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Nasce il sapone monouso biodegradabile per il Sud globale

Una tavoletta in fibre di bambù è l’idea dell’Imperial College per un sapone monouso biodegradabile dedicato a chi non ha accesso all’acqua

sapone monouso biodegradabile
Fonte: Edward Brial (CC BY 4.0)

Un processo partecipato in Tanzania dietro la creazione del sapone monouso biodegradabile

(Rinnovabili.it) – Lavarsi le mani con il sapone è il gesto più naturale per il mondo occidentale. Eppure, in molti paesi del Sud globale è ancora impossibile, per la mancanza di infrastrutture adeguate a garantire misure igienico-sanitarie di base. Per questo i ricercatori dell’Imperial College di Londra hanno sviluppato un sapone monouso biodegradabile che può risolvere il problema.

Gli scienziati hanno ideato questa soluzione leggendo uno studio condotto in una cittadina della Tanzania nel 2020. Il lavoro aveva rilevato che solo il 13% delle famiglie disponeva di strutture per il lavaggio delle mani. A partire da queste informazioni, i ricercatori hanno coinvolto alcune famiglie nelle regioni di Dar es Salaam e Morogoro, proprio in Tanzania. 

Si trattava di persone che vivevano in luoghi privi di allaccio all’acqua privato ​​o condutture idriche. In pratica, i residenti dovevano raccogliere l’acqua da pozzi o pagare qualcuno la consegna. Sulla base delle interviste con i membri di queste famiglie, i ricercatori hanno iniziato a progettare il loro nuovo sistema di lavaggio delle mani. Bisognava trovare una soluzione pratica e scalabile, ma anche sensibilizzare all’utilizzo. 

Uno dei maggiori ostacoli incontrati, spiegano i ricercatori nel loro studio pubblicato sulla rivista Plos One, è stato il modo in cui le famiglie vedevano il sapone da una prospettiva culturale.

“È interessante notare che un oggetto pensato per pulire le cose sporche con cui viene in contatto è stato percepito come contaminato” spiegano. Il senso di contaminazione viene dal fatto che si tratta di un oggetto condiviso tra più persone. Di qui l’idea di inventare un sapone monouso biodegradabile, che permettesse di far fronte alle ritrosie della popolazione e al contempo dare una soluzione pratica per migliorare il tasso di lavaggio delle mani.

Dei cinque prototipi presentati, quello di maggior successo è stato quello che ha preso il nome di Tab Soap
Si tratta di una tavoletta di tessuto biodegradabile a base di bambù impregnato di sapone. Una volta utilizzata, può essere gettata in una latrina a fossa, dove si decompone senza inquinare. In attesa che arrivi una rete idrica, il Tab Soap può quindi rappresentare uno dei rari casi in cui un oggetto monouso è davvero utile.

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