenibili e circolari

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Evoluzione e rivoluzione dell’agroalimentare sostenibile

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Ancora una volta, il Forum Food&Beverage di The European House Ambrosetti è stato l’occasione per fare alcune riflessioni sull’agroalimentare italiano, analizzare gli scenari ed elaborare strategie in una prospettiva internazionale.  

La filiera agroalimentare è un tassello fondamentale della nostra economia: contribuisce al Pil con 64,1 miliardi di euro e occupa 1,4 milioni di persone.

Continua a mantenere la sua vivacità nonostante le numerose difficoltà che si sono sovrapposte negli ultimi tre anni: dalla pandemia alla guerra in Ucraina, dall’impennata dei prezzi dell’energia alla crisi climatica, dall’inflazione all’interruzione delle catene di approvvigionamento.

Evoluzione e rivoluzione sono le parole chiave di uno scenario – definito “policrisi” – che richiede un ripensamento dei sistemi produttivi in un’ottica sostenibile e circolare per renderli più resilienti e capaci di fronteggiare nuove crisi.

The European House Ambrosetti e Ambrosetti Club hanno dedicato una ricerca alla transizione sostenibile e circolare della filiera agroalimentare italiana nell’attuale contesto di crisi climatica ed energetica. È tempo di grandi cambiamenti, che siano nel contempo occasioni di crescita, come suggerisce il titolo del Rapporto: La (R)evoluzione sostenibile della filiera agroalimentare italiana.

Partner della ricerca sono: Antares Vision, Coca-Cola HBC Italia, Levissima, RINA, Schneider Electric e Yakult.

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L’Agenda 2030 e le strategie europee

Come sottolinea il Rapporto, la pietra miliare del percorso verso la sostenibilità è l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che ha fissato i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Dei 17 Obiettivi, ben 11 hanno in qualche modo a che fare con la filiera agroalimentare.

Tutti hanno diritto a un cibo sano, ma come sfamare 10 miliardi di persone senza devastare il Pianeta? La chiave è nelle tre dimensioni della sostenibilità: ambientale, sociale ed economica.

Anche l’Unione Europea ha posto i suoi paletti con le strategie Farm to Fork e Biodiversity: target molto sfidanti su cui l’Italia ha un buon posizionamento (tra cui, entro il 2030, ridurre del 50% i pesticidi e del 20% i fertilizzanti, destinare al biologico il 25% dei terreni, portare la banda larga nel 100% delle zone rurali).

Nel caso dell’agroalimentare, la sostenibilità è stretta fra due elementi di crisi: il cambiamento climatico (che si manifesta con un’alternanza di siccità e alluvioni sempre più ravvicinati e violenti, con effetti disastrosi per la produzione agricola) e la crisi energetica.

La vera sfida: coniugare sostenibilità e accessibilità economica

I consumatori hanno un posto fondamentale nel processo di transizione verde: sono complessivamente più consapevoli, ma devono essere meglio informati. I comportamenti alimentari sbagliati, e le malattie ad essi correlati, sono un fattore di rischio per la salute: sono responsabili del 23,1% dei decessi.

È quindi evidente la necessità di comprendere meglio il rapporto tra alimentazione e salute: solo il 17,3% dei cittadini conosce la Dieta Mediterranea e ne segue i principi.

I principali driver di scelta per la spesa alimentare sono qualità e prezzo, la sostenibilità è nel mezzo. Ma la propensione a spendere di più per prodotti sostenibili è differenziata in base al reddito: si azzera nelle fasce meno abbienti. Quindi la vera sfida è coniugare sostenibilità e accessibilità economica.

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Imprese e sostenibilità, una storia di successo

La sostenibilità è sempre più un fattore di successo a lungo termine per le imprese. L’innovazione tecnologica ha un ruolo strategico per migliorare l’efficienza e la sostenibilità della filiera agroalimentare.

Innovazione è anche trasparenza. La tracciabilità attraverso la blockchain dà al consumatore tutte le informazioni di filiera, dal campo alla tavola: ricostruisce la storia di un prodotto ed è fondamentale per garantire la sicurezza alimentare. Negli ultimi anni ha avuto una crescita costante ed è stata molto utile anche nella lotta alla contraffazione.

Innovazione è agricoltura 4.0, le cui soluzioni sono utilizzate dalla maggioranza delle aziende.  

Il Rapporto è estremamente chiaro e accurato. Dalla sua analisi emerge in tutta evidenza come le nuove tecnologie siano un acceleratore di sostenibilità di tutta la filiera agroalimentare.             

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About Author / Isabella Ceccarini

Lavora da più di trent’anni nel campo editoriale e giornalistico. Di formazione umanistica, è curiosa delle novità e affascinata dalla contaminazione tra saperi diversi. Non ama i confini mentali e geografici, è un’europeista sostenitrice dell’Italia, convinta che le sue grandi qualità – bellezza, arte, cultura, creatività – che il mondo ci invidia dovrebbero essere più apprezzate per primi dagli italiani. Promuove e sviluppa iniziative di comunicazione della scienza, di formazione giornalistica professionale e di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità, ricerca, innovazione e formazione, nuove tecnologie, economia circolare. Organizza e modera tavole rotonde per mettere a confronto opinioni diverse.