In 12 mesi, la società controllata da Eni nata dal rebranding di Eni gas e luce ha raddoppiato sia la capacità installata di rinnovabili in Italia e in Europa sia il numero di colonnine di ricarica. Nel 2040 vuole raggiungere la neutralità carbonica per le emissioni nette Scope 1,2 e 3
Articolo in collaborazione con Plenitude
(Rinnovabili.it) – Il 2022 è stato l’anno in cui la parola ‘policrisi’ è entrata nel vocabolario comune. Dai titoli dei giornali ai discorsi di politici di ogni livello, questo concetto ha fatto presa perché è in grado di descrivere la complessità e le molteplici sfide che abbiamo di fronte. La crisi dell’energia, acutizzata dallo scoppia della guerra, si è intrecciata alla crisi sanitaria legata alla pandemia di Covid-19 e alla crisi alimentare. Ciò fa capire che oggi non è più possibile fare impresa senza integrare in modo profondo gli obiettivi di sostenibilità con il modello di business.
Una lezione che ha validità globale e in ogni settore. Ma che acquisisce particolare rilevanza per le imprese che sono protagoniste della transizione energetica. D’altronde, nonostante le oggettive difficoltà vissute negli ultimi anni, il contesto globale forse non è mai stato così propizio per accelerare la decarbonizzazione dell’economia e mettere le basi per adottare modelli di consumo più responsabili. Secondo un recente rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, proprio lo scoppio della guerra in Ucraina ha innescato un boom di investimenti nelle energie rinnovabili, che nel 2023 dovrebbero arrivare alla cifra record di 1.700 miliardi di dollari.
È proprio grazie a un modello di business, quello della Società Benefit, che integra nel proprio oggetto sociale, accanto all’obiettivo di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società, le comunità e le persone, nonché in particolare sull’ambiente, che Plenitude riesce a distinguersi come società in grado di di bilanciare sempre meglio gli interessi dei propri azionisti, del pubblico e di tutti gli stakeholder. L’energia rinnovabile integrata in un modello di business che spazia dalla mobilità elettrica al supporto per l’autoconsumo collettivo all’efficientamento di edifici e impianti industriali – la ragion d’essere della Società Benefit controllata da Eni, nata nel marzo 2021 dal rebranding di Eni gas e luce – si è confermata la scelta giusta per navigare le difficoltà di questi anni.
La capacità rinnovabile installata raddoppia in 1 anno
Sul fronte delle rinnovabili, Plenitude nel 2022 può vantare il raggiungimento di 2,2 GW di capacità installata. Quasi equamente divisa tra impianti fotovoltaici (il 54%) ed eolici (46%), che insistono sul territorio italiano in 4 casi su 10. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha invece raggiunto i 2,55 TWh, un aumento del 166% rispetto al 2021. La crescita futura prevista dovrebbe portare il totale della capacità installata a superare i 3 GW quest’anno, per poi salire oltre i 7 GW nel 2026 e raggiungere quota 15 GW nel 2030.
La società conferma poi l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica per le emissioni Scope 1, 2 e 3 entro il 2040.
Efficienza e mobilità
A questi risultati si affiancano quelli ottenuti sul fronte della mobilità elettrica. In un anno, nel 2022, il numero delle colonnine di ricarica installate sul territorio italiano ed europeo è salito di 7.000 unità. In pratica è raddoppiato rispetto all’anno precedente, portando il totale a 13.093 punti ricarica.
In queto ambito, l’obiettivo è di creare una delle maggiori infrastrutture di ricarica pubblica per veicoli elettrici in Italia e in Europa, con la caratteristica di essere capillare sul territorio. Plenitude prevede quindi di raggiungere circa 20.000 punti di ricarica installati a fine 2023, oltre 30.000 al 2026, fino a raggiungere circa 35.000 nel 2030.
Sono invece 57mila le tCO2eq evitate grazie agli interventi di riqualificazione energetica. Grazie a CappottoMio, che unisce efficientamento energetico e consolidamento antisismico per il segmento residenziale, gli interventi effettuati hanno risparmiato 35mila tCO2eq. Mentre sul fronte dei clienti business, tra servizi di analisi energetica degli impianti produttivi, individuazione di soluzioni innovative per l’efficientamento degli impianti e l’ottenimento di Titoli di Efficienza Energetica (TEE), le emissioni evitate arrivano a oltre 22mila tCO2eq.
Essere una Società Benefit
La scelta di integrare la sostenibilità nel modello di business, per Plenitude, passa anche dalla scelta di diventare una Società Benefit, cioè una società che persegue dichiaratamente non solo il profitto ma anche delle finalità di beneficio comune. Creare valore condiviso, dunque, è un qualcosa di cui devono beneficiare oltre gli stakeholder, anche la collettività, il tessuto sociale e gli ecosistemi.
Quattro gli ambiti su cui punta Plenitude. La diffusione della cultura dell’uso sostenibile dell’energia, con l’organizzazione di iniziative, eventi e partnership a scopi informativi e formativi. Le soluzioni e tecnologie per l’utilizzo responsabile dell’energia, mettendo a sistema rinnovabili e mobilità elettrica. La promozione della diversità e dell’inclusione con un focus particolare sugli aspetti di genere. E infine la centralità del cliente e un approccio trasparente e corretto.